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Beauty Marketing nel 2021: nuovi trend e strategie di un settore in evoluzione

da 12 Marzo 2021Marzo 23rd, 2021Nessun commento

Nell’ultimo anno è cambiato tutto, o forse dovremmo dire che è accelerato tutto. E il mondo del Beauty non fa eccezioni, tra innovazioni e nuovi paradigmi.

In questo articolo sono stati raccolti i dati più aggiornati e i trend della cosmesi che non puoi ignorare.

La pandemia mondiale che stiamo vivendo da ormai un anno ha impattato inevitabilmente anche sul mondo Beauty. Oltre che un prevedibile calo delle vendite dovuto alla crisi economica, si è osservato un profondo cambiamento nelle abitudini di acquisto e utilizzo dei prodotti di bellezza.
Sicuramente, come per tanti settori, anche in questo il digitale ha aiutato a rafforzare determinati canali o addirittura a crearne di nuovi per offrire nuove opportunità di fruizione di prodotti e servizi.

Un’anticipazione dei temi che tratteremo:
Beauty in Italia nel 2020/2021: una panoramica
1. Beauty ed e-commerce: la crescita nel 2020
2. Intelligenza artificiale nel Beauty: tante opportunità
3. Esperienza in negozio sempre più contactless
4. Social media e Beauty: una coppia dal successo inarrestabile
5. La svolta green, sostenibile ed etica dei brand della cosmesi
6. Generazione Z e Beauty: alla ricerca di un approccio fresco e libero

Beauty in Italia nel 2020/2021: una panoramica

Nel 2020, con la chiusura obbligatoria dei punti vendita fisici, si è verificato un significativo calo dei consumi nel primo semestre. Dal report Beauty Trend Watch del centro studi di Cosmetica Italia, l’Associazione nazionale imprese cosmetiche, è emerso che gli acquisti tra gennaio e giugno 2020 hanno ammontato infatti a 4.670 milioni di euro, con una diminuzione del 12% rispetto al 2019.

Come si evince dal grafico, solo l’e-commerce ha registrato una crescita del 38,8% nei primi mesi del 2020. Farmacia e mass market invece hanno compensato parzialmente il calo di vendite nei canali tradizionali perché hanno goduto di maggiori aperture essendo anche distributori di beni di prima necessità.

Consumi di cosmetici in Italia nel 2019/2020

Fonte: elaborazione Centro Studi di Cosmetica Italia

Le previsioni per l’anno in corso però sono migliori di quanto si potrebbe pensare. Secondo Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia, “le prospettive per il 2021 sono in crescita grazie all’indispensabilità del cosmetico e alla capacità di adattamento dell’industria che ha saputo reagire anche nel 2020, consegnando saldi finali meno critici di quanto previsto. […] Nonostante il periodo difficile, nel 2020 le aziende cosmetiche hanno investito il 6% del loro fatturato in ricerca e sviluppo, contro la media del 3% dell’industria manifatturiera italiana”.

Il responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia, Gian Andrea Positano, ha aggiunto che “L’83% degli operatori è convinto che la ripresa è già in corso o comunque inizierà entro l’anno. Incidono su questo atteggiamento alcuni fattori positivi emersi nel corso della pandemia tra le imprese: flessibilità e adattamento al contesto, investimenti in ambito digitale ed e-commerce, alti standard qualitativi, la costante propensione verso ricerca e sviluppo e il richiamo al made in Italy“.

Sembra quindi che il Beauty, grazie alla capacità di reinventarsi, osservando l’evoluzione dei bisogni dei consumatori e al contempo sfruttando sapientemente nuove tecnologie, sarà in grado di riprendersi.

Il business nel Beauty alla ricerca di nuovi equilibri

Sempre nel report Beauty Trend Watch possiamo osservare un’interessantissima analisi Swot riguardante il settore della Cosmesi.

Tra i punti di forza, come anzidetto, emerge soprattutto una notevole velocità di reazione ai nuovi trend che caratterizzano il mercato. Questa è merito soprattutto della disponibilità delle imprese a investire sia in formazione interna dedicata al capitale umano, sia in ricerca e sviluppo, studiando nuovi modi per sviluppare prodotti di elevata qualità. Inoltre, come vedremo in seguito, certamente il digitale rappresenta un prezioso alleato per i player del settore.

Le criticità sono collegate invece all’incertezza dello scenario mondiale, su cui chiaramente le imprese non possono intervenire in maniera diretta. Questo anche perché la concorrenza nel settore diventa sempre più spietata.
Tuttavia, come possiamo osservare nella colonna relativa alle opportunità, le aziende possono provare a ripensare i propri modelli di business in favore di una maggiore flessibilità, che come detto è un elemento necessario per far fronte alle difficoltà legate alla pandemia. Certo, sicuramente non tutte le realtà possono riorganizzarsi in poco tempo e questa difficoltà emerge tra i principali fattori di debolezza, così come un aumento dei costi sia fissi e di logistica, sia delle materie prime.

Analisi SWOT Beauty

Fonte: elaborazione Centro Studi di Cosmetica Italia

Partendo da queste considerazioni, abbiamo analizzato sei trend da conoscere per comprendere e prevedere eventuali evoluzioni del panorama della cosmetica quest’anno. Vediamo quali sono.

1. Beauty ed e-commerce: la crescita nel 2020

L’e-commerce è certamente il canale di vendita che sta riuscendo a reagire meglio alle conseguenze della pandemia sugli acquisti. Secondo i dati del Centro Studi di Cosmetica Italia pubblicati a febbraio 2021, il Beauty nel nostro Paese ha registrato un calo di fatturato globale del -12,8%, a 10,5 miliardi di euro. Tuttavia, grazie al retail digitale nel 2020 le vendite sono aumentate del 42% rispetto all’anno precedente, ammontando a 700 milioni di euro. Attualmente, le vendite online hanno un peso del 7,4% a livello distributivo. Certamente il primo lockdown ha influenzato alcuni acquisti e ha modificato le abitudini di consumo spostandole su alcuni prodotti specifici.

Dati sul pubblico e sulle tendenze di acquisto in Italia

Nell’analizzare quindi più nel dettaglio i trend di acquisto emersi in Italia e i target maggiormente interessati all’e-commerce, possiamo rifarci al report di Idealo “Bellezza e cosmetica: il mercato online in Italia”, celeberrimo portale di comparazione prezzi.
Dalla sua indagine innanzitutto è risultato che le intenzioni di acquisto online nel 2020 sono aumentate del 40,2% rispetto al 2019.

Grafico delle intenzioni di acquisto nel settore Beauty  Grafico Mercato online nel settore Beauty

Il target principale è rappresentato dai Millennials, ossia gli utenti tra i 25 e i 34. Si tratta prevalentemente di donne (63,6%), che navigano da mobile (79,0%) effettuando la maggioranza delle ricerche il mercoledì tra le ore 22 e le 23 di sera.

2020: nuove abitudini, nuove tipologie di acquisti

Come anticipato, il Covid-19 ha segnato un profondo cambiamento dal punto di vista dei cosmetici utilizzati. Gli elementi che caratterizzano la cura della persona in seguito allo scoppio della pandemia sono: pelle idratata, make-up molto leggero e naturale e focus sugli occhi. Idratazione, protezione e igienizzazione sono i tre requisiti fondamentali che un’azienda cosmetica deve garantire con la propria offerta.

Per le donne, secondo il report di Idealo, hanno registrato un balzo notevole l’interesse online per i prodotti per la manicure e la cura delle unghie (+170,3%) e quello per gli articoli di skincare (+126,0%) in particolare legati ai rituali di bellezza coreana (+134,8%). Questi ultimi sono noti per constare di molti passaggi, rappresentano un momento di totale self-care per la persona.
D’altronde l’amore per maschere, sieri e creme è cresciuto notevolmente durante il lockdown grazie anche alle dirette e ai tutorial proposti da influencer o dai brand stessi.

Per quanto concerne invece gli uomini, rappresentano più di un terzo degli utenti di Idealo quelli che cercano online i prodotti per la Bellezza e la Cosmesi (36,4%). In particolare, nel 2020 è aumentato l’interesse online nei confronti dei Prodotti per barba del +70,9%.

Nuove forme di vendita: l’e-commerce streaming

Pochi mesi fa, per lanciare la sua capsule collection Chiara Ferragni x Lancome, la celeberrima influencer e il suo staff hanno adottato una “nuova” forma di vendita. Questa modalità, mai adottata prima in Europa, ha previsto l’organizzazione di un live show. Animato da presentatrice e ospiti, il progetto ha coniugato e-commerce e interazione in tempo reale con gli utenti.
Si tratta di un format che ha saputo sopperire alla mancanza di un contatto con i prodotti facendo leva su altri meccanismi. I principali sono l’intrattenimento, lo storytelling e un approccio da tutorial per suggerire occasioni e modalità d’uso.
Sicuramente questa nuova forma di shopping, che ha rappresentato già negli anni passati una modalità profittevole per realtà asiatiche come Alibaba, ha un enorme potenziale. Soprattutto perché, attraverso il dialogo con gli spettatori, riesce in qualche modo a mitigare la distanza tra questi e i prodotti.

2. Intelligenza artificiale nel Beauty: tante opportunità

Tempo fa vi abbiamo parlato di YSL Rouge Sur Mesure, un device che sfruttando l’intelligenza artificiale consente di realizzare infinite sfumature di rossetti della maison francese direttamente a casa propria.

Ma Yves Saint Laurent Beauty non è l’unico brand a servirsi di questa tecnologia per offrire prodotti, ma anche esperienze, dall’elevato grado di personalizzazione. Vediamo alcuni esempi.

LipScanner Chanel: lo “Shazam” dei rossetti

Per chi cerca la tinta perfetta di lipstick da abbinare a una giacca o a un accessorio, o si innamora di un colore vedendolo nella foto di una modella, esiste una soluzione. La novità hi-tech di Chanel consente di trovare la nuance di rossetto perfetta scannerizzando la foto del colore che ti interessa. L’app poi la abbina al rossetto della maison che più vi si avvicina. Questi prodotti sono divisi in cinque famiglie di colori: naturale, rosa, arancio, rosso o prugna. Ma non solo: questa tecnologia è anche in grado di suggerire la texture più adatta, ossia opaca, metallizzata, lucida, brillante, satinata.

Essie-on-hand: smalti a portata di device

Provare i prodotti in store è una pratica sempre più difficoltosa a causa delle misure igieniche da adottare per prevenire la diffusione del virus. Questo riguarda anche la categorie merceologiche degli smalti.
Essie, azienda amata dagli appassionati di nail art per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo, ha proposto da poco una soluzione a questo problema.
Insieme alla società di AR ModiFace (entrambi i brand sono di proprietà di L’Orèal Group), hanno realizzato uno strumento che consente di “provare” virtualmente le varie tonalità di smalti della linea Essie On Hand. Visitando il sito di Essie e accedendo alla webcam o alla fotocamera dello smartphone, puoi scattare una foto della tua mano, caricarla sul sito e vedere l’effetto degli smalti su di essa. Una volta scelta la tonalità che preferisci, puoi aggiungerla in pochi clic al carrello e acquistare il prodotto.

App try-on: l’esempio di NYX Cosmetics

Le app per provare online trucchi o tinte per i capelli non sono certo una novità del 2020, ma esistono da tempo come quelle di L’Oréal, MAC o Sephora. Tuttavia, durante il lockdown di marzo dell’anno scorso, molte aziende del settore hanno ottimizzato le loro piattaforme e incentivato l’utilizzo di questi strumenti.

Un esempio è quello rappresentato da NYX Cosmetics, che durante la scorsa estate ha addirittura organizzato un contest per invogliare gli utenti a provare virtualmente i prodotti. In palio sono stati messi proprio gli articoli utilizzati dai visitatori per creare il look!

 

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3. Esperienza in negozio sempre più contactless

Se è vero che l’intelligenza artificiale rappresenta un supporto validissimo per le vendite online, bisogna anche aggiungere che queste tecnologie hanno un ruolo non di minor importanza nel retail offline.
L’esperienza di acquisto in negozio è ancora la preferita di molti, pertanto le aziende stanno cercando di offrire soluzioni per lo shopping in negozio.
La criticità da risolvere è chiaramente il rispetto delle norme igienico-sanitarie che non consentono di toccare i prodotti come un tempo. A questa si aggiungono gli ingressi contingentati che richiedono lo sforzo da parte del cliente di non sostare troppo nello store per consentire a tutti di entrare.

Anche in questo caso alcune aziende sono delle veterane nell’utilizzo di tali strumenti: pensiamo a Sephora, che già da qualche anno dispone, in alcuni punti vendita, di specchi digitali con cui le persone possono vedersi con i cosmetici scelti.

L’emergenza sanitaria ha comunque dato una forte spinta all’adozione di questi strumenti che se prima rappresentavano perlopiù un vezzo tecnologico, ora sembrano sempre più necessari. Per questo motivo, Estée Lauder per esempio ha installato degli iPad nei punti vendita per consentire agli individui di provare virtualmente nuance e texture dei prodotti.

Ma queste soluzioni sono davvero sicure?

L’obiezione che chiunque può porre all’efficacia di questi tool è che non si tratta di reali dispositivi contactless. Per evitare realmente il problema di contaminazione, l’unica vera soluzione sarebbe la possibilità di utilizzare sistemi di comando vocale, che eliminano del tutto il tocco delle stesse superfici da parte di molte persone.

Intanto vale la pena citare un’iniziativa di Nars Cosmetics che, seppur in maniera differente, ha proposto una soluzione alternativa all’uso di campioni o di tablet in negozio. L’azienda, attraverso gli annunci su Spotify, ha invitato gli utenti dotati di smart speaker a richiedere dei campioni dei loro prodotti attraverso un comando vocale su Alexa e Google Assistant. Gli assistenti vocali in questo settore erano già stati introdotti: grazie all’introduzione di “Let’s get ready”, una skill integrata in Alexa Echo Show, nata da una partnership tra Amazon e Coty. Si tratta di una di assistente virtuale in grado di offrire consigli personalizzati su make-up, unghie e capelli.

4. Social media e Beauty: una coppia dal successo inarrestabile

Per quanto riguarda il rapporto tra i social media e la cosmesi, possiamo dire che nell’ultimo anno le varie piattaforme hanno svolto un triplice ruolo:
A) informare;
B) coinvolgere;
C) vendere.

A) I social fanno informazione con nuovi linguaggi

Che i social media vengano sfruttati moltissimo non solo dagli Influencer, ma anche dagli stessi brand per fornire tip di bellezza non è una novità.
Pensiamo al caso del brand de L’Estetista Cinica, VeraLab, che dispensa tantissimi consigli su come prendersi cura della propria pelle utilizzando i prodotti del marchio.

Nell’ultimo anno, per rimanere al passo con i tempi e rispondere realmente alle esigenze degli utenti, le aziende hanno dovuto adattare i propri contenuti. Sono dunque nati nuovi paradigmi e nuovi linguaggi.

Un esempio è quello rappresentato da Skin First, brand italiano specializzato in skincare nato nel giugno 2019 dalla volontà della Dott.ssa Maria Pia Priore di lanciare una propria linea, formulata interamente da lei.
Nei suoi post sui social si è impegnata a parlare di Maskne, ossia l’acne derivante dall’utilizzo della mascherina, sensibilizzando gli utenti sull’argomento.

Questo concetto è diventato identificativo problema cutaneo che nell’ultimo anno sta colpendo tantissime persone.  Proprio per questo i brand stanno adattando la propria comunicazione in relazione a queste tematiche. Notino (celebre azienda del settore beauty di Torino), per esempio, ha realizzato una vera e propria sezione sul suo sito per parlare di questo stato della pelle e promuove, attraverso l’e-commerce e i social, i prodotti più adatti a contrastarlo.

B) Le Beauty community rafforzano le passioni

Un punto di forza della cosmesi è la capacità di costruire, attraverso i social media, delle community di appassionati che seguono con passione i contenuti.
I brand sono sempre più abili nel creare un legame unico con gli utenti, che poi diventano i primi ambassador dell’azienda, consigliandone i prodotti ad amici e parenti.
Tornando all’esempio di VeraLab, la Community di “Fagiane”, che ha raggiunto le 400.000 persone a gennaio, condivide con Cristina Fogazzi un linguaggio ironico e l’amore per la cura del proprio corpo.

 

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L’influencer marketing sta rivoluzionando il settore Beauty

Non possiamo non menzionare l’importanza del ruolo degli influencer nel Beauty. Gli utenti appassionati di cosmesi sono sempre alla ricerca di nuovi prodotti e pratiche di bellezza da sperimentare. E i Content creator in tal senso giocano un ruolo fondamentale.

Sebbene le aziende che ricorrono in maniera massiva alla sponsorizzazione dei propri prodotti attraverso gli influencer rischino di perdere credibilità (è il caso di HelloBody, che propone articoli naturali per capelli, corpo e viso, di cui spesso sui social si mette in dubbio l’efficacia perché promossi da un numero imponente di Creator), è altissimo il potenziale di questo tipo di comunicazione.

Il mercato stimato dell’Influencer Marketing in Italia, equivale a 241 milioni di euro. Dall’Osservatorio istituito da Buzzoole, Marketing Technology Company, è emerso che la piattaforma preferita dagli utenti per visualizzare i contenuti degli influencer è Instagram, con il 94% dei post e il 98% delle interazioni.

Dalla ricerca intitolata “Italiani & Influencer: i protagonisti dei social visti dai loro follower” promossa da Buzzoole, Mondadori Media e InfoValue, emerge poi che gli italiani che seguono influencer e brand editoriali del Beauty sono interessati soprattutto ai tutorial e ai contenuti che svelano novità.

Fonte: “The state of Influencer Marketing 2020” di Launchmetrics

Un’influencer amata per il suo approccio schietto è rappresentato dall’attrice e Content Creator Martina Pinto. Oltre a lavorare con le aziende, ha realizzato diversi progetti nati dalla sua passione per la cosmesi. Uno tra questi è “Woke up like you”, una serie di appuntamenti in diretta durante i quali recensisce in maniera sincera i prodotti.

 

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Il risultato è stato la nascita spontanea di una community di appassionate che si riuniscono in un canale Telegram, creato dall’Influencer e dalla sua migliore amica Beatrice, che dopo poche ore contava già più di 1.000 iscritte.

I consumatori: i nuovi Creator per i brand del Beauty

Una tendenza da osservare nel Beauty è che le aziende hanno trasformato i propri consumatori in veri e propri influencer (nel 2020 questa tendenza ha interessato il 56.3% dei brand seconda la ricerca Launchmetrics). Questa strategia è destinata a crescere anche grazie alla diffusione di marchi che sfruttano moltissimo gli User Generated Content.

Un esempio Made in Italy è quello di Espressoh. L’azienda è nata nel 2018, con l’obiettivo di fornire prodotti make-up essenziali, facilissimi da utilizzare, sostenibili e cruelty-free. Ed è proprio rispondendo ai requisiti della semplicità e genuinità il marchio ha costruito la propria presenza sui social e in particolare su Instagram.

Andando oltre lo storytelling, si è rivolto direttamente ai clienti, inserendo direttamente i loro scatti e video nel piano editoriale. Questo ha certamente permesso la creazione di un rapporto di fiducia e l’aumento dell’interesse verso questa realtà percepita come trasparente e spontanea.

 

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Ok, ma l’Influencer Marketing quanto converte?

Dal report “The state of Influencer Marketing 2020” di Launchmetrics con focus su Beauty e Fashion, emerge che l’Europa è il continente in cui i brand investono maggiormente in Influencer Marketing.

Lo scorso anno, infatti, il 94% delle imprese che hanno implementato questo tipo di strategia, l’ha considerata un fattore importante per aumentare le proprie vendite.

Fonte: “The state of Influencer Marketing 2020” di Launchmetrics

Gli Influencer, dunque, sembrano rappresentare una miniera d’oro per le aziende che si occupano di bellezza.

C) Social commerce: il Beauty si vende direttamente sui social network

L’utilizzo dei social network come touchpoint della rete distributiva aziendale sembra essere sempre più diffuso tra le aziende. Pare che Instagram Shopping e Facebook Shop siano addirittura in guerra con Amazon per primeggiare tra i sostituti degli e-commerce tradizionali. Secondo quanto dichiarato dalla stessa piattaforma di Mark Zuckerberg, il 70% di appassionati di shopping si rivolge a Instagram per scoprire nuovi prodotti.

Il social commerce porta due benefici principali:

  • da una parte, rende molto intuitivo l’acquisto da parte degli utenti che, attratti subito dalla foto di un prodotto, possono comprarlo in maniera quasi immediata;
  • dall’altra consente una “democratizzazione” della vendita online, perché anche le piccole aziende poco avvezze al digitale possono creare una vetrina.

Focalizzandoci sul settore beauty, particolare menzione merita L’Oréal. Il colosso francese ha deciso di sbarcare nel mondo del social commerce grazie a un investimento di minoranza nella piattaforma di social selling Replika software. “Il commercio social è una nuova ed entusiasmante forma di e-commerce che permette ai consumatori, agli influencer, e agli esperti del mondo beauty, di vendere marchi e prodotti sulle nuove piattaforme attraverso formati come il live shopping o il livestreaming” ha affermato Lubomira Rochet, chief digital officer dell’azienda.

La notizia è di pochi mesi fa, quindi siamo curiosi di sapere come evolverà questo progetto.

5. La svolta green, sostenibile ed etica dei brand della cosmesi

La cosmesi etica ed ecosostenibile è un tema sempre più attuale. Ciò è emerso anche durante il quarto Beauty Summit organizzato da Pambianco e Pwc, in collaborazione con Cosmetica Italia, dal titolo “Il Sistema della Cosmetica e la sfida della ripresa”, tenutosi il 17 settembre 2020.
Nell’ultimo anno, la consapevolezza di dover fare qualcosa per la salute e il pianeta è diventata molto forte. In particolare, come si evince dallo studio presentato durante l’evento, sono soprattutto Millennials e Generazione Z (cui dedichiamo il prossimo paragrafo) a guidare questo cambiamento.

Per le imprese questo si traduce in un impegno non da poco, perché richiede ingenti sforzi sia in termini di ricerca che di sperimentazione.
Come sappiamo, l’azienda LUSH è stata pioniera di una cosmesi etica, zero waste e con ingredienti di origine naturale (senza packaging inquinanti di plastica). Pratiche come il riciclaggio di vecchi contenitori per ottenere nuovi prodotti in omaggio e lo sviluppo di una produzione cruelty-free sembravano molto rare.
Per fortuna, nel corso degli anni, tantissimi brand cosmetici hanno acquisito sempre più consapevolezza riguardo l’impatto delle proprie attività sull’ambiente e sulla società. Per questo, ad oggi sono moltissime le realtà che prestano attenzione alle pratiche green e alla corporate social responsibilty.

Vediamo gli esempi di due brand molto amati dai consumatori.

Caudalie, un nuovo concetto di cosm-etica e un approccio scientifico alla bellezza

Caudalie è un brand francese molto amato anche in Italia per la qualità elevata dei suoi prodotti, presenti anche nelle farmacie.
La sua founder, Mathilde Thomas, ha creato l’azienda con il desiderio di valorizzare gli scarti derivati dall’uva dei suoi vigneti a Bordeaux, in Francia. Partendo da questa idea, si impegna per promuovere il nuovo concetto di “cosm-etico”: un mix di bellezza e attenzione per l’ambiente.

Questi valori sono raccolti nel manifesto del brand. Riassumendoli:

  • gli ingredienti sono di origine naturale, rispettosi sia della pelle che dell’ambiente;
  • gli estratti di vite brevettati sono provenienti da vigneti francesi (Bordeaux, Champagne, Borgogna);
  • vi è trasparenza totale riguardo gli ingredienti;
  • esiste una black list di componenti che non saranno mai presenti come i parabeni;
  • dal 2012, Caudalie devolve l’1% del fatturato mondiale a favore di associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente.

Biofficina toscana: formazione e informazione al servizio dell’ecosostenibilità

Biofficina Toscana è una linea di cosmetici ecobiologici certificati che unisce scientificità e naturalità, innovazione ed artigianalità. Un valore aggiunto dell’azienda è la ricerca del km 0 per esaltare le caratteristiche del territorio con l’utilizzo di pregiate materie prime.

Il brand fonda la sua attività su due elementi imprescindibili che ne sottolineano il forte impegno in materia di sostenibilità:

  • Informazione sulla cosmesi ecobio: l’azienda si mette a disposizione per fornire dati ed effettuare ricerche con gli studenti universitari per sensibilizzarli sul tema e aiutarli nei loro approfondimenti.
  • Comunicazione dei prodotti: Biofficina Toscana produce continuamente materiale informativo, articoli del blog e post social in grado di divulgare i principi più importanti in merito all’importanza della cosmesi naturale.

 

 

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6. Generazione Z e Beauty: alla ricerca di un approccio fresco e libero

La generazione Z, con i suoi valori, le sue idee e le sue ambizioni, è in grado di trainare interi mercati. Come il Fashion, anche il Beauty si sta reinventando per rispondere alle richieste dei giovani, i quali fanno emergere costantemente nuovi desideri e bisogni. D’altronde, questi individui sono iperconnessi e hanno accesso a una mole incredibile di stimoli e informazioni provenienti da siti, blog, social network e contenuti di influencer. Per questo, sono utenti consapevoli che hanno ben chiaro in mente cosa cercano.

Cosa si aspetta la Gen Z dal mondo della cosmesi?

I principali trend che emergono in merito a questo target sono:

  • inclusività: intesa sia come la creazione di prodotti caratterizzati da ampie gamme di colorazioni per tutte le tonalità di pelle, sia di cosmetici no gender, adatti a lei e lui. In questo senso è molto apprezzato l’impegno di Sephora, che sta accrescendo sempre di più il suo impegno sia lato retail, sia attraverso la propria comunicazione, per proporre articoli che valorizzino la bellezza lontana dagli stereotipi. Per migliorare la shopping experience in questo senso, il colosso del Beauty vuole che il suo personale sia preparato e in grado di fornire consigli a clienti di qualsiasi etnia o genere, senza mai farli sentire discriminati.
  • Sostenibilità e semplicità: la Gen Z ha un approccio molto etico al consumo, che si traduce nella ricerca di prodotti cruelty free, con un basso impatto ambientale e che aiutino a ridurre gli sprechi.
  • Instagrammabilità: ok approccio smart e look minimali, ma stiamo pur sempre parlando della generazione “nata con lo smartphone in mano”. La condivisione per i ragazzi è fondamentale, perciò anche l’occhio vuole la sua parte. Q uindi c’è un’assoluta predisposizione a sperimentare make-up variopinti e texture divertenti.

L’esempio di Elf Cosmetics, che parla di bellezza con il linguaggio dei giovani

Un brand che piace molto alla Generazione Z e coniuga bene questi elementi è il californiano Elf Cosmetics, in cui nome sta per eyes, lips & face e indica la varietà dell’offerta. I prodotti Elf sono adatti ai giovanissimi perché si caratterizzano per un prezzo molto basso, sono cruelty free e 100% vegan. Il rivenditore italiano di riferimento è Douglas, che riporta questi articoli anche nella sua sezione Generation Z del sito, una vera e propria selezione di cosmetici dedicati a questo target.

Elf Cosmetics è presente su tanti social, da Instagram a YouTube.
Il suo tono di voce è sempre semplice, colloquiale e diretto, i visual sono sempre coloratissimi e allegri. La produzione di contenuti è davvero molto frequente: l’azienda è presente praticamente giornalmente sulle piattaforme, con molti format diversi.

 

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Ovviamente l’azienda non poteva che essere attiva anche su TikTok. Il profilo è ricco di contenuti che variano dai video tutorial ai trend più divertenti del momento rivisitati in chiave make-up e skincare. Un vero trionfo di tinte, glitter, sorrisi di ragazzi di etnie diverse uniti dalla passione per la bellezza.

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Valentina D'Antonio

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