Skip to main content
search
BrandingMarketing

Buon compleanno Apple: come mantenersi giovani a 40 anni

da 31 Marzo 2016Aprile 14th, 2016Nessun commento
Ebbene sì, anche per Apple è giunto il momento di entrare negli “-anta”. Era infatti il 1° Aprile 1976 quando in un garage di Cupertino, California, i due amici di vecchia data Steve Jobs e Steve Wozniak fondavano la Apple Computers.
Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta in questi quarant’anni, la società è passata da produttrice di computer di alta gamma ad essere un brand iconico per innovazione e lifestyle.
Vediamo ora di fare un rapido punto della situazione, per capire come Apple ha raggiunto la sua maturità attuale e se può essere in grado di mantenere la posizione di leadership che si è guadagnata nel tempo.

iMac, iPod, iPhone, iPod. Gli “iDevice” introdotti da Apple hanno radicalmente cambiato il nostro modo di usufruire della tecnologia e non solo (iTunes Store vi dice niente?), portando nelle nostre case prodotti che hanno più volte stravolto il mercato.

Nel recente evento del 21 marzo 2016, in cui sono stati presentati il nuovo iPhone di fascia media ed il nuovo iPad Pro, il CEO Tim Cook ci ha subito ricordato di questo particolare “compleanno” con un video che in 40 secondi riassume i prodotti e servizi introdotti da Apple.

40 anni di successi e anche qualche insuccesso, si può notare infatti come a metà video compaia, in maniera un po’ ironica, la parola “Newton”, subito cancellata e seguita dalla parola “Trash”, immondizia.

Il Newton viene ricordato come il più simbolico fallimento di Apple. Era un palmare, una sorta di antenato di iPhone e iPad pensato per un’utenza business, lanciato nel 1993 e prodotto in otto modelli diversi nel giro di 5 anni. Nonostante le buone premesse, il prodotto non riuscì mai a sfondare, e venne letteralmente cestinato nel 1998.

Apple Newton

Nonostante qualche piccolo scivolone, la storia recente di Apple ci ha regalato molti grandi successi. Tolta dall’insegna la parola “Computers” nel 2007, in corrispondenza del lancio del primo iPhone, l’azienda ha cambiato il proprio paradigma, immergendosi nel mondo dell’entertainment a tutto tondo e rivolgendosi ad un pubblico molto più giovane e variegato rispetto all’utenza più business-oriented dei primi anni.

“Eh ma da quando non c’è più Steve…”

Eccola qui, la frase più usata in assoluto dai detrattori della filosofia Apple in occasione di ogni Keynote in cui un nuovo prodotto viene presentato.

L’accusa può trasformarsi in una domanda: Apple sta ancora innovando come un tempo? O effettivamente, con la scomparsa del visionario Steve Jobs, se n’è andata anche quella “magia”?

Jobs nei suoi ultimi 10 anni di vita ha rivoluzionato il mercato della musica con iPod (2001), ha inventato gli smartphone per come siamo abituati a conoscerli oggi con iPhone (2007) e ci ha introdotto al mondo dei tablet con iPad (2010).

jobs iPod

Dopo la sua scomparsa nel 2011, Apple non ci ha più regalato prodotti in grado di rivoluzionare completamente il mercato. Sono arrivati degli ottimi MacBook ed iMac, disponibili in diverse dimensioni e configurazioni in grado di accontentare tutti. È arrivato Apple Watch, inserendosi però in un mercato già esistente e in forte crescita come quello degli smartwatch.

Ha quindi ragione chi dice che Apple non è più in grado di innovare? Ha ragione chi (come sostiene qui Vivek Wadhwa del Washington Post) sostiene che Apple dovrebbe seguire l’esempio degli altri colossi del tech come Google e Facebook, impegnati su più fronti a sviluppare nuove tecnologie?

Forse Apple può permetterselo

I prodotti presentati da Jobs fino al 2010 hanno rilanciato letteralmente l’azienda e l’hanno catapultata in pianta stabile ai primi posti di qualsiasi classifica mondiale che valuti il miglior brand considerando i più svariati fattori.

Ha senso quindi, per Apple, cercare ancora di stravolgere il mercato con prodotti rivoluzionari, in uno scenario in cui può guardare tutti dall’alto e dove la concorrenza è molto più agguerrita rispetto 10-15 anni fa?

Forse no, o meglio, non come un tempo. Negli ultimi anni Apple ha comunque innovato molto, ma si è in un certo senso limitata ad innovazioni incrementali, senza stravolgere il mercato o il design dei propri prodotti, ma inserendo alcune piccole novità qui e lì che le permettono comunque di tenersi ben stretta la posizione di leader e costringere i competitor a inseguire.

Pensiamo ad esempio al sensore di impronte digitali, introdotto con iPhone 5s nel 2013, peculiarità che ad oggi è presente su ogni smartphone della concorrenza che voglia definirsi “top di gamma”. O ancora al 3D Touch introdotto nei nuovi iPhone 6s e nei trackpad dei nuovi MacBook.

gif 3D touch

Quindi, forse, Apple non ha più bisogno di rivoluzionare il mercato, non ora per lo meno. Può limitarsi a migliorare i prodotti che già ha in portafoglio ed ampliare la gamma con più versioni dello stesso prodotto, per accontentare ogni nicchia di consumatore e porsi in concorrenza anche con quei brand che hanno cercato di differenziarsi proprio per sfuggire dall’egemonia della mela. Si pensi ad iPad Pro, un prodotto concepito per quell’utenza che molto probabilmente avrebbe acquistato un Microsoft Surface.

La concorrenza insegue ancora?

D’altro canto, però, la concorrenza sta (finalmente) iniziando a capire le regole del gioco ed alcuni brand possono finalmente essere definiti in grado di competere con Apple a tutto tondo. Vediamo di citarne almeno un paio.

Samsung

Il brand antagonista per eccellenza nel settore smartphone, ha capito da un paio d’anni che il cliente non vuole solo uno smartphone potente, ma lo vuole anche bello. Ecco allora comparire, con Galaxy S6, materiali pregiati come vetro e acciaio (gli stessi di iPhone 4, 2010…) e un display che curva sui bordi con la linea Edge. Il nuovo S7 è probabilmente il miglior smartphone disponibile attualmente sul mercato, ma il suo prezzo sta già crollando online, il che non è mai un buon segno.

Microsoft

Rivale storica di Apple, sta facendo davvero un buon lavoro con gli ultimi Lumia. Ma soprattutto, ha capito l’importanza della parola “ecosistema”, un aspetto che è stato molto sottovalutato dai competitor ma che di fatto è uno dei punti di forza di Apple.

I nuovi Lumia interagiscono molto bene con i pc in ambiente Windows, e chicche come Continuum hanno davvero buone potenzialità di crescita.

Huawei

Il brand cinese sta facendo registrare dei numeri da capogiro, con una crescita esponenziale (vedere per credere) che la pone al terzo posto della classifica mondiale dei produttori di smartphone. Considerando la fatica che sta facendo Apple per inserirsi nel mercato asiatico, Huawei può davvero continuare per la sua strada a testa alta.

Dell

Mi permetto, personalmente, di citare anche Dell tra i main competitor che Apple deve tenere assolutamente sott’occhio. La sua recente linea di pc XPS è su ogni fronte la miglior soluzione per chi lavora su ambiente Windows. Un design davvero azzeccato, unito ad un hardware di primissima fascia, possono per la prima volta dopo anni mettere in crisi molti utenti che devono cambiare il proprio MacBook.

…ma le regole del gioco le decide ancora Apple

I maggiori competitor quindi stanno recuperando alla grande il gap, migliorando le proprie offerte o entrando in nuovi mercati. Non abbiamo citato colossi come Google o Facebook, che sembrano ad oggi concentrati sullo sviluppo di nuove tecnologie nelle quali Apple non si è ancora inserita.

Ma che lo si voglia o no, le regole del gioco le decidono ancora a Cupertino. Si decidono i timing di lancio nel mercato degli smartphone, perché nessun competitor sano di mente lancia il suo nuovo prodotto di punta tra settembre e novembre, cioè nel periodo tipico di uscita di un nuovo iPhone.

Inoltre si prende spesso spunto da quello che esce da Cupertino, e allora ecco Huawei lanciare un’edizione limitata del suo Mate S con display sensibile alla pressione delle dita, o Samsung creare packaging sempre più minimali e simili a quelli di Apple.

Nella GIF, un ironico confronto tra i nuovi iPhone 6s e HTC A9Nella GIF, un ironico confronto tra i nuovi iPhone 6s e HTC A9

Anche i prezzi, che si voglia o no, li decide Apple. Perché se il prezzo è indicatore di qualità, e se il modello base di iPhone viene immesso nel mercato ad un prezzo superiore a 700€, lanciare il proprio top di gamma a 500€ lo collocherebbe in automatico in una fascia di mercato inferiore. Perché, diciamocelo, solo quei quattro nerd che passano le giornate a scatenare flame nei vari blog saprebbero quanto effettivamente vale quel prodotto.

E nessuno “tiene il prezzo” come Apple. Su tutta la linea.

Sfogliate i volantini delle grandi catene di elettrodomestici, troverete MacBook o iPad scontati al massimo del 5%, ma vi fanno il finanziamento tasso zero purchè li compriate. Accanto, nella stessa pagina, c’è il nuovo laptop HP, uscito la settimana scorsa, scontato del 30%, e vi regalano pure una bicicletta e un’aspirapolvere.

I nuovi Samsung Galaxy S7, giusto per citare un prodotto di fascia alta appena immesso nel mercato, si trova ad uno street price di circa 200€ inferiore al prezzo di listino dopo sole due settimane dal lancio ufficiale.

100 di questi giorni, Apple

Tornando alle pesanti critiche sollevate da Vivek Wadhwa, forse Apple dovrebbe effettivamente innovare di più, ma per ora può permettersi di continuare con piccoli incrementi e tante strategie mirate, che non a caso le stanno fruttando i migliori risultati in termine di utili, tant’è che il 2015 si è chiuso con “il miglior fatturato di sempre”, giusto per citare una frase così inflazionata tra le mura di Cupertino.

Per nuovi prodotti rivoluzionari c’è tempo, ma soprattutto non c’è fretta e al momento non ci sono brand da inseguire. Se ne riparlerà probabilmente tra qualche anno, magari con il debutto di una iCar, chi lo sa.

Michele Sabatino

Lascia una risposta

Close Menu