
Da sempre, il mistero affascina l’uomo, suscitando la sua curiosità e spingendolo a risolverlo. Ma è possibile sfruttare questa naturale predisposizione a favore di strategie pubblicitarie misteriose?
La pubblicità-mistero ha un grande impatto sul pubblico. Ma come funziona? Gli ingredienti principali sono tre: mistero, curiosità e hype. Una comunicazione pubblicitaria misteriosa, infatti, non esplicita il brand che l’ha prodotta o l’oggetto da promuovere, piuttosto propone una serie di indizi capaci di innescare quel processo cognitivo che suscita curiosità nell’osservatore. Ma è il terzo ingrediente a renderla vincente: l’hype del pubblico è la spinta alla condivisione sul web, che amplifica la potenza della comunicazione misteriosa.
A prova del successo che questo tipo di approccio pubblicitario può avere, riportiamo tre esempi di “pubblicità-mistero”.
Netflix is a joke.
Ricordate la campagna lanciata da Netflix nel 2017? Su alcuni manifesti di New York e Los Angeles sono apparse delle scritte che recitavano “Netflix is a joke”, che hanno suscitato grande curiosità da parte del pubblico. Le conseguenze sono state irrefrenabili: foto amatoriali dei cartelloni si sono diffuse su tutti i social network, generando un enorme flusso legato al topic, alimentato dagli hashtag, e facendo schizzare alle stelle i numeri sui canali del gigante dello streaming.
Solo quando l’hype dei curiosi sul web era incontenibile, Netflix ha rivelato l’intento della sua pubblicità: fornire sempre più contenuti divertenti sulla sua piattaforma, rendendola, appunto, “una barzelletta”.
Cartelloni pubblicitari come geofilters!
Un altro esempio di pubblicità-mistero lo ritroviamo nella strategia comunicativa di un colosso dell’ambiente social. Anche in questo caso, sono stati utilizzati i cartelloni pubblicitari come supporto: i cittadini delle più disparate città americane hanno iniziato a ritrovare, su alcuni manifesti, i nomi delle città con font accattivanti su sfondo giallo. Lo riconoscete? È il classico “stile Snapchat”! La particolarità sta nel fatto che il nome del brand non appaia sui cartelloni; per questo motivo, solo gli aficionados al marchio potevano riconoscere l’autore della campagna, sentendosi, quindi, parte di una community.
L’amore come va?
La pubblicità-mistero non è esclusiva solo dei big famosi in tutto il mondo, ma può essere utilizzata anche da piccoli brand o personaggi pubblici. Quest’ultimo è il caso dell’intrigante campagna che ha invaso le strade di Roma e Milano. Sui manifesti è apparsa l’immagine di una ragazza che mangia un panino, accompagnata da alcune frasi fuori contesto. La curiosità generata dalla campagna ha coinvolto milioni di persone e l’hype è esploso sul web.
Il mistero è stato risolto quando è apparso il nome Coez sui cartelloni, accompagnato dalla stessa immagine ma con un’unica frase, “È sempre bello”, titolo dell’ultimo album dell’artista.
Tre esempi che ci mostrano che la relazione tra mistero, curiosità e hype è ciò che trasforma un progetto comunicativo in una strategia vincente e non convenzionale!