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Maglie e responsabilità sociale: il calcio ci ha ha preso gusto

È sempre più comune la tendenza da parte dei club di associare il lancio di nuove divise (o merchandising) a cause di natura sociale o ambientale.

“Ho sempre sognato indossare questa maglia”. Una frase pronunciata spesso da calciatori in procinto di indossare una nuova casacca e iniziare la propria avventura in un nuovo club. “Frase di circostanza” penserà qualcuno, ma crediamo che in più di un’occasione questa fosse realmente sentita. D’altronde, la divisa di alcune compagini è qualcosa di realmente iconico, simbolo che ne racchiude storia, prestigio e successi. Che è anche il motivo per cui centinaia, se non migliaia di appassionati non vedono l’ora di potersela accaparrare.

Ma il calcio moderno è in continua evoluzione, e infatti nella lista dei desideri ci finisce sempre più spesso la maglia più cool in circolazione, con i club oramai sempre più attenti anche alla dimensione lifestyle per rimpolpare le proprie casse e costruire la propria immagine. Insomma, mille logiche dietro alla realizzazione di quella che non possiamo più definire come una semplice maglia di calcio. Ma oltre al mero marketing, il lancio di una divisa tocca sempre più spesso anche la sfera responsabilità sociale. Una questione sempre più presente nell’agenda delle organizzazioni calcistiche moderne, e che per questo trova il modo di essere veicolata in maniera abbastanza variegata, kit compresi. E proprio nell’ultimo periodo ci sono stati numerosissimi esempi di come questo si stia materializzando. Sotto riportati i più interessanti.

MAJOR LEAGUE SOCCER: ONE PLANET KIT

Partiamo oltreoceano, con il campionato di calcio statunitense (la Major League Soccer) che è forse uno degli esempi più emblematici del discorso fatto finora, se non fosse per una certa continuità in questo genere di iniziative. In occasione della Giornata della Terra dello scorso 22 aprile, insieme allo sponsor tecnico Adidas sono state realizzate delle divise fatte completamente di plastica riciclata recuperata da spiagge, mari e paesaggi costieri. Una soluzione innovativa per combattere questo problema, che sfrutta allo stesso tempo la sempre maggiore popolarità del calcio USA come cassa di risonanza per sensibilizzare i tifosi (vedi, dunque, la campagna lanciata in occasione della ricorrenza che ha dato ulteriore gittata a questo messaggio).

OLBIA E CAGLIARI CALCIO: UNA “QUESTIONE SARDA”

Queste iniziative possono però servire anche per rafforzare il rapporto con la propria comunità locale, sia da un punto di vista identitario che anche concreto e solidale. Tutte caratteristiche, queste, distintive dello stretto rapporto con il proprio territorio di due società provenienti dalla stessa regione, la Sardegna. L’Olbia Calcio – militante in Serie C – ha realizzato una maglia da gara limited edition finalizzata ad un’azione benefica per il reparto pediatrico dell’ospedale locale. Di ben altro tenore l’iniziativa del Cagliari Calcio, la cui divisa vuole celebrare una ricorrenza molto importante per la città. Un gesto sicuramente più simbolico dei “cugini” olbiesi, ma conoscendo il club rossoblù e il grande impegno per il sociale non saremmo sorpresi di vedere il ricavato della maglia utilizzato per iniziative legate al territorio.

UNION BERLIN PER I GIOVANI DELLA CAPITALE

Chi sappiamo per certo aver preso un impegno concreto per la comunità sono i tedeschi dell’Union Berlino. Grande protagonista della stagione in corso – sia a livello domestico, che nelle coppe europee – il club della capitale tedesca vanta un impegno fuori dal campo davvero notevole, espressione di quello storico legame con i propri tifosi – che ne hanno addirittura costruito materialmente lo stadio! – che la società ha tutta intenzione di continuare a coltivare.

Parte di questo lavoro riguarda anche il continuo sostegno ai giovani del territorio. E perché non realizzare una maglia che possa andare concretamente a promuoverne la partecipazione sociale? Il ricavato della divisa lanciata qualche settimana fa caratterizzata dallo sponsor “Mellowpark” – parco sportivo nell’est della capitale – insieme ad una linea streetwear annessa andranno a finanziare la riqualificazione di alcuni spazi ricreativi dello stesso centro.

AC MILAN AL FIANCO DELLA SUA FONDAZIONE

Gli stessi obiettivi accomunano i tedeschi e il Milan. La società rossonera, insieme allo sponsor Off White TM – che ne “veste” le prime squadre – ha lanciato una t-shirt limited edition per offrire sostegno concreto a Fondazione Milan, organizzazione che da oltre vent’anni contribuisce alla creazione di impatto positivo sul territorio milanese e in giro per il mondo.

Accomunati dagli stessi valori, l’iniziativa vuole supportare la riqualificazione di un centro sportivo polivalente in un quartiere periferico di Milano, sostenendo il più ampio impegno della Fondazione attraverso il progetto “ASSIST” che si occupa proprio di dare nuova vita a spazi comunitari in cui i più giovani possono coltivare i loro talenti.

US CATANZARO 1929 PER LA STRAGE DI CUTRO

Sempre di solidarietà possiamo parlare per raccontare la bellissima iniziativa dell’US Catanzaro, club di Serie C autore di una cavalcata impressionante, valsa infatti una storica promozione in B. Gli ottimi risultati sul campo dei calabresi hanno però fatto il paio con un impegno record anche fuori dal rettangolo verde, dove beneficenza, sostegno alle realtà locali e coinvolgimento continuo dei più giovani hanno scandito abbastanza regolarmente la stagione dei giallorossi.

Tra le varie azioni realizzate, il club ha optato in più occasioni proprio per l’uso di maglie speciali da accompagnare a cause benefiche e solidali. E tra le varie proposte, l’iniziativa che ha avuto la maggiore eco è stata senza dubbio quella lanciata dopo la tragedia di migranti consumatasi sulle spiagge di Cutro. Il Catanzaro ha infatti prodotto una divisa speciale – usata nel derby calabrese con il Crotone – poi messa all’asta per destinare il ricavato proprio al sostegno concreto dei superstiti del naufragio e delle loro famiglie.

#THEFORGOTTENTHIRD: L’INIZIATIVA DI INGHILTERRA E AUSTRALIA

Il tema sensibilizzazione, già parzialmente sfiorato, ritorna anche nelliniziativa promossa dalla nazionale femminile inglese. Un terzo delle maglie indossate dalle calciatrici durante la partita dello scorso 11 aprile contro l’Australia aveva una particolarità: era senza nome stampato sul retro. Non una svista, ma un’azione voluta per richiamare l’attenzione sulla stessa percentuale di persone che nel Regno Unito sviluppa malattie come demenza o Alzheimer. Un gesto per sensibilizzare, quindi, alla pari di una serie di altre iniziative che hanno caratterizzato lo stesso match all’insegna dell’hashtag #TheForgottenThird.

Inghilterra che comunque si conferma molto attenta alle questioni sociali che in qualche modo riguardano le sue divise: sempre le Lionesses – fresche campionesse d’Europa – hanno dato addio al bianco dei pantaloncini, optando invece per il blu. Il motivo? Quest’ultima tonalità è decisamente più pratica durante il periodo mestruale.

LA CAMPAGNA “NO MORE RED” DELL’ARSENAL

Sempre in Inghilterra, è da tutta la stagione molto attivo anche il dipartimento marketing dell’Arsenal. I londinesi avevano inaugurato già il nuovo anno con una tripletta di “maglie per il sociale” al fianco della sua community. Tuttavia, la vera chicca è arrivata lo scorso gennaio con la rinnovata edizione della campagna “No More Red”. Lanciato nel 2022, il progetto vuole sensibilizzare sul tema della violenza giovanile – ancora troppo presente nella capitale britannica – avviando percorsi a sostegno di ragazzi e ragazze del territorio.

Simbolo dell’iniziativa è proprio una maglia total white in tiratura limitata (sparito il classico rosso, che la campagna associa a sangue e incidenti), poi regalata a figure positive per il mondo “Arsenal in the Community” (una delle principali espressioni della responsabilità sociale dei Gunners).

IL MODELLO ANGEL CITY

Infine, mai sentito parlare dell’Angel City FC? È una società di calcio femminile con sede a Los Angeles, e tra le cui proprietarie – tutte donne – c’è anche la star Natalie Portman. La franchigia è nata nel 2020 non solo come club sportivo, ma come vero e proprio veicolo di sviluppo al fianco della propria comunità, dove risultati sul campo, sostenibilità economica e attenzione al territorio sono dimensioni strettamente connesse tra loro.

La strategia del club punta dunque ad integrare, rispettare ed esaltare le tre aree citate, presenti in ogni decisione presa. E queste logiche sono state inserite anche nel concept della nuova divisa da trasferta per la stagione partita qualche settimana fa. Denominata “Represent”, l’idea è quella di dare ai tifosi la possibilità di acquistare la maglia e poi personalizzarla a piacimento, applicando delle patches (realizzate da artisti locali) dedicate ad alcuni protagonisti della comunità e legate a questioni sociali (dai diritti LGBTQ+ alla lotta al razzismo).

Articolo realizzato da Community Soccer Report

Valentino Cristofalo

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