
È cominciata la seconda stagione della serie tv più discussa del 2015, che ci ha fatto sentire tutti un po’ hacker e rivoluzionari. Ora Elliot e compagni sembrano voler fare sul serio, e ci invitano a partecipare alla rivoluzione.
Mercoledì 13 luglio sono andati in onda negli Stati Uniti i primi due episodi della seconda stagione di Mr. Robot, serie trasmessa da Usa Network che nel 2015 ha riscontrato un successo clamoroso, coronato dal Golden Globe come miglior serie drammatica.
Per chi deve ancora recuperare la prima stagione, vi facciamo un brevissimo recap senza spoiler.
La serie vede come protagonista Elliot Alderson, un giovane ingegnere informatico newyorkese che lavora per la Allsafe, una società di sicurezza informatica. Elliot però è anche un bravissimo hacker, seppur sociopatico e depresso.
Viene così contattato da un misterioso personaggio, tale Mr. Robot, anarchico insurrezionalista a capo di un gruppo di hacker chiamato Fsociety. Mr. Robot vuole mettere in atto un attacco informatico che, secondo lui, rivoluzionerebbe il mondo e concederebbe la piena libertà alle persone, cancellando ogni debito che questi hanno nei confronti delle banche. Per fare ciò, a Elliot viene chiesto di entrare nei sistemi informatici della E-Corp, società potentissima che però è anche il maggior cliente della Allsafe, società di cui Elliot è dipendente.
Un po’ Orwell, un po’ Assange
Le vicende di Elliot hanno tenuto col fiato sospeso milioni di spettatori. Un personaggio incredibilmente debole per essere il protagonista di una serie tv, con i suoi problemi, le visite dall’analista e le droghe, catapultato in un progetto anarchico di proporzioni mondiali molto alla “V for Vendetta” (le maschere usate dai membri di Fsociety sono un chiaro richiamo a quelle di Guy Fawkes, riportate in auge di recente proprio dal più famoso gruppo di hacker al mondo, gli Anonymous).
È qui che probabilmente la serie ha fatto davvero centro, pescando da un po’ tutte quelle opere dal forte sapore rivoluzionario e riassemblandole in un puzzle moderno. Ecco che allora rivediamo, oltre a V e gli Anonymous, un po’ di 1984 di Orwell, ma anche la schizofrenia di Fight Club unita alle rivoluzioni informatiche in stile Wikileaks.
La seconda serie era stata annunciata subito dopo il termine della prima, e aveva cominciato a far parlare di sé nel marzo 2016 con l’evento al SXSW di Austin, e poi in maggio con la messa in onda del primo trailer ufficiale. Già dal trailer appariva chiaro un messaggio, “Control is an illusion”, destinato, a quanto pare, a diventare una chiave della seconda stagione.
Il giorno da cerchiare sul calendario era quindi il 13 luglio, un mercoledì estivo che avrebbe tenuto migliaia di persone incollati al televisore. Ma è qui che succede l’imprevisto, la mossa che nessuno si aspettava, tanto strana quanto geniale.
Il marketing che non ti aspetti
Il giovedì precedente alla messa in onda della nuova stagione, agli utenti Facebook che seguivano la pagina ufficiale di Mr. Robot arriva una notifica: “Mr. Robot è in diretta”. Molti, come il sottoscritto, spinti dalla curiosità hanno aperto il video, che presentava un conto alla rovescia. Al termine del countdown ecco un messaggio da un membro di Fsociety, con la classica maschera e la voce camuffata, che parla con i soliti toni anarchici e chiede al pubblico di unirsi alla rivoluzione.
Le parole con cui il discorso si chiude sono chiare: “Join us, WE are Fsociety, YOU are Fsociety and together we can build a new world where we are finally free”. Parole che fanno sobbalzare i fan, in una diretta che supera i 12 mila utenti collegati contemporaneamente, cifre non da poco considerato l’effetto completamente a sorpresa.
Il video messaggio prosegue con quella che scopriremo poi essere la prima scena della nuova stagione. E questo lo sappiamo per certo, perché abbiamo visto la prima puntata in anteprima.
No, non siamo dei giornalisti di livello globale a cui hanno proposto l’anteprima per recensirla, semplicemente Usa Network ha volutamente leakato la prima puntata, rendendola quindi disponibile per poche ore un paio di giorni prima dell’uscita ufficiale. Un po’ come era successo con la quinta stagione di Game of Thrones, quando le prime quattro puntate erano apparse sul web prima della loro messa in onda ufficiale, ma in quel caso la cosa non era assolutamente voluta.
Un piano di marketing davvero intelligente, che ha inscenato un attacco hacker che prima si è impossessato della pagina Facebook, e poi ha fatto trapelare nel web la puntata in anteprima. La strategia è completamente a tema con la serie, va a colpire il giusto target e, neanche a dirlo, genera un hype pazzesco che raggiunge il suo apice proprio nel momento del lancio ufficiale della serie. Serata di lancio che ha tenuto incollati al monitor anche gli spettatori che avevano già visto l’episodio leaked, in quanto Usa Network ha deciso di trasmettere due episodi nella stessa serata.
La seconda stagione prevede 12 episodi diretti nuovamente da Sam Esmail e ci terrà compagnia fino a metà settembre. Già dal primo episodio sembra tutto molto più curato, come spesso accade a serie tv che nascono in piccolo e riscuotono un grande successo, riuscendo ad ottenere così budget maggiori per le stagioni successive. Il primo episodio ci lascia in sottofondo Lupe Fiasco per tutta la prima parte, e sembra dare un peso ancora maggiore ad ogni singola inquadratura ed ogni singola parola. Ritroviamo subito il claim “Control is an illusion”, insieme ad un Elliot che vive con la madre e sembra voler lasciarsi alle spalle il turbolento passato. C’è pure spazio per Obama che lancia messaggi allarmisti in tv, insieme a tutti i componenti di Fsociety, guidati dalla giovane Darlene.
Non ci resta quindi che goderci questa seconda serie puntata dopo puntata, perché i colpi di scena sembrano tutt’altro che finiti. Una serie da guardare col fiato sospeso, e che dovrebbe avervi già convinto solo con la strategia di marketing che ha adottato.
Sono d’accordo, la trovata di marketing usata per pubblicizzare è stata quasi geniale. Ho provato a paragonare la serie ad un evento storico di cui oggi ricorre l’anniversario (la presa della Bastiglia). Questo è il risultato. https://puoppe.wordpress.com/2016/07/14/bastiglia-e-mr-robot-storie-di-rivolta-ai-giorni-nostri/