
Tesla si è messa alla prova in questi anni ponendosi l’obiettivo non solo di realizzare la migliore macchina elettrica nel mercato, ma la migliore macchina in assoluto, dandone una prova con l’ultima arrivata della casa americana, la Tesla Model 3.
L’azienda più innovativa al mondo, fondata nel 2003 da Elon Musk e compagni, ha saputo approfittare dei suoi punti di forza e migliorare quelli di debolezza, creando una strategia di marketing molto interessante che ora cercheremo di approfondire.
Se volete fare un passo indietro, vi avevamo già introdotto il tema parlandovi di Tesla e la mobilità sostenibile qualche mese fa.
Negli ultimi anni Elon Musk ha portato avanti un progetto di crescita razionale producendo auto costose (dai 100 mila dollari in su), che potessero garantire un ritorno tale da finanziare l’innovazione e la realizzazione di macchine sempre più performanti, innovative e alla portata di tutti, ma soprattutto ecologiche. D’altronde quello delle auto ibride e elettriche è un trend di mercato non indifferente, soprattutto a seguito del Dieselgate.
Caratteristiche generali della Tesla Model 3
Accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 6 secondi, 345 km di autonomia con una sola ricarica, la Model 3 è la macchina che ha lo spazio di carico maggiore tra quelle della sua categoria (5 posti), ospita un doppio bagagliaio ed è provvista di un bellissimo schermo tablet da circa 17 pollici, oltre al sistema di guida intelligente.
Il numero dei pre-ordini è da capogiro: 115 mila prenotazioni giovedì a scatola chiusa, 133 mila al termine dell’evento, e 325 mila in circa una settimana (qui ne parla Bloomberg) con potenziali incassi di 14 miliardi di dollari.
Secondo Elon Musk, la quantità di ordini previsti era quantificata tra il 25% e il 50% dei pre-ordini, per cui è necessaria una ripianificazione della produzione.
Purtroppo, se avessimo effettuato l’ordine dovremmo sapere che, visto il metodo di produzione make to order, dovremo attendere almeno l’inizio del 2018 prima di poterla guidare, mentre negli USA le consegne partiranno da fine 2017 (privilegiando chi già possiede precedenti modelli Tesla). Sarà in vendita a partire da 35 mila dollari, riconducibili a 25 mila grazie agli incentivi (7500 dollari garantiti dal governo federale più altri 2500 concessi dai singoli Stati). In Italia, non è possibile effettuare un test drive su una Model 3, ma potremo comunque accontentarci di una prova su strada su una Model S.
I punti di forza di Tesla Model 3
L’azienda di Palo Alto è riuscita a far emergere e trasmettere i suoi punti di forza, vediamo un breve elenco dei punti salienti:
- Unicità e innovazione: offrire un prodotto elettrico unico e inimitabile perché non può essere riprodotto con un motore a combustione, che spinge a rivoluzionare il futuro del mondo dei trasporti.
- Performance Beyond technology: ciò che la rende speciale e desiderabile è l’elevata performance attraverso una tecnologia all’avanguardia; una scocca semplice ed essenziale e la mancanza di parti necessarie solo a motori a combustione permettono la maggiore capacità di carico, e la rendono meno dannosa per l’ambiente, meno complessa da mantenere, ma soprattutto senza olii e fluidi che inquinano.
- Un nuovo modo di acquistare: potremmo partire con il fatto che Tesla non ha una rete di concessionari, e quindi nemmeno dipendenti addetti alle vendite. Se volessimo ordinare la nuova Model 3 la vendita si concluderebbe online, ovviamente senza la possibilità di negoziare il prezzo.
- La creazione dei Tesla’s supercharger: cioè dei punti di ricarica gratuiti che permettono di ricaricare le batterie dell’auto dell’80% in soli 30 minuti. Molto diffusi negli Stati Uniti, anche in Europa stanno prendendo rapidamente piede, invece in Italia sono presenti maggiormente al nord in 8 province, ma Musk conferma che entro la fine del 2016 sarà moltiplicato il numero di installazioni.
- L’importanza della community: sfruttare al meglio i media, la community di appassionati, e la stampa è una priorità, e far arrivare un preciso messaggio è ancora più importante, costruire la migliore macchina nel mercato, ed essere la prima e la migliore a rivoluzionare il mondo dei trasporti.
Tesla sarà la nuova Apple delle automobili?
Molti negli ultimi anni hanno tentato di rivoluzionare il mercato dell’auto, purtroppo con molti insuccessi, Tesla invece, in sole 24 ore, ha avuto più di 100 mila prenotazioni.
C’è stato un vero e proprio assalto per accaparrarsi questo piccolo grande gioiellino volutamente prodotto come auto di massa, assalto che si può quasi paragonare a quello che si verifica ogni volta che esce un nuovo modello di iPhone.
Ovviamente ci sono altri aspetti da considerare, che vedremo più nello specifico nell’illustrazione in basso, dallo spirito proattivo delle aziende, alla capacità di innovare il mercato e cambiare la vita delle persone, alla furbizia di creare un proprio ecosistema di servizi per rendere unici i prodotti venduti e per far sentire unico chi li sceglie.
Una timeline interessante che abbiamo trovato in un articolo di Startmoney dimostra come Steve Jobs ed Elon Musk abbiano avuto un percorso di crescita molto simile ed entrambi molto brillante.
Kitt, portami a casa!
Altri si chiedono quando potremo avere una sorta di Kitt, (per chi non lo sapesse, la macchina in “Supercar”), nella nostra auto, un genio innovatore come Elon Musk potrebbe accontentarci e segnare un primo cambio di rotta nella storia dell’automobile, chi lo sa, ma per tutti, indiscrezioni rivelano, è ancora troppo presto.
La concorrenza: chi vende più auto elettriche?
Nel 2015 le vendite di auto elettriche ed ibride plug-in hanno avuto un forte incremento (leggi questo articolo di Quattroruote per avere più informazioni):
- partiamo dalla Chevrolet Bolt, che arriverà sul mercato prima della Tesla e grosso modo allo stesso prezzo.
- La casa Nissan mantiene il primato mondiale con oltre 200 mila unità vendute, ma anche BMW dà filo da torcere con le nuove arrivate, la i8 e la i3, e si sta impegnando a passare la soglia delle 30 mila vendite.
- La Ford ha chiuso il 2015 con appena 20 mila auto consegnate (in Europa quasi assenti).
- Ma il record lo detiene BYD, una casa cinese, che già dal 2008 aveva puntato sui motori elettrici, e che in un anno ha totalizzato 61722 veicoli venduti, avvantaggiata anche dalla politica del governo cinese per ridurre l’inquinamento nell’aria.
Il neuromarketing e l’ingegneria del suono.
Noi italiani, si sa, coltiviamo da sempre una passione innata per le auto, perché d’altronde nel nostro Paese sono nate case automobilistiche che hanno fatto la storia come Ferrari, Lamborghini, Maserati, Abarth, Fiat, Lancia, Alfa Romeo.
Con l’avvento delle auto elettriche si può dire addio ad aspetti come il rumore del motore, o il cambio, ne privilegiano invece design, ecosostenibilità e tecnologia.
La silenziosità però non è sempre un elemento vincente, se da un lato esiste la clientela che desidera viaggiare in un ambiente ovattato, dall’altro c’è chi vuole assolutamente assaporare il rombo del motore.
Il successo universale della Ferrari è dovuto dall’inconfondibile eco (che ha brevettato), dei suoi 12 cilindri, come anche quello dell’Alfa Romeo, che oltre ad auto di lusso come la 8C, produce anche veicoli “di massa” facendo sognare con i suoi allestimenti e con il suo ruggito del motore anche il piccolo automobilista mentre va a lavoro.
Il rumore è così diventato un forte, grande e grosso nemico da battere, un fattore essenziale di marketing attorno al quale si è sviluppata una vera e propria ingegneria del suono che si è oggi talmente evoluta tanto che ogni macchina la sua “voce”; riconosciamo tutti infatti il rombo di una California, o di una Abarth, o di una Maserati, anche ad occhi bendati.
Freud su questo fa una considerazione molto interessante: da alcuni, un veicolo è visto come un “estensione di se stessi” cioè è percepito come un simbolo fallico, quindi più un’auto è “grossa”, più l’uomo si sente potente.
Se associamo la “grossezza” dell’auto alla sportività, al prezzo, ma soprattutto all’eco che emette quando giriamo la chiave, potremmo dedurre che se venisse a mancare il terzo punto, mancherebbe uno dei 5 sensi associati all’auto, più precisamente l’udito, che non ci farebbe sentire così aggressivi e padroni del mondo, e verrebbero quindi a mancare moltissime emozioni, che anche nelle pubblicità sono le prime a farci pensare “voglio quella macchina”.
Che effetto ci farebbe se vedessimo passare una Aventador silenziosa?
In Italia siamo pronti ai motori silenziosi?
Questa domanda sorge spontanea. Un paese come l’Italia, in cui l’industria dell’auto ha preso piede a partire dal 1899, in cui sono nate le case automobilistiche più note e importanti al mondo che si fanno riconoscere e desiderare da tutti per la loro inconfondibile “voce”, potrà mai avere una domanda consistente di auto elettriche che non fanno sentire il loro “grido”?