
“Drop a Beyoncé” alzi la mano chi non sa cosa voglia dire. Bene, sono sicuro che sarete veramente in pochi ma per quei pochissimi: questa frase oramai è diventata un vero e proprio modo di dire e si riferisce alla scelta di Beyoncé di pubblicare il suo quinto album – “Beyoncé” – a sorpresa, senza far partire l’estenuante campagna di marketing che solitamente precede la release degli album dei big della musica mondiale.
Ebbene, alle 22 circa, ora italiana, di ieri è tornata a fare qualcosa di simile: ha lanciato a sorpresa e senza nessun preavviso il suo nuovo singolo “Formation”. “Casualmente” il giorno prima della sua apparizione come ospite durante il mini-concerto in cui suoneranno i Coldplay durante il SuperBowl 2016. La canzone sarà inizialmente disponibile solo su Tidal, la piattaforma musicale (dallo scarso successo) creata dal marito di Beyoncé, Jay Z, e altri artisti fra cui la stessa cantante, i già citati Coldplay, Rihanna, Madonna e molti altri.
Si tratta di un ulteriore tassello nel lavoro che la cantante statunitense sta portando avanti da qualche tempo: creare una fusione di tutti i contributi, specie quelli artistici ovviamente, dati dalla comunità afroamericana nel corso della storia degli U.S.A., rielaborarli in chiave attuale e costruire una sorta di pantheon che racchiuda personaggi e tradizioni dei neri americani in modo da poter dare dignità ad una eredità culturale ed artistica troppo a lungo colpevolmente dimenticata.
Infatti nel video ambientato a New Orleans (una delle città più “black” degli Stati Uniti) sono presenti elementi distintivi della cultura afroamericana ed appaiono anche alcune icone storiche di questa comunità. Tutto ciò senza dimenticare che Febbraio è il mese dedicato dagli U.S.A. alla black-culture.
Formation, il nuovo singolo, vira verso sonorità più prettamente hip-hop, chissà se c’è lo zampino di Jay Z, il marito rapper della diva?
Ma da un punto di vista di marketing, cosa ci dice questa mossa? Oramai il processo di roll-out di un album di un cantante famoso prevede una campagna di marketing che ha inizio mesi e mesi prima dell’uscita del disco vero e proprio.
Solitamente si fa trapelare, ad arte, qualche informazione sul lavoro in studio degli artisti, poi arrivano le prime indiscrezioni sui collaboratori coinvolti, qualche indizio disseminato sui profili social dei cantanti ed infine partono le interviste sui vari media in cui si annuncia ufficialmente la nuova fatica in uscita.
Dopodiché i big mondiali della musica ci hanno abituati ad una lunga serie di “comparsate” nei programmi TV più seguiti, in cui cantano il primo singolo del nuovo lavoro. Insomma un vero e proprio parco giochi per noi appassionati di marketing, vero?
Ma siamo sicuri che questo bombardamento di informazioni sia funzionale all’aumento delle vendite dei cd, pardon, dei download? Beh, a quanto pare non proprio. L’uscita a sorpresa dell’ultimo album di Beyoncé ha infatti portato alla vendita di più di 5 milioni di dischi in tutto il mondo, di cui ben 828,773 copie nei soli primi 3 giorni di disponibilità. Risultato strabiliante e ancor più sorprendente se paragonato ai numeri di “4” l’album precedente della cantante che, con una promozione “canonica” ha venduto 3,3 milioni di copie.
Anticipare una campagna promozionale solitamente serve a creare il giusto hype intorno all’uscita dell’album ma è veramente necessario? È utile martellare i fan con una campagna che parte mesi prima che si possa effettivamente ascoltare qualcosa? In fin dei conti, grazie ai social media, sui quali praticamente tutti i cantanti sono attivi (tranne Adele ma lei è un caso a parte, si sa), gli artisti non sono mai davvero fuori dai riflettori.
Questa strategia “a sorpresa” potrebbe essere un modo per tornare a parlare più di musica? Certo sicuramente non è una strategia percorribile da tutti, bisogna essere un pezzo grosso per potersi permettere una mossa del genere e soprattutto bisogna avere un seguito molto, molto ampio affinché l’uscita di un singolo non annunciata venga notata immediatamente e diventi un caso. Però così facendo forse si riesce a focalizzarsi di più sui contenuti artistici.
Nel frattempo, nel giro di un’ora, “Formation” è diventato un trending topic su Twitter.
Insomma, Beyoncé ha ridefinito i parametri di quello che è il marketing discografico ed ora ne ha fatto il suo stile. D’altronde come dice lei stessa nella canzone “You that b*tch when you cause all of this conversation” e senza il minimo sforzo (apparente). Ovviamente potrete trovare questa frase, un nuovo instant-classic, su tutto il nuovissimo merchandising, immediatamente disponibile sul sito della cantante; quando si dice il fiuto per gli affari…