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Cos’è la Gift Economy?

da 6 Maggio 2016Maggio 31st, 2016Un commento

Si sente sempre più parlare della Gift Economy: ma cosa esattamente è e come si distingue da altre forme di scambio di beni ancora è poco chiaro. Proviamo a spiegarne il significato e come sta condizionando in maniera (quasi) invisibile la nostra vita.

Letteralmente Gift Economy significa Economia del dono. Ma dono di che?

Il dono materiale: l’esempio di Reoose

Il dono si può dividere in due tipologie: materiale e immateriale. Lo scambio materiale è quello che tutti conosciamo, ovvero il baratto. Qualcuno potrebbe dire che siamo un po’ old fashion, ma in realtà non è così: il baratto è tornato. Mai sentito parlare di Reoose?

Reoose è una piattaforma dove si possono piazzare gli oggetti che tutti abbiamo in casa, che ancora funzionano, ma che non utilizziamo più. Il principio su cui si fonda Reoose è: se non lo usi tu, magari lo usa qualcun altro. Il fatto curioso che caratterizza Reoose è che non si basa su uno scambio monetario, ma su uno scambio di monete virtuali. Il valore degli oggetti viene assegnato in crediti, una moneta virtuale per facilitare gli cambi tra i Reoosers.

Il valore in crediti è studiato in base alla categoria di appartenenza, all’impatto inquinante dell’oggetto durante il suo smaltimento e al suo stato (nuovo o usato) – spiega il sito web di Reoose – per chi crede che il proprio oggetto debba valere di più o di meno, Reeose ha introdotto un modulo di personalizzazione del valore dei propri annunci che dà possibilità di aumentare o diminuire il valore del 20%.’’

Reoose è solo un esempio di gift economy, e sta crescendo conseguentemente ad una sensibilizzazione dell’utente sull’ambiente. Le notizie relative alla crisi ambientale e allo spreco si fanno sempre più pressanti e difficili da ignorare: anche per questo motivo i consumatori stanno sviluppando, in misura maggiore rispetto al passato, un attenzione e cura nei confronti dell’ambiente e della produzione eccessiva di beni di consumo.

The_Giving_Tree

Lo scambio allora diventa un modo per far diminuire la produzione e quindi lo spreco.

Anziché buttarlo, vendilo. Anziché comprarlo nuovo, compralo usato.

L’uomo primordiale stava meglio perché ignorava qualsiasi restrizione pulsionale. In compenso la sua sicurezza di godere a lungo di tale felicità era molto esigua. L’uomo civile ha barattato una parte della sua felicità per un po’ di sicurezza
– Sigmund Freud

Il dono immateriale: lo scambio e l’importanza della community

Il secondo tipo di Gift è immateriale. Cioè che significa? Cosa si scambia?
Si scambiano le proprie informazioni, il proprio rispetto, le proprie conoscenze in cambio di un riconoscimento.

Ed è qui che entra in campo l’importanza della community. Quando facciamo un favore ad un membro del nostro gruppo di appartenenza, pretendiamo non che venga ricambiato tale e quale favore, ma che venga riconosciuto, sia da lui sia dalla community di riferimento. 

Il marketing tribale e la nascita delle comunità postmoderne ci ha insegnato già l’importanza, per il consumatore, di crearsi un network attorno. Secondo la filosofia della gift economy immateriale, allora, il network è il luogo dove si aiuta e si interagisce col prossimo: non tanto (o non solo) perché ci hanno insegnato che è la cosa giusta da fare fin da piccoli, ma anche perché ci aspettiamo che quel prossimo, o un altro membro della community, un giorno aiuterà noi a raggiungere i nostri obiettivi.

C’è di più: anche se non ci aiuterà, o comunque non vorrà ricambiare il favore, la community ne sarà testimone e ce lo riconoscerà.

Come si diventa leader?

Le persone particolarmente altruiste nella loro community sono quelle che verranno poi ricordate dalla tribù e probabilmente diventeranno leader. I leader hanno il delicatissimo compito di guidare la propria community, rafforzarla e renderla autonoma affinché possa camminare con le proprie gambe (avete presente Wikipedia?).

Oggi questo è possibile grazie soprattutto ad internet, che rende vicino chiunque, permettendoci di interagire, comunicare e guidare, nel caso dei leader, con persone che si trovano dall’altra parte del mondo.

gift economy peer production

Siamo tutti pari, tra pari, della stessa community.

Come si diventa grandi?

La gift economy è importantissima perché ci permette di creare un network. Il network si attiva a partire dall’aiuto e dalla condivisione con le persone, sostenendolo e quindi creando un posizionamento di rispetto con chi abbiamo a che fare.

Solo grazie al network di conoscenze e alla reputazione che ci creiamo negli anni, possiamo realizzare i nostri sogni. Solo grazie all’aiuto e all’altruismo, possiamo diventare grandi.

Mi fuerza es ”la tribù”.

Marco Antonio Rizzo

Un commento

  • Francesco Favaro ha detto:

    Ciao Marco, complimenti per l’articolo.
    Secondo me la gift economy regge ed è positiva se è mossa da un desiderio autentico di aiutare se stessi e il prossimo, e di solito questo desiderio è genuino se dietro non ci sono calcoli “matematici” di dare e avere, ma passioni e visioni delle cose a cui puntare, che rendono la gift economy una logica di cui ci si rende conto a posteriori.

    E ora torna a lavorare per il Day 😀

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