
iPhone 6s Plus, modello da 128GB: 1109€. No, non vi preparerà il caffè alla mattina, non taglierà l’erba del vostro giardino e non andrà a lavoro al posto vostro. Ma ha ancora senso spendere così tanto per uno smartphone, al giorno d’oggi? Vediamo di capirlo, analizzando il mercato attuale.
La competizione sul prezzo degli smartphone sta diventando sempre più spietata. I clienti sono sempre più informati, l’offerta è sempre più ampia ed è sempre più difficile, per i produttori, giustificare il prezzo dei loro device.
I “canonici” 700€ (o più) per uno smartphone top di gamma cominciano così a diventare esagerati, e sempre più consumatori preferiscono dirigersi verso brand meno blasonati o attendere qualche settimana dopo il lancio per trovare lo stesso device ad uno street price online decisamente più competitivo.
L’offerta cresce: arrivano i cinesi
La notizia è di un paio di settimane fa, e la da Trendforce: per la prima volta, le vendite di smartphone cinesi hanno superato la somma delle vendite di Apple e Samsung: 125 milioni di unità vendute nel primo trimestre del 2016 contro le 123 dei due colossi.
Tra i (pochi) mercati in cui la Cina ancora non era riuscita ad inserirsi con convinzione, c’era quello degli smartphone. Certo, la maggior parte dei telefoni viene assemblata in Cina, ma mancava ancora un brand cinese in grado di emergere anche fuori dal mercato asiatico.
La prima a riuscirci è stata Huawei, un marchio ormai affermato anche in occidente, che sta crescendo esponenzialmente e che ad oggi è il terzo produttore mondiale di smartphone.
I prodotti Huawei sono di primissima fascia e anche i prezzi tendono ad essere in linea con i top di gamma dei brand più conosciuti, o comunque appena al di sotto. Il nuovissimo Huawei P9, per esempio, parte in Europa da 599€, ma si trova già online a 100€ in meno. La stessa Huawei applica una politica di prezzo ben definita, lanciando i suoi prodotti di fascia medio-bassa a marchio Honor. Tuttavia la distribuzione degli smartphone Honor era un’esclusiva online fino a poco fa, ed è ancora molto raro trovarli tra gli scaffali dei negozi specializzati.
Il nuovo Huawei P9 gode della collaborazione di Leica per il reparto fotografico
Ma se Huawei è ormai un brand che si è ben inserito nel mercato mondiale e che ormai tutti conosciamo, sono altri i cinesi che stanno facendo molto parlare di sé negli ultimi mesi, pur non essendo ancora arrivati ufficialmente nei mercati occidentali. Due su tutti, Xiaomi e Meizu.
Xiaomi ha appena pubblicato i dati del primo trimestre del 2016, dichiarando la vendita di quasi 15 milioni di smartphone. I dati sono addirittura conservativi, in quanto i nuovi Mi 5 e Redmi 3 Pro sono appena stati lanciati e non figurano ancora nei dati di vendita.
Giusto per dare un’idea ai meno nerd di cosa stiamo parlando, il Redmi 3 Pro presenta un design in metallo con display HD da 5”, sensore di impronte digitali, 3GB di RAM e memoria espandibile fino a 128GB, ad un prezzo che al cambio Euro/Yuan sta al di sotto dei 130€.
Il Mi 5 è semplicemente lo smartphone più potente del 2016 (per ora) secondo AnTuTu, una delle piattaforme più competenti in materia di benchmark relativi al mercato degli smartphone. Costa poco più di 300€, quindi meno della metà di un iPhone o un Samsung Galaxy di ultima generazione.
Il nuovissimo Xiaomi Mi5
Neppure Meizu scherza, il suo Pro 6 si colloca nella fascia alta ed è da poco ordinabile a circa 450€ al cambio. Ma è sulla fascia bassa del mercato che non ha rivali, e si sta preparando al lancio del nuovo M3, uno smartphone che nasconde sotto la scocca in policarbonato un processore octa-core, 3GB di RAM e 32GB di storage espandibile. Offre anche il lettore di impronte digitali e una fotocamera da 13mpx ad un prezzo di 110€ al cambio. Semplicemente impossibile trovare di meglio a questo prezzo.
Il Meizu M3 che andrà a ridefinire il concetto di “entry level”
Questi telefoni, come si vede dalle immagini, riprendono, in maniera neanche troppo velata, i design già affermati di Apple e Samsung, non solo nelle linee estetiche ma anche a livello di user interface, riproponendoli a prezzi super competitivi.
No, non è un iPhone, è un Meizu!
Ancora lontani, per ora
C’è comunque da segnalare che questi brand sono presenti al momento solo nel mercato asiatico, in Italia possiamo acquistarli solo per importazione e sono consigliati solo agli smanettoni, in quanto spesso non includono il supporto alla lingua italiana o addirittura non hanno installato il Play Store. In Asia però vanno fortissimo, tant’è che Apple da anni investe molto per entrare in questi mercati nei quali fatica a farsi valere. Non a caso si è molto discusso del neo-nato iPhone SE come mossa strategica per cercare pian piano di acquisire quote di mercato in Asia.
Le capacità di spesa ridotte e la scarsa familiarità con la tecnologia di molti mercati asiatici non fa che favorire brand come quelli sopra citati, che garantiscono buoni prodotti ad un prezzo competitivo. In India, per esempio, la connessione LTE è ancora in una fase poco più che embrionale, non permettendo di sfruttare a dovere uno smartphone di alta fascia.
Oltre a Meizu e Xiaomi, per concludere il paragrafo cinese, è giusto segnalare OnePlus, una startup che aveva molto fatto parlare di sé meno di due anni fa, quando aveva lanciato il suo primo smartphone, lo OnePlus One, ad un prezzo molto competitivo (369€ per la variante top di gamma) e che aveva generato molto hype grazie alla sua particolare modalità di vendita ad inviti. Tuttavia i numeri di OnePlus sono proprio quelli di una startup, e non le permettono di competere con i cugini maggiori, ma può vantare già una buona brand recognition a livello globale.
L’emblematica homepage del sito di OnePlus
Collaborano ai grandi risultati del mercato cinese brand come Lenovo (che, per chi non lo sapesse, ha acquisito Motorola nel 2014), Oppo, TCL e Vivo.
Lo streetprice: perché non acquistare in negozio
Al giorno d’oggi, si spera di poter dare per scontato che qualsiasi cliente sia ormai abituato agli acquisti online, o per lo meno che non veda l’e-commerce solo come fonte di potenziali truffe.
Ecco che allora si apre un vero e proprio mercato parallelo degli smartphone che, grazie soprattutto a chi importa dall’estero, garantisce di abbassare anche di centinaia di euro il prezzo di listino degli ultimi modelli. I cosiddetti “Top di gamma”, che vengono usualmente lanciati sul mercato ad un prezzo superiore ai 700€, possono essere acquistati online ad una cifra intorno ai 500€ già poche settimane dopo. Anche Apple, leader nel “mantenimento del prezzo”, si sta pian piano abbassando alla dura legge dell’online. Ecco allora che nel web, anche su siti italianissimi, l’ultimo iPhone 6s può essere acquistato a circa 200€ in meno rispetto al prezzo dell’Apple Store.
Samsung prova da tempo a difendersi dagli acquisti online e applica una politica molto aggressiva, ad esempio al momento offre un rimborso fino a 100€ per chi acquista uno smartphone della serie Galaxy A, e (secondo i rumor) quest’estate alzerà la posta, restituendo fino a 200€ a chi acquista un nuovo Galaxy S7.
L’offerta di Samsung per l’acquisto di un Galaxy A
I negozi ovviamente sono consci di questo problema e rischiano di trasformarsi in semplici vetrine, nelle quali il cliente si reca per informarsi e toccare il prodotto con le proprie mani prima di acquistarlo online.
La corsa ai ripari degli store fisici si traduce nell’offerta di accessori (cover, pellicole proteggi schermo, supporti per auto) e nella creazione di offerte temporanee molto aggressive. Ad esempio, Unieuro di recente regalava una bicicletta a chi acquistava tecnologia per almeno 400€, e Mediaworld ha colto l’occasione di festeggiare il suo 25esimo compleanno offrendo forti sconti temporanei.
Perché i listini restano così alti?
Le considerazioni che emergono in automatico sono almeno un paio.
Innanzitutto, se è così facile avere forti sconti sugli smartphone, significa che il ricarico sul prezzo è molto elevato. Tendenzialmente, il costo di produzione di uno smartphone top di gamma si aggira intorno ai 250$, considerando i soli componenti, senza includere quindi i vari costi di commercializzazione e marketing. Il margine di profitto resta comunque piuttosto alto, e proprio limando questo margine i vari rivenditori (specialmente quelli online) possono giocare col prezzo.
La seconda considerazione viene di conseguenza, e ci porta a chiederci che senso abbia tenere listini così alti, se è poi così semplice trovare prezzi più competitivi.
La spiegazione (probabilmente l’unica) che si può dare è quella della buona vecchia teoria economica del prezzo come indicatore di qualità. Per un qualsiasi produttore, lanciare il proprio smartphone di punta ad un prezzo di 500€, rischierebbe di posizionarlo tra i prodotti di media gamma, screditandolo in un certo senso. Non a caso sono solo i brand minori che propongono smartphone di prima fascia a prezzi competitivi, per cercare di farsi conoscere ed acquisire in fretta quote di mercato.
Tuttavia questa strategia comincia a scricchiolare anche tra i brand più blasonati. I motivi principali sono due: innanzitutto il pubblico è sempre più informato ed il web pullula di recensioni su ogni terminale, evidenziandone pro e contro e aiutando i consumatori nella scelta. Inoltre al giorno d’oggi acquistando il flagship dei maggiori produttori di smartphone si cade sempre in piedi, nel senso che è molto più difficile restare insoddisfatti rispetto a qualche anno fa, ed è quindi complesso per i brand giustificare il prezzo più elevato di un device rispetto ad un altro della stessa categoria.
Andrea Galeazzi, diventato famoso per le sue recensioni relative agli smartphone
Ha senso quindi spendere 700€ per uno smartphone?
Ritorniamo al punto di partenza, per cercare di dare una risposta alla fatidica domanda.
La mia risposta è NO, non vale la pena pagare a prezzo pieno un telefono che poche settimane dopo vedrà il suo prezzo calare di un buon 25-30%. Il prezzo di listino non è il prezzo giusto per la maggior parte degli smartphone.
A meno che voi non siate, come me, degli appassionati (o malati?) che desiderano ad ogni costo avere sotto mano l’ultimo modello appena uscito sul mercato, prima ancora che venga recensito dai giornalisti. Tuttavia in questo caso subentrano fenomeni molto delicati legati al marketing tribale, alla passione e all’attaccamento al brand che non ha senso approfondire qui.
Ad oggi, fortunatamente, è possibile acquistare quasi qualsiasi smartphone al giusto prezzo. Qual è il giusto prezzo? Facile, quello più basso disponibile online.