
Il cibo oggi è parte di noi, della nostra vita e del nostro essere. Tutto ruota intorno a ciò che mangiamo ed ora anche la tv ci parla sempre di più di cibo. I talent dedicati allo show cooking si sono moltiplicati negli ultimi anni, riscuotendo anche un grandissimo successo. Scopriamo insieme il perchè e cosa ci spinge a sederci davanti al piccolo schermo, avidi di curiosità e di criticità verso i concorrenti (e talvolta anche verso gli stessi conduttori).
Si sa mangiare piace a tutti, mangiare è una necessità. Cosa c’è di più bello di sedersi tutti insieme a tavola, con gli amici o con la famiglia e mangiare? Probabilmente alcuni di voi saranno d’accordo con me, altri daranno altre risposte su cosa sia “la cosa più bella”. Ma rifletteteci bene: tutto quello che facciamo ogni giorno, da quando ci svegliamo a quando andiamo a dormire, è basato sul cibo. La buona tavola e il buon cibo sono un piacere per tutti.
Pensate anche a quando viaggiate: avete la voglia e la curiosità di scoprire i cibi locali e tipici, assaggiare nuove specialità culinarie caratteristiche del territorio. Se invece vivete da soli magari vi arrangiate e cucinate “quello che passa in convento”, ma appena si torna a casa cosa c’è di più bello e di più buono della cucina di mamma? Tutto stranamente diventa più buono: anche una semplice pasta con il pomodoro assume un nuovo gusto.
Il culto del cibo, caratteristico del nostro paese, è uno dei capisaldi che ci invidiano in tutto il mondo. Ed è proprio di questo punto di forza che ormai, da qualche anno, si parla e si sente parlare ovunque. Il cibo ci piace più del solito, e piace soprattutto al piccolo schermo. Riuscite a contare quanti programmi televisivi attualmente esistono e vengono trasmessi? Beh, io onestamente no. Perdo il conto.
Nuove visioni del cibo
Nel 1957 lo scrittore Mario Soldati sembrava aver già capito o immaginato quale sarebbe stato il futuro della cultura enogastronomica italiana. Nel programma “Viaggio nella Valle del Po’. Alla ricerca dei cibi genuini” egli girava le campagne della pianura padana per ritrovare i sapori e le tradizioni passate e quasi oramai dimenticate. Questa fu la prima trasmissione dedicata totalmente al cibo, volta in particolare alla valorizzazione del territorio e delle specialità culinarie locali.
Con il passare del tempo, il fenomeno cibo è diventato (quasi) un argomento di moda e di tendenza. Era il lontano 2 ottobre del 2000 quando sbarcò sulla rete Rai lo storico (e ormai quasi obsoleto) programma “La prova del cuoco” condotto da Antonella Clerici. Questa trasmissione, di anno in anno, apportava delle piccole modifiche, dall’arredo, alla grafica, al tipo di ricette proposte. Per poi arrivare ai nostri giorni in cui ospita anche importanti personaggi legati al mondo alimentare come il famoso cuoco/nutrizionista Marco Bianchi. Ottima strategia di marketing (se fossero due brand mi verrebbe spontaneo definire questa azione “co-branding”) di associare una trasmissione di ricette ad una figura importante appartenente al tempo stesso al mondo della sanità alimentare e dello spettacolo.
Oggi, più di quanto si potesse pensare ed immaginare in passato, sono sempre di più gli show dedicati al cibo: i talent-cooking si sono palesemente e velocemente moltiplicati. Ed i cuochi sono diventati gli “evangelisti” di questa moda alimentare. Oltre a lavorare nei loro ristoranti, essi compaiono in tv in veste di testimonial di campagne pubblicitarie, giudici di svariati programmi o intervistati: insomma sono anche loro delle piccole star!
Gli show cooking e le loro star
Pensiamo ad esempio a Luigi Biasetto che, oltre a dirigere la sua pasticceria e vincere nel 1997 il campionato del mondo della pasticceria, è stato uno dei giudici del talent trasmesso su Rai Due “Il più grande pasticcere”.
Un altro importante e famosissimo chef è Carlo Cracco, il quale oltre a possedere un ristorante, è dal 2011 conduttore del più conosciuto ed apprezzato talent show dedicato al cibo: MasterChef. Ad affiancare l’amato (o odiato?) cuoco vi sono altri importanti nomi di chef che si sono fatti notare anche grazie alle comparse in TV: sto parlando di Joe Bastianich e Antonino Canavacciuolo.
Torniamo ancora un attimo a parlare di Cracco: oltre a condurre la trasmissione più seguita e amata dal pubblico italiano, è stato anche testimonial del brand “San Carlo”, in particolare delle patatine. Ecco un’altra tattica vincente in cui sfruttare l’immagine di Cracco per invogliare e stimolare i consumatori ad acquistare le patatine, veicolando un messaggio comunicativo tale da attirare l’attenzione e la curiosità anche di quelle persone non interessate al consumo di tale alimento.
Non posso non citare la mitica Benedetta Parodi, io la definirei “la mamma di tutti noi”. L’abbiamo vista cimentarsi nel ruolo di cuoca nelle trasmissioni condotte da lei come “Cotto e Mangiato” e “I menù di Benedetta”. Alzi la mano chi non ha mai cucinato (o non ha mai mangiato) un piatto preparato seguendo le istruzioni di una ricetta firmata “Benedetta Parodi”.
Il food è anche social
Cos’è cambiato quindi, in particolare negli ultimi anni, nel mondo alimentare per attirare così tante persone a seguire appassionatamente i talent show dedicati al cibo? Si tratta di una moda o semplicemente di una cultura tipica nazionale dettata anche dalla varietà degli alimenti presenti nel nostro mercato? La verità è che è cambiato il nostro modo di approcciarci al cibo e alla cucina in generale. È nato un nuovo food trend dettato da due fenomeni: la globalizzazione e l’avvento dei social network.
Da un lato la globalizzazione ha introdotto nella nostra tipica cucina mediterranea nuove tipologie di alimenti: sushi, kebab, hamburger, cinese sono solo alcuni esempi di stili alimentari non appartenenti al territorio e alla cultura nazionale. Nonostante ciò hanno trovato un’ottima pista d’atterraggio in cui stabilire le loro radici per poter poi piano piano diffondersi e riscuotere subito successo. Si pensi a Verona, nella quale si possono mangiare i tipici american food e rivivere in qualche modo la magia della grande mela.
Dall’altro lato vi sono i social network, Instagram in particolare, che ci dà la possibilità e ci stimola a fotografare i piatti ed il cibo che mangiamo. Si parla in questo caso proprio di “social food”, a testimonianza di come il cibo stia diventando sempre più sociale, stia assumendo l’immagine di condivisione e di convivialità. Pensate anche agli innumerevoli hashtag che si sono sviluppati in seguito a questo food trend, il più famoso ed utilizzato è #foodporn, termine usato sia per stuzzicare che per indicare la notevole bontà di un determinato alimento. L’artista Ozmo afferma che “fotografare il proprio piatto e postarlo sui social significa identificarsi con esso e volerlo mostrare al mondo scatenando l’invidia degli altri”.
Il fatto di “voler mostrare” agli altri ciò che si mangia o quello che si ha cucinato è l’attuale trend sociale. A tal proposito i talent show dedicati al cibo sono stati in grado di capire i meccanismi della “social tv”, ovvero tutto il mondo formato dalle trasmissioni che, iniziando dalla televisione, fanno parlare di sé anche sul web, sui social in modo particolare. I programmi dedicati al mondo del food hanno trovato una chiave di successo non solo nel piccolo schermo, ma anche (e soprattutto) nei social.
Siamo tutti dei piccoli chef!
MasterChef è un chiaro esempio di come si possa sfruttare questo meccanismo come arma vincente e performante. Assistiamo quindi ad un mix perfetto formato dall’interazione tra tv e social, in grado di fornire aggiornamenti in tempo reale sulle puntate e quindi di generare dialoghi tra gli utenti, che si trovano coinvolti a discutere e parlare di ricette, storie dei concorrenti e futuri vincitori (in questo caso il canale social più utilizzato risulta essere Twitter).
Non solo MasterChef: Bake Off Italia, Cuochi e Fiamme, Unti e Bisunti, I menù di Benedetta, il Boss delle torte sono altri esempi di talent food che stanno riscuotendo moltissimo successo, sia tra i grandi che tra i più piccoli (ricordiamoci l’esistenza di MasterChef Junior!).
Diciamocelo senza vergogna ragazzi: dopo un po’ che si guarda MasterChef entriamo senza rendercene conto nel vortice di affermare “Che ignorante! Guarda come ha cotto la carne!”, “Che brutto piatto che ha preparato!”. Restiamo tranquillamente seduti in divano e ci sentiamo anche noi dei piccoli chef professionisti e dei grandi giudici.
E se l’essere un cuoco non fa parte dei nostri interessi ma coltiviamo comunque la passione e la curiosità del mondo del food, allora possiamo iscriverci ed entrare a far parte della community di Fuudly, il social network dedicato agli amanti del buon cibo e dell’alta qualità, in cui abbiamo la possibilità di condividere esperienze di food, di chiacchiere, di viaggi, di ricette e di foto di quello che mangiate.
E allora, se così è, vi sfido io, cari Cracco e Bastianich di turno, a cucinare e preparare dei piatti come fanno i concorrenti. Io lancio la sfida: a voi pubblicare foto delle vostre piccole ma soddisfacenti creazioni!