
Che il calcio stia raggiungendo livelli di spese sempre più inimmaginabili è cosa ormai nota. La scorsa estate, infatti, si è assistito all’ennesimo record in termini di spesa per un singolo giocatore: l’asso brasiliano Neymar Jùnior ha infatti cambiato casacca per la bellezza di 222 milioni di euro. Cosa c’è di vantaggioso nel concludere un’operazione del genere?
L’affare del secolo
Per tutti gli appassionati del mondo del calcio, la scorsa estate è stata quella del trasferimento di Neymar da Silva Santos Jùnior, noto più semplicemente come Neymar, dal FC Barcelona al FC Paris-Saint-Germain. È il 3 agosto 2017 quando sull’account Twitter ufficiale (@PSG_inside) compare il tweet “Se firma” accompagnato dall’hashtag #BiemvindoNeymarJR, che nel giro di pochi minuti fa il giro del web e chiude quella che era stata la telenovela dell’estate.
Paris Saint-Germain is very happy to announce the arrival of Neymar Jr ➡ https://t.co/lKFj4qPDYA #BemvindoNeymarJR 🇧🇷 pic.twitter.com/rSvlBiKX6D
— PSG Officiel (@PSG_inside) 3 agosto 2017
L’affare del secolo – così definito da più testate giornalistiche, nazionali e non – è costato al presidente (sceicco) Nasser Ghanim Al-Khelaïfi la bellezza di 600 milioni di euro. Stando infatti ai dati de La Stampa, l’ammontare è stato così ripartito:
- Acquisto del calciatore: clausola rescissoria versata al FC Barcelona di € 222.000.000
- Stipendio (netto): contratto di 5 anni da € 30.000.000 a stagione. Il compenso può arrivare fino a € 40.000.000 qualora vengano raggiunti determinati bonus personali e sportivi
- Firma: al momento della firma, viene rilasciato al calciatore un bonus di € 100.000.000
- Agente: al procuratore (in questo caso, il padre dello stesso Neymar) viene rilasciata una commissione secca di € 40.000.000
Le domande che hanno seguito la vicenda, per altro subito finita in tribunale su richiesta (poi respinta) del FC Barcelona al fine di impedire il trasferimento, sono state parecchie. Vediamo insieme le più interessanti.
L’ostacolo del fair-play finanziario
Non entriamo nel merito delle politiche di bilancio che riguardano questi aspetti, ma il principio base che deve essere osservato è il seguente: al fine di evitare qualunque sanzione (pecuniaria, blocco dei trasferimenti, esclusione dalle competizioni europee), un club deve colmare tutte le uscite con le entrate, autofinanziando il proprio mercato. Entrando più nei dettagli, è ammessa una leggera soglia nel deficit ma, naturalmente, 222 milioni di euro non possono essere considerati tali.
La strategia vincente del PSG
Perché allora il club parigino non è stato sanzionato per quanto accaduto?
La spiegazione è un po’ intricata, ma lascia intendere tutta la genialità dell’operazione: il presidente Nasser Ghanim Al-Khelaïfi, oltre ad essere proprietario del Paris Saint-Germain, è anche presidente del fondo sovrano Qatar Investment Authority e Qatar Sports Investment. Senza uscire dal contesto, per chi non lo sapesse, nel 2022 il campionato mondiale di calcio si giocherà in Qatar. Al-Khelaïfi e i suoi uomini, conoscendo l’enorme business che ruota attorno ad un evento del genere, hanno pensato bene di cogliere la palla al balzo e basare la loro campagna pubblicitaria su un testimonial di eccezione.
E indovinate su chi è ricaduta la scelta? Su Neymar, ovviamente.
Dietro le quinte
Qualche giorno prima dell’ufficialità del trasferimento dell’asso brasiliano dal Barça al PSG, Al-Khelaïfi ha infatti incontrato in gran segreto il fenomeno brasiliano per offrirgli un ricchissimo contratto da € 300.000.000 per diventare il nuovo testimonial dei mondiali di calcio 2022 che si terranno in Qatar e… per pagarsi da solo la clausola rescissoria di € 222.000.000 da versare al club blaugrana. In estrema sintesi, il motivo per cui il PSG non ha ricevuto e non riceverà sanzioni, nonostante abbia aggirato il fair-play finanziario, è perché a bilancio il costo di Neymar JR è esattamente ‘0’. E per favore, che qualcuno lo spieghi anche all’ex compagno di squadra Messi…
Perché il PSG ha deciso di fare un’operazione simile? Non avrà di sicuro una perdita da tale investimento?
Anche qua la genialità del presidente del club parigino e dei suoi uomini ha avuto il sopravvento: d’altro canto un capriccio non può mai costare 600 milioni e se il motivo fosse stato quello ritenuto da tutti – la vittoria della Champions League – di sicuro non staremmo qui a parlare dell’affare del secolo.
Guardando solo al primo giorno di Neymar a Parigi con l’incredibile presentazione davanti alla Tour Eiffel (verde-oro per l’occasione), si capisce la bontà di tale operazione: in appena 24 ore gli incassi per la maglia numero 10 del PSG (quella del brasiliano, chiaramente) sono stati di € 10.000.000 e le vendite delle divise sono state decuplicate. Come se non bastasse, dal giorno della firma, nel giro di un solo mese, c’è stato il 75% in più dei visitatori nei negozi di Parigi, con la vendita di 210.000 prodotti del club parigino.
Le parole del presidente Al-Khelaïfi
Neymar è stato un affare
Ha dichiarato Al-Khelaïfi durante la conferenza di presentazione e, numeri alla mano (in vista soprattutto degli scenari futuri), è difficile dargli torto. Oltre al boom dei primi giorni, il presidente del PSG si è infatti garantito un testimonial di successo per la campagna in Qatar . Inoltre, il brasiliano è un fuoriclasse di livello assoluto e garantisce un rendimento sicuro e di spessore che può indubbiamente portare al raggiungimento di fondamentali e remunerativi traguardi sportivi: vedere per credere.
L’effetto Neymar
L’affare Neymar, da tutti ribattezzato come l’affare del secolo, se dagli amanti sportivi è stato sicuramente accolto con entusiasmo (eccezion fatta per i supporters blaugrana), per chi invece è dentro l’industria del calcio ha avuto un contraccolpo durissimo. Il cosiddetto ‘effetto Neymar’ ha visto riaprire trattative praticamente chiuse e fallire la maggior parte di esse.
Le difficoltà del FC Barcelona
Il motivo è molto semplice: il brasiliano è stato identificato come nuova ‘unità di misura’ per i nuovi valori di mercato, in quanto il suo acquisto è passato alla storia come il trasferimento più caro di sempre. Il Liverpool a metà luglio stava per cedere il suo miglior giocatore – Coutinho (ndr) – al FC Barcelona per € 80.000.000, ma a fine agosto decide di rifiutare € 150.000.000 dallo stesso club catalano per lo stesso calciatore.
Perché? Chiaro:
1) Tutti sanno che il Barcelona ha incassato € 222.000.000 ed è costretto a prendere un calciatore di spessore che possa raccogliere la pesante eredità di Neymar e, soprattutto placare il malcontento generale all’interno dello spogliatoio (dove il pensiero generale è ‘o viene un campione, o vado via anche io’) e dei delusissimi tifosi.
2) A metà luglio, il record per trasferimento più oneroso era quello realizzato lo scorso anno dal Manchester United, che ha portato il francese Paul Labile Pogba dalla Juventus ai Red Devils per € 110.000.000. Di conseguenza, il prezzo che il Liverpool riteneva congruo per il suo giocatore a metà luglio non può più essere lo stesso visto che si è assistito ad un acquisto che ha letteralmente frantumato il precedente record (più che raddoppiato).
Se un giocatore è stato pagato così tanto, dove si arriverà tra qualche anno?
L’acquisto di Neymar era stato più volte ritenuto impossibile per via di quella clausola faraonica: nessuno a Barcelona si sarebbe mai immaginato che qualcuno potesse veramente pagarla. In realtà, come visto prima, l’esborso è stato pure un affare per il PSG e, nonostante i 222 milioni incassati, a uscirne sconfitto è stato proprio il club catalano. Così molti club di livello mondiale (per ultimo FC Real Madrid) hanno deciso di rinnovare i contratti dei propri campioni portando le loro clausole a livelli esorbitanti (dai 500 milioni in su), al fine di evitare un altro caso Neymar e come a voler dire: ‘Vuoi un mio giocatore? Allora pagamelo bene!’.
Perché ormai i prezzi dei calciatori lievitano a tal punto?
Parliamoci chiaro: la verità è che ormai, più che con un semplice sport, si ha a che fare con un business incredibile che attrae sempre più investitori di un certo calibro (magnati, sceicchi, ecc.), affascinati da tutte le opportunità economiche, pubblicitarie, di marketing, televisive e di sponsor che questa grande industria offre. Se in passato comprare un calciatore voleva dire semplicemente “acquisirne il diritto delle prestazioni sportive”, adesso significa soprattutto garantirsi un volto e un’immagine, un testimonial, uno sponsor per far sì che anche altri campioni decidano di seguire la sua stessa scelta e un profilo di successo anche fuori dal campo di gioco. L’account Instagram del PSG, ad esempio, dopo l’acquisto di Neymar ha triplicato i suoi follower. Viviamo infatti sempre più in un’era dove il calcio è continuamente supportato dal digitale e dal social e, in un contesto simile, un investimento del genere può risultare proprio un affare.
Quanto guadagna esattamente Neymar?
In virtù del nuovo contratto siglato a Parigi, Neymar JR guadagnerà per i prossimi 5 anni esattamente:
- € 0,97 al secondo
- € 58 al minuto
- € 3.511 all’ora
- € 84.262 al giorno
- € 500.000 a settimana
- € 2.500.000 al mese
- € 30.000.000 all’anno
Sostanzialmente, il tempo impiegato per leggere questo articolo basterebbe e avanzerebbe a offrire un caffè a tutti gli studenti del Campus Economico della Ca’ Foscari.
Ma attenzione a non lasciarsi ingannare dai numeri, perché per il fenomeno brasiliano i soldi non c’entrano e, come si sa, al cuor non si comanda di certo.
Il genio oltre la follia
In conclusione, l’affare Neymar, se dai più scettici è stato aspramente criticato, non si può onestamente non esaltare. Si è assistito infatti alla più completa dimostrazione di un investimento brillante: esborso iniziale particolarmente oneroso sintomo di rischio veramente alto, ma strategia vincente elaborata fino all’ultimo dettaglio e volta a risolvere il grado di incertezza che ruota ad operazioni di questo tipo. Ad uscirne sconfitto, almeno per il momento, è stato dunque chi ha venduto, ma come sempre l’ultima parola spetta al campo.