
Il periodo natalizio, da sempre, porta con sé per le persone tutta una serie di usanze, avvenimenti sempre uguali che scandiscono con il loro ripetersi il periodo delle festività di dicembre. Senza scomodare parenti, cene, “e allora, quando ti laurei?” e altre tradizioni consolidatissime nella vita di ognuno di noi, ce n’è una a cui personalmente tengo molto, anche se non riguarda me nello specifico ma piuttosto mi coinvolge come utente, fruitore e ascoltatore: sto parlando dell’annuale canzone di Natale di Radio Deejay.
Per chi non fosse avvezzo all’argomento, Deejay nasce nel 1982 dalla mente di Claudio Cecchetto e da allora, in un processo di crescita mai realmente sopito, si attesta come una delle radio più ascoltate nel panorama nazionale. Ciò che caratterizza l’emittente è il giusto mix tra parte musicale e intrattenimento radiofonico, affidato sia a dj professionisti che a voci già note e “prestate” alla radio. In questo modo, alle maggiori hit del momento si alternano momenti di ascolto piacevole, avendo ogni programma la sua specifica identità e rendendo il palinsesto variegato e vicino ai gusti di tutti.
Dal 1994, il direttore artistico della radio è Pasquale Di Molfetta (conosciuto come Linus): sempre attento ai trend del momento, Linus è riuscito nel tempo a far diventare la radio uno dei cardini della cultura pop italiana, cercando, anche se può suonare come una cosa un po’ stantia, di far restare la radio al passo con i tempi lavorando su dj, palinsesto e musica trasmessa. Così facendo, Radio Deejay si trova ad essere spesso trend-setter, determinando ad esempio il successo di canzoni sottovalutate da altre emittenti o creando veri e propri tormentoni che scavalcano il confine della radio, raggiungendo persone che probabilmente non sanno nemmeno da dove sia partito il fenomeno che tanto li diverte (uno su tutti, il successo delle “canzoni travisate” del Trio Medusa).
Il Natale si fa canzone, dal 1994
Sempre dal 1994 la radio propone, durante ogni periodo natalizio, una propria canzone di Natale, un brano inedito o una cover “natalizzata” di una canzone famosa, spesso cantata dagli stessi dj della radio. Nonostante negli ultimi anni la fretta degli ascoltatori abbia avuto la meglio, inizialmente veniva trasmessa per la prima volta l’8 Dicembre, accompagnando poi le trasmissioni radiofoniche fino al 25 con la sua messa in onda in alternanza all’usuale palinsesto musicale.
Non c’è un vero e proprio filo rosso che lega tutte le canzoni di Natale di Deejay: i brani possono essere tanto dei brani “sentimentalmente” natalizi, che quindi toccano corde emotive e il cui testo rimanda a cliché collaudati come il Natale in famiglia, i bambini che giocano con la neve e i regali, quanto brani con una spiccata vena comica, assolutamente fuori dallo schema della canzone di Natale canonica (Michael Buble, anyone?). Ecco quindi che “Eccolo qua il Natale”, brano da lucciconi di Cesare Cremonini del 2015, è canzone di Natale Deejay tanto quanto “Natalino Pacchetti”, simpatico inedito dell’anno successivo. Sempre a proposito del proprio essere radio trend-setter, negli ultimi anni si sono moltiplicate le radio che propongono il proprio brano natalizio, a conferma del fatto che Deejay è sempre capofila delle tendenze radiofoniche (e non) nazionali.
La canzone è disponibile all’acquisto in versione digitale, e ogni anno i proventi vengono devoluti ai progetti di Dynamo Camp, “un camp di Terapia Ricreativa, primo in Italia, appositamente strutturato per ospitare gratuitamente per periodi di vacanza e svago bambini e ragazzi malati, in terapia o nel periodo di post ospedalizzazione”.
La canzone di Natale vista da chi la fa: intervista a Matteo Curti
Alla realizzazione della canzone di Natale provvede un team interno alla radio, spesso coadiuvato dagli Elio e le Storie Tese e che altrettanto spesso hanno curato non solo il testo della canzone ma anche la sua realizzazione cantata. Uno dei componenti di questo team, da qualche anno, è Matteo Curti, collaboratore (e co-conduttore, in un certo senso) di Deejay Chiama Italia, la trasmissione di punta della radio e quest’anno ideatore del videoclip che accompagna il brano. L’abbiamo contattato nel merito, ed è stato così gentile da voler rispondere alle nostre (a volte scomode) domande: ecco dunque la canzone di Natale di Radio Deejay raccontata da chi la crea.
“Ciao Matteo, grazie per aver accettato il nostro invito. Come nasce una canzone di Natale di Radio Deejay?”
E’ una tradizione che portiamo avanti da anni, nasce dal desiderio di mescolare gli ingredienti che sono legati al clima di festa, ai regali e al piacere di stare insieme, per ottenere una versione radiofonica della recita di fine anno, che all’inizio di dicembre presentiamo agli ascoltatori.
“Quanto tempo prima viene pensata? Per radio dite sempre che la concepite “d’estate”, ma non capisco se sia vero oppure no.”
Il primo momento in cui si nomina il Natale è più o meno a metà maggio, quando ancora si deve preparare tutto il palinsesto estivo e quando mille altre cose risultano più urgenti. L’impegno vero inizia dopo le ferie, con la ripresa della stagione radiofonica, e va avanti per un paio di mesi in cui si unisce la produzione della canzone al normale flusso di lavoro.
“Quando hai iniziato ad essere coinvolto personalmente nella realizzazione della canzone di Natale?”
La realizzazione della canzone di Natale è un lavoro di gruppo e ho iniziato a far parte della squadra dal Natale 2011.
“È realmente così difficile far cantare i dj, come ci suggeriva Max Pezzali nel 2014? Chi è il più stonato della compagnia?”
Se non esistesse la tecnologia sarebbe durissima. Alcuni sanno cantare, molti altri se la cavano meno facilmente: del resto cantare una canzone vera è roba da cantanti, e non si può improvvisare. Con la cosiddetta “macchinetta”, che poi è un software in grado di correggere le stonature, tutti fanno bella figura. Nel nostro caso l’aiutino è un peccato veniale, ma individuare il più stonato è davvero dura. Per rispondere alla domanda consiglio di ascoltare il programma Ciao Belli, che nel periodo natalizio mette in onda le incisioni originali e non aiutate con la macchinetta.
“Il tormentone ormai è diventato “l’anno scorso era più bella”, e nel marketing una cosa del genere verrebbe interpretata come la trasformazione di una minaccia (una critica, spesso per partito preso) in un’opportunità (avete creato una gag comica e autoironica che fa perdere di valore anche le critiche vere). Quanto pesa realmente l’eredità della canzone precedente?”
Cerchiamo sempre di migliorarci, e il paragone col lavoro dell’anno prima ha indubbiamente un suo peso. Ma la storia “quell’anno scorso era meglio” è definitivamente un gioco. Peraltro, se la canzone del 2017 fosse anche soltanto accettabile (non lo è, è bellissima) allora quella del 2016 sarebbe leggermente migliore, e quella del 2015 migliore due volte. Data la quantità di canzoni prodotte, che permette di risalire a più di una ventina d’anni fa, e visto che ogni volta l’anno prima era più bella, posso dire ragionevolmente che “A song for you” (1994) è, per il pubblico giudicante, ai livelli di “Imagine” – e purtroppo non è così.
“Le canzoni sono un misto di inediti e cover “natalizzate” di canzoni già esistenti. Quale delle due versioni è più difficile da realizzare?”
Non c’è molta differenza, il lato che ci riguarda è sempre relativo al cantarla ed è quindi sempre difficile 🙂
“Domanda scomoda: fate canzoni di Natale dal 1994, ma per radio si sentono più o meno sempre le stesse. A cosa è dovuta questa “damnatio memoriae”?”
Ci sono canzoni che sono invecchiate peggio, e che non riescono a confrontarsi col tempo che passa perché probabilmente restano troppo legate all’epoca in cui sono state proposte. Per questa ragione scegliamo di programmarle meno frequentemente, tanto comunque online c’è la possibilità di riascoltare tutto e in qualunque momento.
“Un’ultima domanda, la più importante: qual è la tua canzone di Natale preferita di sempre?”
È difficile scegliere, ognuna sa evocare ricordi belli e sarebbe ingiusto fare una classifica. Devo però ammettere una predilezione per la nostra versione di A te di Jovanotti con testo scritto dal Rocco Tanica: trovo che sia una commovente dichiarazione d’amore alla radio, e quando la ascolto in onda alzo sempre il volume di un po’.
Dietro ogni canzone di Natale dunque, com’era prevedibile, c’è un gran lavoro: per la radio stessa è diventata una tradizione, un piccolo presente da consegnare agli ascoltatori che ne faranno la colonna sonora del proprio periodo pre-natalizio. Quest’anno, Eros Ramazzotti e Francesca Michielin hanno contribuito alla realizzazione del pezzo per il Natale 2018: a me piace moltissimo, e per questo ho qualche dubbio che qualcuno possa aver detto “ma l’anno scorso era più bella”.