
“Tu sei un mago Harry” . Una delle frasi che ha segnato l’infanzia di chiunque si sia imbattuto nel mondo – letterario, cinematografico, virtuale o videoludico che sia – di Harry Potter. Sette capitoli che hanno incantato un’intera generazione di giovani in tutto il mondo, portando alla creazione di una vera e propria galassia transmediale attorno alle vicende del maghetto britannico. Quali sono i segreti di questo enorme successo?
Un mondo magico, quello di Hogwarts, che l’autrice J.K.Rowling ha deciso di condividere con tutti coloro che erano alla ricerca di qualcosa di diverso e, dopo averci stregato, ritorna adesso per donarci un altro momento assieme al piccolo mago della nostra infanzia: Harry Potter e la Maledizione dell’Erede sta per riaprire le porte dell’universo incantato. Questa nuovo (e definitivo) libro ha dato il via a un movimento incredibile, i fan più o meno dormienti si sono risvegliati e hanno ripreso ad acclamare a gran voce il romanzo che ha ridato speranze al proseguimento della storia.
Le porte del successo non si aprono? Alohomora!
Dopo una vita difficile, catapultata nella crudele realtà delle problematiche di coppia, della disoccupazione e della malattia di sua mamma, J.K.Rowling sconfigge la depressione scrivendo ogni giorno sul tavolino del bar di suo cognato e si concentra su come ritrovare le forze grazie al pensiero constante di sua figlia, ormai l’unica cosa che le è rimasta da un matrimonio ormai finito. E’ così che, nel suo periodo più buio, dà alla luce Harry Potter nel 1997.
Ma la nascita del maghetto non è stata così immediata come si potrebbe pensare. Rifiutata da innumerevoli case editrici, la storia che è venuta in mente durante un viaggio in treno, ha finalmente trovato qualcuno che credesse nel progetto della Rowling.
Appena quattro anni dopo Harry Potter esplode: la Warner Bros acquistati i diritti sull’opera nel 1999 e decide di realizzarne la versione cinematografica che ancora oggi celebra i suoi attori Daniel Radcliff, Emma Watson e Rupert Grint, che hanno rispettivamente dato vita a Harry Potter, Hermione Granger (la piccola, ma insostituibile secchiona) e Ron Weasley (l’amico inseparabile dai capelli rossi).
Tre amici che, nonostante la giovane età, si trovano ad affrontare delle difficoltà incredibilmente più grandi delle loro apparenti capacità. Aprono il vaso di Pandora dando via a immense difficoltà, prove di coraggio e sfide impensabili. Queste avventure catturano il pubblico grazie alla loro abilità di districare lentamente una storia molto più particolare, ricercata e studiata di ciò che si potrebbe presumere.
Oggi, 9 anni dopo l’ultimo capitolo della saga, J.K.Rowling torna a farci sognare con il nuovissimo Harry Potter e La Maledizione dell’Erede, riportandoci nel magico mondo che credevamo fosse ormai solo un vecchio ricordo.
Perché abbiamo dovuto aspettare così tanto per il suo ritorno? Cosa ha spinto la Rowling a rilanciare proprio oggi il maghetto più famoso del mondo?
Proviamo a districare questo apparente mistero, mettendo assieme tutti i pezzi necessari.
Hogwarts, quante ne abbiamo passate…
Dal 2007 erano già in molti a desiderare fortemente un ritorno di Harry Potter. Il legame e l’affetto che si sono creati attorno a questo famoso personaggio sono dovuti principalmente alle capacità della Rowling e compagni nel riuscire a coinvolgere un’intera generazione di ragazzini e adolescenti e di portarli con sé nella storia del protagonista.
Non abbiamo visto crescere solamente lui, ma siamo stati testimoni dei cambiamenti della sua epoca e della nostra che, durante il decennio che ci ha accompagnati, si sono evolute assieme a noi. Siamo cresciuti assieme, ecco cosa ci lega a lui.
Ogni libro (e poi film) rappresenta un anno di vita dei nostri eroi, un anno di avventure e di peripezie varie dove, a mano a mano, i personaggi si trovano a dover affrontare anche le difficoltà tipiche di ogni fascia d’età assieme al costante pericolo in cui si trovano cercando di sconfiggere Voldermot, o meglio “Colui Che Non Deve Essere Nominato”, l’antagonista principale della storia. Iniziano da bambini, a 11 anni, per finire a 17, nel pieno dell’adolescenza: queste tappe vengono condivise con noi che, oltre alle nostre quotidiane difficoltà tipiche dell’adolescenza, abbiamo dovuto patire la pubblicazione dei nuovi volumi, o pazientare mentre aspettavamo il loro ritorno al cinema.
Nonostante le tempistiche, la nostra adolescenza è andata di pari passo con i ragazzi della Rowling ed ecco che il loro ritorno con Harry Potter e La Maledizione dell’Erede implica un tuffo (non del tutto) involontario verso la nostra infanzia, immergendoci nuovamente in un fiume di ricordi a noi cari.
Siamo stati attratti fin da giovanissimi e ci siamo visti alternare le uscite tra libri e film, anni e anni a cercare di evitare potenziali spoiler, a evitare i simpaticoni pronti a rovinare e svelare qualche segreto a noi ancora non noto, a contare i giorni della prossima uscita e restare nuovamente ammaliati allo svelamento dei nuovi progetti della Rowling.
La stazione dei treni, il binario 9¾, chiamare tutti gli ignari “babbani”, pronunciare un “Avada Kedavra” ai genitori quando non erano proprio i ben accetti, il mondo di Hogwarts ci ha accolti a braccia aperte quando eravamo più propensi verso una nuova realtà, alla ricerca di qualcosa di avventuroso e diverso dalle esperienze che stavamo vivendo nella nostra quotidianità.
L’universo trasmediale di Harry Potter
Dalle community online degli utenti ai siti ufficiali come Pottermore, dai film in sala cinematografica alle console di videogiochi, fino ad arrivare ai parchi di divertimento a tema, il marchio di Harry Potter si è diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo e in ogni modo possibile. Un vero e proprio esempio di storytelling trasmediale perfettamente riuscito, ed è proprio questo il vero ingrediente del successo di questa saga: venire in contro e fornire contenuti sempre nuovi ai consumatori con tutti i mezzi e in tutti i modi possibili – sia dentro che fuori la rete -, rispondendo alle dinamiche della cultura convergente. Proviamo a capire questo fenomeno facendo qualche esempio.
Tutti conoscono Harry Potter. Questo ragazzino ci ha incantati per un decennio e, quando è terminato, non si è smesso di parlarne grazie ai sussurri che aleggiavano in rete su un possibile ritorno della Rowling. Ecco allora che durante il successo del maghetto più famoso del mondo, i fan hanno dato sfogo alle loro abilità dando vita a innumerevoli siti dove poter venire smistati nelle case di Hogwarts, seguire lezioni di magia, sfidare i propri compagni e cercare di portare la propria casata alla vittoria! Il Cappello Parlante ha accolto tutti i sognatori indirizzandoli verso il loro destino, innumerevoli community sono sorte e ancor più amicizie si sono formate.
Non solo, perché mentre nasceva il videogioco di Harry Potter e la Pietra Filosofale in cinque versioni diverse (le prime quattro nel 2001 della Eletronic Arts per PC, Game Boy Color, Advance e PlayStation, mentre l’ultima della Aspir nel 2002), sul web il movimento degli appassionati ha trovato un luogo di appartenenza in Pottermore.
Un sito creato dalla stessa Rowling, sviluppato con Sony, pensato per tutti i nuovi e vecchi fan che nel digital avrebbero potuto trovare altri appassionati e condividere assieme all’autrice informazioni e brevi racconti non presenti nei libri. Un piccolo angolo di paradiso per ogni speranzoso, una comunità pensata e progettata dall’autrice che, compresa l’importanza del mondo che ha creato, ha costruito una base online per collegare tutti i fan anche sulla piattaforma virtuale.
Inoltre, durante le (studiate) attese tra una pubblicazione e l’altra e dei film, il pubblico si è riversato verso tutto il merchandising acquistabile: dalle bacchette dei personaggi preferiti riprodotte fedelmente da quelle del film, al Cappello Parlante, alla Ricordella – la piccola pallina che diventava rossa quando si ci dimenticava di qualcosa, al Mantello dell’Invisibilità (un indumento puramente simbolico s’intende) e a molti altri prodotti diventati famosi grazie a Harry Potter, tanti hanno sfruttato il periodo di pausa per rivivere a modo proprio il mondo donato dalla Rowling.
E come non poter nominare le caramelle, protagoniste del primissimo viaggio del maghetto nel treno Hogwarts Express? Gelatine Tutti Gusti Più Uno, Cioccorane, liquirizie dalle forme particolari, biscotti con la sagoma del castello di Hogwarts e altre delizie presenti nel magico carrello di leccornie, tutto ciò che era presente nel mondo dei maghi è stato trasferito anche nel nostro.
Ma il franchise di Harry Potter non finisce certo qui: per i patiti invece in cerca di emozioni ancora più forti, in Florida è stata inaugurata The Wizarding World of Harry Potter. Aperto al pubblico nel 2010, sorge nel terreno della Universal Pictures e ricrea fedelmente Hogwarts, Hogsmeade, la Foresta Proibita, i luoghi più famosi e celebrati nelle avventure del piccolo protagonista occhialuto.
Anche la Gran Bretagna ha deciso di darci una casa. La madrepatria di Harry Potter ha aperto le porte della Warner Bros, concedendo una incredibile opportunità di vivere l’esperienza del “dietro le quinte” del film. Le location sono quelle che conosciamo, le sceneggiature più belle le possiamo vedere di persona, dormire in un hotel per maghi, comprare nei negozi tipici dei racconti, viaggiare nel Bus e nel Nottetempo, vedere Londra con gli occhi di un mago.
Insomma, una volta trovata la formula magica per generare, espandere e monetizzare il successo, tutto, ma veramente tutto, fa (buon) brodo.
La Rowling ritorna ed è ancora magia
Con queste possibilità di rimanere in contatto con il mondo di Harry Potter, l’annuncio del ritorno della Rowling ha mandato tutti in visibilio.
Harry Potter e La Maledizione dell’Erede, previsto nella versione in italiano per il 24 settembre, ha fatto molto discutere, scalpitando in attesa di poter mettere le mani sul nuovo e ultimo volume. Quest’ultimo libro non è scritto solamente dalla Rowling, ma è una collaborazione portata avanti con John Tiffany e Jack Thorne per la rappresentazione teatrale.
Successone? In realtà, non sono tutte rose e fiori: The Cursed Child, infatti, ha già fatto molto parlare di sé. Chi l’ha letto nella versione originale non ha potuto fare a meno di notare alcuni elementi che hanno lasciato qualche perplessità; altri invece sono convinti che la storia sia una perfetta conclusione per un’attesa durata nove anni.
Che voi siate dei fan sfegatati, pronti a recuperare i vecchi volumi per accertarvi di tutti i passaggi narrativi che troverete, o solo entusiasti di poter finalmente ritornare a leggere una storia che vi ha accompagnato per un decennio, Harry Potter e La Maledizione dell’Erede è la nostra ultima possibilità di ritrovare i nostri amati personaggi.
Però gioite: presto ci saranno anche altri tre volumi, pronti ad uscire il 6 settembre, ma non parleranno di Harry Potter. Piccoli ebook con, ognuno, non più di 10mila parole e ciascuno si incentrerà su un aspetto a noi caro di quel mondo. “Short Stories from Hogwarts: Power, Polytics and Pesky Poltergeists” svelerà il lato oscuro della stregoneria, “Short Stories from Hogwarts: Heroism, Hardship and Dangerous Hobbies” aprirà uno squarcio nelle storie di Minerva McGranitt e Lupin ed infine “Hogwarts: an Incomplete and Unreliable Guide” scoprirà il velo che protegge il castello e ne rivelerà i segreti delle mura e della zona sulla quale sorge Hogwarts.
E per chi non vuole rinunciare al cinema, a Novembre uscirà “Animali fantastici e dove trovarli”, l’ultimo lavoro della Rowling per i fedelissimi che non vogliono ancora rinunciare a rituffarsi tra le magie del mondo che ha creato.
Non vi resta che attendere la vostra copia (l’avete già preordinata, vero?).