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9 esempi di realtà aumentata nel fashion e retail

da 23 Luglio 2015Marzo 15th, 2017Nessun commento

La realtà aumentata è una tecnologia innovativa che permette di potenziare contesti reali con contenuti virtuali attraverso la sovrapposizione, al campo visivo dell’utente, di elementi interattivi come immagini e video. Anche i settori fashion e retail, per la loro natura fortemente evolutiva, si prestano bene all’utilizzo di questa tecnologia come supporto ed arricchimento della customer experience.

Il connubio tra moda e tecnologia risulta essere oggigiorno sempre più vincente grazie alla tendenza di entrambe ad evolversi continuamente per soddisfare i desideri dei consumatori, i quali sono alla costante ricerca di ciò che è nuovo ed originale. Un esempio di questo matrimonio ben riuscito è rappresentato dalla realtà aumentata, una tecnologia destinata a diventare sempre più presente nella vita quotidiana delle persone.
 Essa è applicata a numerosi campi, tra cui il fashion, in cui la componente esperienziale gioca un ruolo molto importante, che incide anche sulla percezione dei prodotti. La realtà aumentata viene utilizzata in questo settore principalmente per due finalità: migliorare e rendere interattiva l’esperienza nei punti vendita, oppure trovare un rimedio all’impossibilità di provare i capi qualora si voglia effettuare un acquisto online.

 

1) TOPSHOP

Nell’ambito del retail, la realtà aumentata consente per esempio di rendere il processo di acquisto più snello e rapido, ma allo stesso tempo divertente. In alcuni store sono presenti digital fitting rooms, ovvero camerini virtuali che offrono una visione dinamica a 360° e consentono di vedere un abito da diverse prospettive adattandolo alle proprie forme ed ai movimenti. Topshop, attraverso una collaborazione con Microsoft Kinect, nel 2011 è stata pioniera di questa tecnologia nei negozi, introducendo in uno store a Mosca un display che grazie ad una fotocamera integrata sovrappone gli abiti 3D alla figura della persona, senza che essa debba cambiarsi. Anche nel campo cosmetico, in cui spesso risulta necessario fare diverse prove per trovare i prodotti che per composizione e prezzo di adattano meglio alla propria pelle, l’introduzione della realtà aumentata comporta notevoli vantaggi.

2) SEPHORA

A Milano Sephora ha realizzato, grazie ad una collaborazione con ModiFace, società americana che opera nello sviluppo della realtà aumentata, uno “specchio” di ultima generazione che consente di vedere l’effetto prodotto sul proprio viso molteplici combinazioni di make-up. Questo AR Mirror utilizza una microcamera che riproduce il volto dell’utente e permette di selezionare diversi colori e di poter vedere sullo schermo il risultato finale anche da diverse angolazioni semplicemente muovendo il capo.

ARmirror_Sephora

3) DIOR

Sempre a Milano, per divertire i clienti che entravano nello store, Sephora ha proposto per Dior un display in cui l’utente può vedersi catapultato all’interno di una sfilata in mezzo ai paparazzi come fosse un VIP ed eventualmente scattarsi delle foto: sebbene non sia propriamente funzionale alla conversione dei visitatori in acquirenti, si tratta comunque di un ottimo esempio per rendere piacevole e divertente la permanenza all’interno del punto vendita.

Dior_Sephora

4) AMERICAN APPAREL

La realtà aumentata consente poi di arricchire la shopping experience utilizzando delle funzionalità online a supporto dell’acquisto offline.

American Apparel per esempio, ha proposto un’applicazione che consente di effettuare una scansione dei prodotti e di accedere ad un catalogo che mostra le varianti di colore dei capi, vedere video in cui viene mostrata la vestibilità e leggere le recensioni di altri utenti. Non manca la possibilità di condividere sui propri profili social le foto degli abiti.

5) LOUIS VUITTON

Non solo nel punto vendita, ma anche all’esterno questa tecnologia può essere molto utile per rendere le vetrine interattive, attirare l’attenzione dei passanti, trasformandoli in potenziali clienti e creando afflusso verso il negozio.

Louis Vuitton per esempio, grazie alle sue vetrine a tema “Circo” a Tokyo, ha realizzato una sorta di “caccia al tesoro” animata: le figure di animali rappresentate sulle vetrine si trasformavano sul display dello smartphone in immagini tridimensionali puntando la fotocamera verso di esse, inoltre venivano lanciati messaggi ai clienti. Proseguendo all’interno dello store, continuando a seguire i messaggi inviati sul proprio dispositivo, venivano consegnate speciali card agli utenti, che venivano coinvolti in un’esperienza divertente e ludica.

6) NET-A-PORTER

Net-a-porter, celebre shop online inglese di brand di lusso, per la campagna pubblicitaria dell’estate 2014 ha integrato la comunicazione tradizionale con quella online attraverso la creazione di un’applicazione che, puntando con la fotocamera le immagini dei prodotti promossi, metteva in evidenza gli abiti più venduti in quel periodo, offrendo la possibilità di acquistarli direttamente online.

7) CHANEL E TISSOT

Un’altra importante possibilità è quella di provare online i prodotti, semplicemente avvicinando il device. Un esempio è quello fornito da Chanel, che nel 2011 ha realizzato un’applicazione per collaudare e provare gli orologi della collezione J12 direttamente con il proprio smartphone.
Lo stesso è avvenuto per Tissot, che oltre ad aver proposto nel 2010 delle vetrine interattive per vedere al proprio polso i prodotti senza entrare in negozio, ha utilizzato la tecnologia AR per permettere di provarli anche seduti di fronte al proprio pc. È stata realizzata infatti una semplice applicazione grazie alla quale, scaricando un orologio di carta, stampandolo, indossandolo e posizionandolo davanti alla webcam, era possibile fare delle prove direttamente scegliendo dal catalogo e provando le funzionalità utilizzando il proprio mouse.

tissot_AR

 

8)WESTFIELD

La catena australiana Westfield ha utilizzato, per implementare la propria piattaforma e-commerce e sopperire, in parte, alla mancata possibilità di provare i capi che si acquistano online, ha proposto Virtual Dress Up, un’applicazione che, allontanandosi dal pc e riprendendosi a figura intera, permette di provare gli abiti in modo da acquistarli, potendo usufruire di una visione tridimensionale e molto realistica di essi.

9)RAY-BAN

Questa tecnologia risulta essere molto utile anche per gli accessori come gli occhiali, funzionalità proposta da Ray-ban, che qualche anno fa ha proposto un programma per pc, che, utilizzando la webcam, consentiva di provare virtualmente i modelli in vendita sul sito. Inquadrando il volto, ed indicandone alcuni punti chiave per fare in modo che il software ne riconoscesse il contorno, era possibile vedere il paio desiderato direttamente sul proprio viso.

Oggigiorno ai consumatori importa essere coinvolti in un’esperienza sensoriale ancor prima dell’acquisto e del conseguente utilizzo del prodotto. In tale contesto la realtà aumentata rappresenta quindi senz’altro il futuro dello shopping, sia in-store che online, e, più in particolare, di settori come moda e accessori e quello cosmetico, si prestano sempre di più ad interagire con l’innovazione digitale. 

Valentina D'Antonio

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