
Lo store è molto più di una studiata esposizione dei prodotti di un brand: deve rappresentare la sua stessa identità e il suo calore, entrando fortemente in relazione con il visitatore. Per farlo, deve dimostrare di conoscerlo a menadito, a partire dagli elementi più basilari: le sue percezioni.
Ti sei mai chiesto da dove si parte per la creazione di un negozio? Sicuramente giocano un ruolo fondamentale le esigenze del cliente, il tipo di prodotti che si deve esporre, lo spazio che si ha a disposizione ed altri mille fattori. In realtà però si deve prima fare i conti con delle conoscenze di base che influenzano l’intera progettazione: come percepiamo le cose.
Mi spiego meglio: lo store è senza dubbio l’incarnazione dell’identità di marca e contribuisce a costruire la relazione tra il brand e il consumatore. Ci riesce attraverso la creazione di un’esperienza memorabile, che sia in grado di stimolare la sua gamma sensoriale in perfetta armonia. Cosa significa questo?
Dobbiamo sforzarci affinché il momento in cui il cliente entra in contatto con il brand diventi un bel ricordo, e per farlo viene in nostro soccorso il visual merchandising, che si occupa della vendita come percezione. La magia dello store sta nella compresenza spazio-temporale di venditore, prodotto e consumatore: è quindi una forma immediata di comunicazione pubblicitaria in cui tutto è a portata di mano, in attesa di essere conosciuto ed interpretato.
È quindi proprio questo il punto fondamentale: come conosciamo, percepiamo e interpretiamo le cose che ci stanno intorno? I nostri sensi sono il nostro unico alleato, e conoscere le nostre percezioni è l’unico modo per poterle gestire. Il principio di fondo è compiacere i nostri sensi ricercando:
- armonia tra dimensioni, forme e colori,
- equilibrio tra le parti,
- ordine: lo spazio deve essere scorrevole e ordinato per non creare un impatto sgradevole.
Perché adori le vetrine del tuo negozio preferito?
Pensi che la vetrina sia da meno? Probabilmente è l’elemento principale su cui focalizzarsi, perché deve essere carica di suggestione, di seduzione, deve spronare ad avvicinarsi, ad esplorare.
Deve infatti non solo informare sull’offerta commerciale, ma anche invitare ad approfondire il contatto iniziale ed evidenziare i legami tra i prodotti stessi. Come ci riesce? Rappresentando ciò che il potenziale cliente trova appetibile!
Il layout della vetrina deve seguire le regole basilari di equilibrio, proporzione e ritmo, ed ha bisogno di una planimetria che possa verificarne l’efficacia comunicativa.
Indovinate chi viene messo al centro di questo processo? Ebbene sì, la planimetria deve sempre considerare la posizione che il passante assume rispetto alla vetrina. Costruirla tenendo conto della chiave di lettura è importante perché il suo spazio deve essere dotato di un punto focale riservato al protagonista della scena, come un articolo importante o una decorazione che induca a spaziare con la vista.
La lettura di questo spazio comunicativo, infatti, solitamente parte da questo elemento per poi ruotare in senso antiorario e, per concedere al passante maggior tempo di ricezione del messaggio, alterna spazi pieni a spazi vuoti, così da far riposare la vista.
Al percorso narrativo della vetrina, si aggiunge sicuramente l’apporto fondamentale della luce, che può perseguire diversi obiettivi e utilizzare differenze cromatiche, in relazione al tema generale; l’illuminazione verticale, ad esempio, può creare un senso di drammaticità.
Insomma, adori quella vetrina perché rappresenta la tua “soglia del desiderio”: è uno stimolo che diverte, incuriosisce, si adatta ai tuoi gusti. Inoltre provoca fantasie e impulso, e ti comunica che potrai realizzare quel desiderio solo se varcherai quella soglia.
Come hai potuto vedere, la progettazione di un negozio è il frutto del lavoro di figure provenienti da discipline diverse che spaziano dalla psicologia cognitiva al design, ma tutte legate da una profonda conoscenza della mente e delle percezioni umane.
Oggi più che mai, costruiamo negozi su misura per te.