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Amazing Food, i pacchi alimentari delle nonne nel 2016

da 5 Gennaio 2016Gennaio 20th, 2016Nessun commento

Acquistare prodotti alimentari online non è abituale come comprare scarpe, eppure chi ha detto che non si può “urlare di piacere” se il fattorino porta una confezione di wurstel o una mozzarella di bufala? Si dice che, oggigiorno, chi chiude una porta non apre un portone, piuttosto apre un pacco di biscotti: e cosa accadrebbe se, invece, si aprisse la porta direttamente al pacco di biscotti? Nel caso del settore agroalimentare, i fattori ostativi allo sviluppo dell’e-commerce di maggiore rilevanza sono riferiti alla sicurezza, alla salubrità, al senso di esclusione che il consumatore avverte nel rapportarsi ad un prodotto che rimane lontano dalla sua sfera sensoriale nella fase pre-acquisto. Ai suoi occhi si profilano, infatti, dubbi di natura funzionale, quali primo fra tutti la disponibilità del distributore di strumenti adatti alla conservazione e preparazione dei cibi o al mantenimento della loro integrità durante il trasporto, man mano che le distanze aumentano.

La dimensione materiale del prodotto, che si articola in: tipologia degli ingredienti utilizzati, metodi di produzione e di preparazione o molteplici alternative di packaging, non sono altro che veicoli attraverso i quali il consumatore esprime una sua posizione in merito a salute, attenzione alla cura estetica del proprio corpo, importanza di un riavvicinamento al mondo rurale ed ai valori in esso contenuti, sostenibilità ambientale e condotta d’impresa. Dove finisce tutto questo quando si acquista online?

Inoltre, per i prodotti alimentari è più accentuato il fattore temporale: l’iter tradizionale di acquisto avviene, nella maggior parte dei casi, in una logica time-saving coniugata ad esigenze routinarie e legate al fattore prossimità. L’online, se concettualmente si propone come meccanismo facilitatore delle distanze fisiche, costituisce a livello mentale una convenienza sotto il profilo dell’assortimento, dell’accuratezza delle informazioni, ma non sufficientemente adatto a fronteggiare il bisogno di immediatezza, tipico di un prodotto destinato ad essere consumato, se non sempre contestualmente, in un tempo molto vicino all’acquisto.

Ennesimo momento di sfiducia si delinea quando si propone al consumatore di associare ricerca di qualità a prezzo: nell’era in cui il cibo è diventato un trend, è difficile pensare di paragonare i prezzi di prodotti generici appartenenti a brand internazionali a quelli di realtà più piccole, locali e specializzate. Tale approccio, tuttavia denota panoramica superficiale ed una non mirata ricerca dei prodotti da scegliere, in quanto è possibile trovare validi compromessi.

In accordo a tali obiettivi e al bisogno di trovare i sopra citati compromessi, nasce a Vittorio Veneto la realtà di Amazing Food, dall’esigenza di rendere mobili le tipicità alimentari di diverse zone e di abituare ad un modello di consumo che realizza un obiettivo che potrebbe essere considerato un vero e proprio ossimoro: attraverso il nuovo, mantenere e raccontare le tradizioni, senza dover prendere l’automobile per avere ogni giorno in tavola un prodotto d’eccellenza.

Amazing Food ripone il suo vantaggio competitivo su due pilastri: vasto assortimento, che comprende sia confezionato che l’unicità del fresco contando più di 500 prodotti, e forte specializzazione nella conservazione, che permette spedizioni entro 24 o 48 ore, che giustificano un premium price altamente competitivo e quasi non percepito.

Attraverso i diversi strumenti di comunicazione emerge la chiara intenzione di rivolgersi a consumatori attenti alla qualità, che sanno riconoscere le caratteristiche di un prodotto che non è solo il risultato di un accurato processo artigianale, ma anche un pezzo della storia che racconta del suo paese d’origine, delle tradizioni, dei colori e dei profumi, in un mix che assume un carattere formativo per chi ne entra in contatto. Quante volte gli studenti ed i lavoratori fuori sede ricevono i cosiddetti “pacchi alimentari”, in cui le mamme e le nonne spediscono direttamente a casa la qualità della propria tavola e l’atmosfera di casa? Il meccanismo del food e-commerce non è così nuovo come si pensa.

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Anche nell’esperienza di Amazing Food si fa spazio la consapevolezza che la soluzione distributiva più efficace nasce dall’integrazione delle differenti tipologie di canale: l’apertura del punto vendita fisico “Vizi di Gola” testimonia un approccio favorevole nei confronti di quella nuova categoria di consumatori ibridi, sviluppatasi parallelamente al fermento informativo del ventunesimo secolo, che trova ottimale combinare in modo sinergico l’offline dall’online. Moltissimi consumatori, infatti, perfezionano l’acquisto di un prodotto che hanno analizzato su internet direttamente al punto vendita o viceversa.

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Amazing Food è quindi un caso di successo che propone una soluzione alle difficoltà di inserimento, specie di piccole imprese che operano tradizionalmente solo in contesti regionali, in un più ampio sistema competitivo.  L’orgoglio di scontrarsi contro la spesa del sabato pomeriggio è sinonimo della creazione di un nuovo livello di capacità imprenditoriali che superi ogni ostacolo. Le difficoltà, tuttavia, sembrano non scoraggiare ed invece stimolare le imprese, tanto che il comparto alimentare è definito da Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, “uno dei settori più dinamici nel panorama dell’eCommerce B2c italiano”.

Caterina Certo

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