
È italiana e si chiama Giada Graziano la fondatrice della piattaforma che aiuta giovani ragazze di tutto il mondo a “bucare lo schermo” di colloqui via Skype e job interview con i recruiter, per ottenere il loro lavoro dei sogni nell’industria della moda. Glam Observer, però, è più di un semplice portale che dispensa consigli sulla costruzione ideale del CV o sulle corrette modalità per fare application: è anche un network di future professioniste della fashion industry con la passione per un settore tanto affascinante quanto competitivo.
Come afferma Andrea Batilla nel suo ultimo libro Instant Moda, “il sistema moda ha delle complessità e delle peculiarità difficilmente riscontrabili in altri ambiti. […] Il mondo della moda è pieno di luci che attirano nuovi adepti come falene e che quando si spengono lasciano spesso un buio e un silenzio pieni di semplice quotidianità”.
Glam Observer è una community digitale che ha mosso i primi passi grazie alla mente imprenditoriale della Founder Giada Graziano, che racconta di essersi trovata lei stessa nella situazione di molti giovani che non sanno quali step seguire per poter lavorare nelle maison di moda. Entrare nel settore più rapidamente e con meno difficoltà: questa la mission di Giada, inserita nella prestigiosa lista di Forbes Under 30 nella sezione “Education”. Sì, perché l’obiettivo principale della “The Glam Observer Fashion Academy” non è solo indicare una via in maniera pragmatica e logica per farsi strada in un ambiente tanto competitivo (non a caso, Giada si è laureata in Ingegneria Gestionale), ma anche rendere l’industria della moda accessibile a chiunque.
Come rendere produttive le ore trascorse sul web? Imparare di più sulla moda!
Il primo mito da sfatare per approcciarsi ai diversi webinar e ai corsi erogati e progettati per intero dalla stessa Giada (attualmente “How to Break into the fashion industry” e “The Freelance Fashion Writer Boss”) è che non è necessario aver frequentato una scuola di moda per approcciarsi a questo settore. Attraverso gli articoli del blog, redatti sia in italiano che in inglese per accrescere l’internazionalità della community, Giada specifica che la condizione, questa volta necessaria, è conoscere bene il settore, le professioni della moda e le possibilità di carriera al suo interno. Chi è uno stylist? Di cosa si occupa un fashion buyer? Quali sono le competenze chiave da possedere per diventare una fotografa di moda?
Il sociologo tedesco George Simmel, che ha dedicato il suo intero operato ai fenomeni della modernità, nel suo saggio “La moda” rifletteva sul fatto che “il vero fascino, stimolante e piccante, della moda, sta nel contrasto tra la sua diffusione ampia e omnicomprensiva e la sua rapida, fondamentale caducità”. Per definizione, infatti, si tratta di un settore dinamico, sfaccettato e mutevole: le possibilità di carriera sono molteplici, dal lavoro in azienda a quello in agenzia, ma c’è anche la possibilità di costruire un proprio brand o di emergere attraverso una carriera da podcaster o blogger/influencer. Come rimanere sempre aggiornati sulle novità del momento? La rete è un mare magnum di informazioni: la capacità di discernimento è una skill fondamentale in questo caso. La CEO di Glam Observer spiega qui che frequentare corsi o masterclass online accresce non solo le nostre capacità ma anche le possibilità di essere intercettati dai recruiter, i quali possono notare un interesse autentico mosso da una passione del tutto svincolata dal percorso accademico standard. Aggiungere nel proprio CV attività di stage durante la fashion week, corsi di formazione, un portfolio di articoli per chi scrive di moda in un blog, è la chiave per emergere dalla massa.
Il personal branding nella fashion industry
“Vuoi essere noto o notevole?” Questa citazione tratta da Dimmi chi sei di Riccardo Scandellari è del tutto applicabile al fashion business. “Distinguersi è più semplice di eccedere. Bastano poche decine di persone che si fidano, ti rispettano, hanno bisogno di te e ti ascoltano”.
Il minimo comune denominatore sia per ottenere un internship in un prestigioso ed elegante brand del lusso sia per sviluppare una start–up di moda sostenibile è proprio questo: cucire su misura il proprio personal branding. A cosa serve avere più di 500 collegamenti su LinkedIn quando anche uno solo di questi può fare la differenza nello sviluppo della nostra carriera? La stessa Giada in un recente articolo afferma che “più conosci il settore, più ti sentirai sicura nel tuo lavoro, nella fase di candidatura, ma anche nelle conversazioni che avrai con qualsiasi professionista della moda, dai tuoi colleghi stagisti al tuo capo, fino ai reclutatori durante un colloquio di lavoro.”
Il primo libro di Giada, Your Fashion [Dream] Plan, non si limita a dare suggerimenti su come scrivere un’efficace cover letter in base alla posizione per cui ci si candida (mi raccomando, mai utilizzare la stessa lettera di presentazione per applicare in aziende differenti), oppure su come arricchire il CV delle keywords utilizzate nella job description dello stage/lavoro. L’obiettivo del libro è infatti ispirare e motivare molte ragazze come lei a coltivare i propri sogni e a fare di tutto per raggiungerli. L’attività di mentoring e coaching e un approccio detail-oriented e pragmatico, grazie a consigli e materiali che Giada dispensa alle lettrici del blog e alle ascoltatrici della community, sono la cifra stilistica di questo progetto imprenditoriale in continua crescita.
Per finire concludere con le parole di un questo articolo di Giada “questo non è il momento per smettere di candidarsi”: l’incertezza in cui viviamo non ci impedisce di mettere in pratica alcuni consigli ottimi per assicurarsi la posizione nella moda dei nostri sogni! D’altronde la chiave per raggiungere i propri obiettivi, come saggiamente diceva Oscar Wilde (che di stile ed eleganza ne sapeva non poco, dato che è stato uno dei principali esponenti della stagione culturale del Decadentismo) “Sii te stesso, tutti gli altri sono già occupati”.