
Giulia Sergas non è un nome comune e chi bazzica nel mondo del golf lo sa benissimo: Giulia è una donna dai tanti progetti ed una Iron-Woman da record, tanto che giocherà alle Olimpiadi di Rio 2016 rappresentando la nazionale italiana nel golf! Curiosi di sapere come si sta preparando alle Olimpiadi?
Rio 2016 può essere definita l’edizione dei grandi ritorni: Golf e Rugby tornano ad essere sport olimpici. Tranquilli, se non ve lo ricordate siete giustificati. Il Golf fu sport olimpico soltanto in due edizioni dei Giochi: Parigi 1900 e St. Louis 1904. Il Rugby Union (a 15) fu presente in quattro edizioni dei Giochi olimpici, dal 1900 fino al 1924: da quest’anno torna ma nella formula 7’s (a 7).
Il ritorno del golf alle Olimpiadi
Le competizioni di Golf si svolgeranno dall’11 al 20 agosto presso il campo da golf della Reserva de Marapendi, nella zona Barra da Tijuca a Rio de Janeiro: sono previsti sia il torneo maschile (dall’11 al 14 agosto), sia quello femminile (dal 17 al 20 agosto).
Come funziona? Il regolamento prevede che per ciascun torneo vengano giocate 72 buche, con la formula dello stroke play (chi fa meno colpi vince). In caso di parità in uno dei primi tre posti, verrà disputato uno spareggio di tre buche. A giocare per la nazionale italiana maschile saranno Matteo Manassero e Nino Bertasio, entrambi giovanissimi talenti, mentre ad accompagnare la nostra Giulia sarà la professionista Giulia Molinaro.
Per chi non la conoscesse, Giulia Sergas ha in tasca il maggior numero di tornei Major ai quali ha partecipato (41 per l’esattezza), il maggior numero di tagli superati e maggior numero di posizionamenti nella top 10. Di cosa stiamo parlando? I Major sono le gare più importanti del tour professionistico ed in totale sono 4: The Masters, The Open, U.S. Open ed il PGA Championship. I tagli invece sono il superamento delle prime due giornate di qualifica con conseguente vincita di un montepremi in base alla posizione raggiunta.
Giulia Sergas: sport a 360°, ma anche impegno nel sociale
Per Giulia è importante poter divulgare e promuovere il gioco del golf non solo attraverso il Tour Americano ed Europeo, ma anche attraverso progetti come:
- “Little Sister”, nel quale c’è la volontà di creare un ponte tra il mondo delle giocatrici dilettanti e quelle professioniste;
- “Pink is GOOD”, con il quale sostiene il progetto della Fondazione Umberto Veronesi per il mondo femminile per la prevenzione del cancro al seno, indispensabile per individuare la malattia nelle primissime fasi, e fare informazione sul tema in modo serio, accurato e aggiornato;
- “City Golf”, attraverso il quale il golf entra nelle città per far conoscere questo meraviglioso sport ai suoi cittadini.
Tutti questi progetti dimostrano quanto la tenacia e la grinta di questa donna possano influire in modo positivo sul mondo golfistico, sensibilizzando le menti più grette e chiuse per dimostrare che il golf è un gioco per tutti.
Ho avuto il piacere di conoscerla e di vederla in azione durante le sue sessioni di allenamento: è impressionante la sua forza!
Come è nata questa tua passione per il golf?
Io amo lo sport, credo che il golf abbia scelto me all’età di 9 anni. Ero ancora tanto immatura, anche fisicamente per gareggiare a tennis e poter competere all’epoca, il golf invece mi ha dato il tempo per crescere.
Quante ore a settimana ti alleni? Quali tipi di esercizi prediligi?
Cerco di allenarmi tutti i giorni, nel senso che tra palestra e golf mi tengo sempre in allenamento… lontano dalle gare mi dedico di più a mantenere il fisico allenato cosicché la testa si rilassi.
Cosa pensi quando sei sotto pressione?
La pressione è una cosa positiva e per me è sinonimo di “momento importante”; è naturale temerla in certi momenti, una delle cose che faccio è tenere lo sguardo al cielo e respirare con calma.
Sei molto impegnata socialmente per la promozione di questo sport, cosa secondo te si può fare in più per sensibilizzare gli italiani ad avvicinarsi al golf?
Parlarne e parlarne, far sì che molti lo provino e magari coinvolgere le scuole medie in modo da promuoverlo direttamente ai ragazzini.
Sei la donna dei record, hai battuto il grande Costantino Rocca per il numero di tornei Major ai quali hai partecipato: cosa significa questo per te?
Ahahah si è vero… ma oggi giorno ci sono statistiche per ogni cosa e io credo che la cosa importante sia che queste statistiche diventino uno stimolo per i giovani a conquistare nuovi record.
Quali sono i tuoi obiettivi?
Oggi i miei obbiettivi sono due: giocare sempre al meglio e far appassionare nuovi piccoli golfisti.
Questo è l’anno del grande ritorno del Golf come sport olimpico dopo 112 anni, e tu rappresenterai proprio l’Italia in questa edizione, quali sono le tue emozioni/sensazioni?
Non so cosa mi aspetterà a Rio, di certo non vedo l’ora di vedere e assaporare ogni cosa.
Il golf è percepito prevalentemente come sport maschile, perché invece non è cosi?
Il golf professionistico è molto seguito in America perché dal vivo a vedere noi donne giocare ci si può rapportare molto più facilmente al nostro tocco di palla e alla nostra tecnica.
Come concili la tua vita privata ai tuoi impegni sportivi?
Non è semplice, ma per me la cosa importante è ricordarmi sempre da dove vengo. Ho girato il mondo e cambiato molti indirizzi ma l’affetto per la propria famiglia e amici è molto importante.
Esprimi con 5 parole cosa significa per te il Golf.
Golf è: fantasia, adattabilità, momenti di solitudine, introspezione, rispetto.
Come consiglieresti ad un’amica di iniziare a giocare a golf?
Consiglierei di mettersi delle scarpe da ginnastica comode e un buono spirito di sfida con se stessa.
Ringrazio infinitamente Giulia per la sua disponibilità e noi di This MARKETERs Life le auguriamo un enorme in bocca al lupo per la sua avventura Olimpica a Rio 2016!
E voi siete pronti a seguire il ritorno di questo bellissimo sport alle Olimpiadi e la nostra Iron-Woman in questa impresa?