
Anche quest’anno la London Book Fair ha deciso di premiare la più bella libreria del mondo con il “Bookstore of the Year” Award. In questo 2016 tra le quattro finaliste c’era anche l’italiana Hoepli di Milano. Noi ne siamo fieri e abbiamo deciso di raccontarvi la sua storia e, soprattutto, cosa rappresenta oggi in un mercato sempre più affollato da catene ed e-book.
Ma facciamo un passo indietro…
La Grande Libreria Internazionale Hoepli è una tra le più grandi librerie in Europa. Fondata 146 anni fa (1870) da Ulrico Hoepli nel centro di Milano in corso Vittorio Emanuele, dopo la Seconda Guerra Mondiale si è spostata nell’attuale sede di via Hoepli, inaugurata nel 1958.
La storia di Johannes Ulrich Höpli è a dir poco affascinante: nato in Svizzera ed emigrato a soli 15 anni, viene subito a contatto con il mondo dei librai e tra Zurigo, Trieste e il Cairo se ne innamora. Il passo successivo è quello di rilevare una piccola libreria del centro di Milano: diviene rapidamente un punto di riferimento della colta borghesia milanese, che vi può trovare sia preziosi libri di antiquariato sia testi, in particolare scientifici e tecnici, in tutte le principali lingue europee. Una tradizione secolare a vocazione internazionale che vive ancora oggi nel cuore pulsante della città.
Nel 1871 nasce anche la casa editrice Hoepli, specializzata fin dalle origini in manuali, guide e libri tecnici, che pubblica 100 novità all’anno tra cui più 50 di scolastica. Nel 2005 inoltre, confermandosi ancora una volta al passo con i tempi, diviene realtà e-commerce con la nascita della Grande Libreria Online, dove sono oggi disponibili 500.000 titoli.
Cosa è oggi La Grande Libreria Internazionale
A Milano tutto è grande, in grande, alla grande. È la sua caratteristica principale, uno spirito comune che si respira per le vie affollate del centro, con gli uomini in impeccabile giacca e cravatta che camminano con sguardo fiero e passo sicuro verso obiettivi sempre più alti. Perché alto è sinonimo di grande, appunto.
A Milano trovi tutto quello che puoi immaginare e, a volte, riesci perfino a farti sorprendere, se la esplori nei suoi angoli più nascosti. La libreria Hoepli di questi spazi “segreti” è un esempio a dir poco calzante: si trova a pochi passi dal Duomo, è vero, ma, se non la cerchi, non la troverai per caso nelle passeggiate per il centro delle pigre domeniche pomeriggio di primavera.
In un altro articolo (La libreria che non ti aspetti) ho raccontato alcune delle più affascinanti librerie sparse per il pianeta e la Hoepli non era tra queste. Tant’è che, lo ammetto, la sua candidatura a “più bella libreria del mondo” mi ha sorpreso non poco. Io, più che bella, la definirei grande (un po’ scontato, a questo punto, ve lo concedo): 6 piani, 2 mila metri quadrati di superficie, 500 mila libri e 50 librai. Una vera miniera di parole in cui inoltrarsi senza paura.
Mentre scrivo queste poche parole, però, mi rendo conto di quanto abbia sottovalutato un ricordo che non è fatto tanto, o soltanto, di grandi dimensioni ma soprattutto di meraviglia e di scoperta: la prima volta che varcai la soglia della Hoepli di Milano fui parecchio disorientata e, allo stesso tempo, divertita nel constatare che le sezioni delle classiche librerie, lì, diventavano piani interi con tanto di segnaletica e di ascensore. D’altronde, dove li metti 50 librai se non in un posto così?
Quella volta fui fortunata e dovetti solo scendere al piano sotterraneo per parlare con il responsabile degli ordini; scesi le scale e mi trovai in mezzo a decine di scaffali e a carrelli carichi di libri, di cui molti ancora da ordinare ed alcuni coperti di polvere. In realtà si trattava di un caos ordinato, ma era uno spettacolo per gli occhi e la mente; mi avvicinai al bancone e, nel giro di cinque minuti, venni aiutata ad ordinare il mio libro. Forse avrei dovuto intuire che, se quel libro non ce l’avevano neppure lì, proprio un best-seller non doveva essere. E non mi sarei sbagliata. Ma ne era valsa davvero la pena.
Perché è LA libreria?
Al di là dell’esperienza personale, qualcuno potrebbe dirmi che la Feltrinelli alla Stazione Centrale di Milano non solo è su più piani, ma di scelta ne offre eccome e le poltroncine da lettura sono pure comode! Ecco, l’ultima obiezione non posso proprio commentarla perché io, la fortuna di trovarle libere quelle poltroncine, non l’ho mai avuta; al massimo, le fredde sedie in metallo al piano intermedio, in pieno inverno e con 3 gradi al sole. Ma questa è un’altra storia.
Tornando a noi: al di là del numero di piani e di volumi, quello che distingue la Hoepli dal punto vendita di qualsiasi altra catena (Feltrinelli come Mondadori, per non fare torti a nessuno) è che la prima è una libreria, mentre gli altri sono dei supermercati del libro.
In libreria trovi i librai: persone competenti che non si limitano a guidarti allo scaffale giusto dopo un’attesa eterna, ma che, invece, ti consigliano il libro più adatto alle tue esigenze e ti indirizzano verso una scelta, quando le idee sono confuse e la conoscenza dell’argomento a dir poco scarsa.
In libreria regna un silenzio surreale rotto solo dalle pagine sfogliate e dai passi lenti.
In libreria cerchi un po’ un libro e un po’ te stesso, ti lasci ispirare, ti inebri del profumo della carta patinata e chiudi fuori il tempo.
Almeno, alla Hoepli succede così.
Mi piace l’idea di chiudere questo articolo con le parole di Ulrico Hoepli, tris-nipote dello storico fondatore:
Per me la carta non morirà mai […].
Certo, è un oggetto con cui non si è mai guadagnato tantissimo. Libri non dant panem… […] L’ultima volta che in magazzino ho ritrovato un libro bruciacchiato dalla guerra, era un’Ape latina, un dizionarietto di proverbi e frasi latine.
Il libro è una cosa piccola, però dura tanto
Anche io a casa ho un’Ape latina che comprò mio padre e che lascerò ai miei figli. È proprio vero che un libro dura tanto.
E voi? Avete una libreria preferita dove vi piace rifugiarvi? O qualche libro a cui siete particolarmente affezionati a cui non rinuncereste per nulla al mondo?