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Italbugs, la start up italiana che trasforma gli insetti in alimenti

da 14 Giugno 2016Giugno 19th, 2016Nessun commento

Mucche o grilli, poco importa: che cosa contengono veramente gli alimenti? Come possiamo far fronte alla crescente domanda di cibo a livello mondiale, preservando la salute e l’ambiente? Se lo chiedono ogni giorno i dipendenti di una delle più giovani ed innovative realtà del nostro Paese. Il suo nome è Italbugs ed è la prima azienda italiana specializzata in processi di allevamento di insetti per l’alimentazione umana e animale.

E pensare che a me gli insetti fanno schifo. Forse è stata proprio la mia ripugnanza per questi esserini dalle mille forme e consistenze a far sì che l’intervento di un certo Marco Ceriani, speaker di una conferenza alla quale ho partecipato qualche settimana fa, catturasse la mia attenzione conquistandomi in tutto e per tutto. E scommetto che conquisterà anche voi – certo, ciò dipenderà dalla mia bravura o meno nel trasmettervi il valore assoluto e straordinario del suo speech.

Italbugs, che cosa?

Marco Ceriani è il fondatore di Italbugs, start up con sede al Parco Tecnologico Padano di Lodi che studia gli insetti per il loro elevato apporto nutrizionale e basso impatto ambientale. Ceriani e il suo team – composto da ricercatori, gourmet, esperti di web, nutrizione e nuove tendenze – si occupano di alimentazione sicura ed eco-sostenibile, studiando nuove fonti di sostentamento come alghe e insetti. “Italbugs, an (incr)edible insects project – Change the food, save the world”: la mission aziendale è chiara e al passo con i tempi. “Vogliamo trasformare gli insetti in farine o ingredienti di base per alimenti – ha spiegato Ceriani, ricercatore negli ambiti food, superfood e nutraceutici – Gli insetti poi sono altamente proteici e gustosi, sanno di vaniglia”. Provare per credere?

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Mangeremo insetti nel prossimo futuro

Lo abbiamo fatto, lo facciamo e lo faremo sempre di più. Alleveremo, cucineremo e mangeremo crescenti quantità di insetti nel prossimo futuro; gli esperti di Italbugs ne sono convinti. Lo stesso Bill Gates ha detto che “non potremmo mai dare da mangiare carne a 9 miliardi di persone”. Basti pensare che, secondo una stima, entro il 2030 saranno consumati almeno 39 milioni di tonnellate di carne (sappiamo già che gli allevamenti non basteranno) ed entro il 2050 la produzione mondiale di cibo dovrà aumentare di circa il 70%. Perché gli insetti sono la soluzione? Perché allevarli ci costerà meno in termini di consumo di acqua, terreno e gas serra. Perché grazie a loro assumeremo fino all’80% di proteine, minerali, grassi essenziali e fibra. Perché dal punto di vista calorico un chilo di cavallette equivale a sei big mac. (Dati: FAO, 14-17 maggio 2014, Conference Insects to feed the world).

Per saperne di più, guardate questa bellissima clip storyteller:

Dal laboratorio al supermercato

Il Panseta è il primo panettone al mondo realizzato con farina da baco da seta. Il Mopanone è invece a base di farina proveniente da larve Mopane dello Zimbabwe. C’è anche l’Algone, impastato con alghe 100% italiane. Questi tre prodotti del futuro, frutto di accurate sperimentazioni e ricerche condotte da Italbugs, sono stati presentati in Italia nel dicembre 2015. Una bella conquista per Ceriani e il suo team, oggi impegnati ad ottenere le certificazioni necessarie per introdurre sul nostro mercato alimenti derivati da insetti. La speranza è che un giorno, al banco frigo vicino a quelli di soia e alghe, si possano ad esempio trovare anche gli hamburger di insetti – sicuri, nutrienti e incredibilmente gustosi. “In Italia l’entomofagia non è vietata, semplicemente non è regolata da una legge”, ha spiegato Ceriani in un’intervista per Il Giorno; la normativa europea è attesa per fine 2017.

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Nel frattempo prepariamoci: tra 15 anni in Europa insetti, alghe e meduse saranno un cibo come un altro.

Giulia Sambo

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