
Una stanza piena di libri può raccontare storie che superano l’immaginazione. E allora, se è vero che la realtà supera la fantasia, zaino in spalla e partite con noi per questo viaggio alla scoperta delle librerie più stravaganti del pianeta!
In un mondo in cui la carta stampata e le copertine rigide stanno cedendo il passo agli schermi ad alta definizione di tablet ed e-reader, c’è chi ancora ama sentire il profumo di un libro nuovo e la sensazione delle pagine sotto le dita. Per questi lettori fuori dal coro, non c’è niente di meglio di un pomeriggio passato tra gli scaffali di una libreria o tra le pile di libri usati dei mercatini domenicali. È a loro che dedico questa breve rassegna.
Il nostro viaggio parte da una minuscola libreria nel cuore di Tokyo e dalla sua scelta rivoluzionaria e controcorrente, nella realtà Amazon-dipendente del tutto e subito, per poi spostarsi nella periferia nord-ovest della capitale giapponese, alla ricerca del primo Book & Bed sulla faccia della Terra. Lasciamo l’Oriente e atterriamo in Europa per le due rassegne conclusive: la prima in Olanda, in una cattedrale dal profilo gotico, dove sacro e profano si mescolano da centinaia di anni; a chiudere, la libreria Acqua Alta, entrata di diritto nella top ten degli hashtag più popolari dell’universo studentesco veneziano.
1. Pochi, ma buoni. La prima libreria mono-volume: Morioka Shoten, Tokyo
La prima libreria mono-volume al mondo è stata aperta a Tokyo, al piano terra dell’edificio Suzuki, uno degli edifici storici sopravvissuti al bombardamento della città nel corso della Seconda Guerra Mondiale. No, non sono impazzita, avete letto bene: mono-volume, mono-libro, mono-titolo… chiamatela come volete. Un’unica stanza con un unico libro a settimana. È il libraio a scegliere il titolo, di volta in volta, e ad organizzare vere e proprie mostre d’arte (dalle fotografie alla ceramica, ai gioielli o stampe e dipinti) che facciano da sfondo al libro prescelto.
Un modello di business a dir poco particolare, che farebbe felici tutti gli indecisi come me.
2. Have a book night. La libreria-albergo che ci fa sognare: Book & Bed, Tokyo
Ancora una volta, sono i Giapponesi a stupirci con un albergo-libreria di 140 mq e 30 posti: la maggior sono piccole cuccette singole sul retro di una grande libreria di legno, con gli scaffali pieni di oltre 1700 libri sia in giapponese che in inglese. I prezzi, a dispetto di quanto si possa immaginare, sono più che abbordabili: dai 26 euro della camera “compact”, ai circa 34 euro della camera standard.
Volare in Giappone non è cosa per tutti, ma, se foste tra i pochi fortunati, non dimenticatevi di prenotare una stanza in questo albergo con largo anticipo: aperto a novembre 2015, ha registrato subito il sold out per i due mesi successivi!
3. L’Olanda fa sempre storia a sè e la libreria-cattedrale non fa eccezione: Boekhandel Selexyz Dominicanen, Maastricht
Sicuramente più accessibile, l’Olanda è una terra ricca di bellezze naturali ed architettoniche. Non fa eccezione la chiesa dominicana sconsacrata di Maastricht, oggi adibita a libreria.
Il progetto di riconversione è stato certamente ambizioso, ma ha dato i suoi frutti: una grande libreria in acciaio nero a due piani in cui i clienti possono scegliere tra 25.000 titoli e dove la maestosità delle colonne imponenti e le bifore, accostata alle scaffalature high-tech, crea una dimensione straniante e piena di fascino.
Consigliata a chi apprezza l’architettura e perfino a chi, in chiesa, non ci vuole metter piede. Imperdibile.
4. L’arte risponde all’alta marea con la stravaganza, il genio: la libreria Acqua Alta, Venezia
Fondata dieci anni fa e classificata terza nella classifica Bbc delle 10 librerie più belle del mondo, è diventata meta irrinunciabile per gli studenti di Venezia. E noi, che questa città abbiamo imparato ad amarla e a capirla, non potevamo di certo esimerci dal raccontarla.
Come Venezia, l’Acqua Alta è unica nel suo genere: i testi non sono disposti in semplici scaffali, ma in una gondola a grandezza reale che campeggia nel centro del locale, in alcune canoe oppure in vecchie vasche da bagno o in enormi catini di legno. Così, in caso di acqua alta, i libri sono già in salvo. Il profumo è quello del salso e dei vecchi libri dalle pagine ingiallite, alcuni perfino in dialetto veneziano (come “El Principe Picinin”, ossia “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupery).
A fare impazzire i visitatori, la scala di libri costruita con vecchie enciclopedie su un terrazzino che si affaccia sul canale e dal quale si vede la Corte Sconta, detta Arcana, di Corto Maltese di Hugo Pratt.
Per chi non avesse confidenza con le calli veneziane, l’indirizzo esatto è: Calle Longa Santa Maria Formosa (Campiello Del Tintor), 5176 – Castello.
Cosa aspettate a farci un salto?
Che voi ci andiate davvero o che le visitiate “soltanto” con la fantasia, vi accorgerete che il libro come l’abbiamo sempre conosciuto ha ancora qualcosa da raccontare. L’e-reader è comodo, leggero, può contenere centinaia di migliaia di pagine con un solo click. Ma il libro è un’altra cosa. Per alcuni sarò conservatrice, per i più severi persino fuori dal tempo, ma non importa: io, al piacere di girare tra gli scaffali di una libreria per trovare il libro perfetto e di riempirmi gli occhi con la storia che ha da raccontare, non voglio rinunciare.