
Infografiche, infografiche ovunque. Nel web c’è una vera e propria invasione: popolano blog, magazine e social network, ma cosa sono le infografiche?
Arte e allo stesso tempo scienza, si tratta di un esempio di design dell’informazione, della capacità di tradurre graficamente dei dati. Oggi siamo in presenza di un sovraccarico di informazioni, il cosiddetto information overload, e quella di semplificare le informazioni per facilitarne la comprensione si sta rivelando sempre più una necessità.
Un’infografica efficace è quella che, unendo una bella forma grafica e un contenuto ricco di informazioni, riesce a rendere accessibili a tutti dati anche molto complessi. Visualizzare i concetti infatti, può essere un modo per riuscire a comprendere le connessioni e i percorsi che contano davvero. Come suggerisce Alberto Cairo, autore del libro “The functional art – An introduction to information graphics and visualization”, le infografiche hanno la stessa funzione che hanno gli occhiali per chi ha problemi di vista, cioè quella di aiutare a distinguere quello che prima appariva sfocato (chi è miope come la sottoscritta mi può capire bene).
In sostanza un’infografica che non aiuta il suo lettore nella comprensione di un contenuto non è stata ideata correttamente. La realizzazione è infatti la chiave per il successo e ci sono diversi accorgimenti da prendere: bisogna innanzitutto assicurarsi che tutti i dati di cui si dispone siano validi e attendibili e, in secondo luogo, è importante capire che tipo di informazione si vuole comunicare. È solo dopo aver chiarito questi punti base che si può passare alla rappresentazione grafica, ovviamente senza trascurare il medium attraverso cui essa verrà diffusa. Nel caso di un mezzo cartaceo, come un giornale o una rivista, essa dovrà essere pensata come statica, mentre l’utilizzo di un computer apre a una miriade di possibilità diverse per la creazione di grafiche animate e interattive.
Una delle prime infografiche risale al lontano 1861 quando Charles Minard, un ingegnere civile francese, rappresentò la Campagna di Russia di Napoleone. La particolarità di questa immagine è che il suo autore, andando a indagare le motivazioni alla base del fallimento della marcia, è riuscito a mettere in evidenza in una semplice rappresentazione bidimensionale sei diverse variabili. Quali informazioni possiamo estrarre da questa infografica? La larghezza della linea indica le dimensioni dell’esercito, la stessa linea indica anche longitudine e latitudine dell’esercito durante il percorso. La direzione in cui l’esercito si stava muovendo, invece, è segnalata dai colori: marrone chiaro per l’avanzata e nero per la ritirata. Altre due informazioni fornite dall’immagine sono la posizione dell’esercito con riferimento a precise date e le fredde temperature incontrate dai soldati durante la ritirata. La mappa creata da Minard è la prima immagine nella storia a presentare in un unico intreccio così tante variabili in modo completo e coerente.
Un’altra importante tappa storica nell’evoluzione del design dell’informazione risale al 1933 e riguarda una mappa che tutti conosciamo e che migliaia di persone utilizzano ogni giorno, quella della Tube di Londra. Non ci avevo mai fatto caso, ma quello della Tube è un perfetto esempio di infografica. All’inizio degli anni Trenta infatti, il sistema metropolitano della capitale del Regno Unito stava iniziando a diventare molto complesso e le difficoltà per creare una mappa con tutte le stazioni che rispettasse le reali distanze fisiche tra i luoghi erano sempre più alte. La soluzione arrivò con Henry Beck, un ingegnere disoccupato che, senza preoccuparsi degli standard e delle convenzioni cartografiche, ridisegnò la mappa della metropolitana londinese ispirandosi a un circuito elettrico, ricorrendo solo a linee colorate verticali, orizzontali e con angoli di 45 gradi. Beck posizionò le stazioni nello spazio disponibile nel disegno e quello che ne risultò fu una mappa che, anche se non precisa dal punto di vista geografico, forniva una visione coerente di un sistema molto complesso.
La London Underground Map può essere considerata una delle infografiche più famose e di successo della storia, basti pensare che la mappa che conosciamo e utilizziamo oggi è ancora basata su quella creata da Beck nel 1933. Lo statistico Edward Tufte, autore di importanti libri sul tema delle infografiche, disse che
The map organized London rather than London organizing the map.
Questo perché, per aiutare l’utente a orientarsi nella fitta rete di linee della metropolitana, la mappa ha dato molta importanza alla funzionalità, a discapito dei precisi riferimenti geografici. Un vero esempio di un’infografica di successo, dove sono state fatte prevalere semplicità e chiarezza.
Un’infografica quindi racconta una storia, presenta i dati in modo semplice e chiaro e permette al suo fruitore di cogliere le informazioni più importanti. Come ci insegna Magritte con La trahison des images, quando un’immagine e le parole ad essa associata sono in disaccordo è la parte visiva a prevalere nella mente del lettore, per questo la rappresentazione dell’informazione è un prezioso aiuto per la comunicazione.