
Il 7 Aprile al MakeIT, assieme a Coca-Cola, Durex e BCube, avremo l’onore di conoscere anche Lavazza, l’azienda che negli anni è riuscita convincere i veri amanti del caffè, con un occhio di riguardo anche per l’arte e per la sostenibilità. Una magnifica storia che comincia nel 1895 a Torino, per poi diffondersi in tutta Italia, in Europa, sino a varcare i confini terrestri con l’arrivo 120 anni dopo nello spazio.
Non c’è nulla di più semplice dell’espressione “Buongiorno, un caffè per favore” che sentiamo pronunciare in un qualsiasi mattino seduti al bar. Se ci pensiamo è elementare, ci suona familiare, perché tutti noi almeno una volta abbiamo pronunciato questa frase. Parole semplici e dirette che racchiudono in se la frenesia mattutina che affrontiamo quotidianamente prima di iniziare la giornata.
Semplici sì, perché comunichiamo l’essenziale, ma rappresentano molto di più. Mentre il cameriere prepara il caffè, tu sospendi la tua vita per un attimo e scambi due parole se sei in compagnia, in caso contrario dai un occhiata alle prime pagine dei giornali, ma poi ti gusti il caffè, paghi al volo e via, inizia la giornata. Non importa se lo prendi al bar, a casa o ai distributori automatici dell’università, il fatto è che il caffè fa parte della nostra società. Chi lo vede come carica al mattino, una pausa, un incontro e chi come me, che del caffè, fa una filosofia.
Lo stile di Lavazza
Lavazza ha preso il caffè e ne ha fatto la sua passione curata nei minimi dettagli a regola d’arte. Quando ero bambino ricordo nelle discussioni di chi cosa sapesse fare in cucina, tra le cose più esagerate saltava fuori sempre: “Io so bene come preparare il caffè”. Era vero, era così elementare che te lo insegnavano, perché se pur bambini, non lo potete sbagliare.
Ecco, se ne siete ancora convinti non andate mai a curiosare nel sito di Lavazza, perché loro la moca (o moka) la fanno sembrare arte così:
Quanto ho detto è semplicemente per far capire come una cosa che appare così semplice al consumatore, per un’impresa è qualcosa di estremamente complesso. Curare il proprio prodotto, raccontarlo con passione e farne un’immagine del brand. Per gli amanti del caffè cambia completamente il concept del prodotto, ma anche del marchio.
Vi ho fatto riferimento al sito di Lavazza, perché è lì che l’azienda si racconta meglio che sugli altri canali di comunicazione, integrandolo con una sezione blog: passionecaffè. Non approfondiamo, perché già abbiamo fornito una decina di ragioni per cui le aziende dovrebbero avere un blog.
La storia
La nascita dell’azienda si fa risalire al 1895, quando Luigi Lavazza avvia l’attività in centro a Torino apprendo una Drogheria. L’iniziale successo è frutto dell’innovativa singolarità della miscela che veniva venduta. L’arte in questione è il blending: unire caffè differenti in un’unica miscela. Questo il motore dello slancio primordiale.
Nel 1927 diventa piccola impresa denominata Lavazza SPA, i soci fondatori furono cinque e si trattava della famiglia stretta, moglie e figli. Si trasferisce la sede e si amplia la distribuzione. Viene creata una rete di distribuzione nella provincia Torinese e si crea il primo packeging, che consentiva la conservazione della miscela in tutte le sue caratteristiche.
Negli anni a seguire viene attuata una campagna pubblicitaria mediante figurine che oggi sono diventate oggetti di collezionismo. Si tratta di un incontro tra l’impresa e il gusto dell’arte che caratterizzava il Circolo degli Artisti di Torino.
Nel 1946 nasce la Repubblica Italiana e con essa il primo logo Lavazza con la A centrale evidenziata. In quegli anni nasce il primo slogan “Lavazza Paradiso in Tazza”, a cui concetto ancora oggi si ispirano le pubblicità televisive dell’azienda.
Dagli anni ’50 l’azienda cavalca l’onda della crescita arrivando al primato italiano e possiede la torrefazione più grossa d’Europa. Forse era arrivato il momento di pensare ancora più in grande.
Nel 1982 apre la consociata di Parigi, seguita nel 1990 da Londra.
Nell’ultimo decennio dello scorso secolo nasce anche il primo calendario Lavazza che racconta in uno stile particolare il legame tra l’azienda torinese e il suo prodotto. Le ambientazioni riprendono i caffè di Parigi e location di Montecarlo.
Questo suo legame con l’arte, in particolare modo con la fotografia, sembra essere molto profonda e lo sfrutta molto bene anche nelle campagne pubblicitarie.
Lavazza e l’Arte
Tra le moltissime iniziative che l’azienda segue,coinvolge anche Venezia in quanto centro artistico a livello internazionale. Firma una partnership con la Fondazione dei Musei Civici Veneziani (MUVE) e con VELA, la società del Comune di Venezia che gestisce lo sviluppo commerciale della mobilità e il marketing della Città. L’accordo vedrà protagonista Lavazza di eventi e manifestazioni internazionali di Venezia.
Nell’estate del 2015 è stata infatti esposta una mostra fotografica FROM THESE HANDS: A JOURNEY ALONG THE COFFEE TRAIL del fotografo Steve McCurry. Un viaggio fotografico, durato trent’anni, che esalta il lato naturalistico del caffè strappandola dalla convenzionale idea.
Lavazza sostenibile
L’Azienda opera da sempre con un riguardo ambientale, integrando la responsabilità sociale in ogni passaggio della filiera.
Fondazione Lavazza
Nasce all’inizia degli anni duemila e include il progetto ¡Tierra! che si proietta fino al 2009 sui territori Perú, Honduras e Colombia, in una seconda fase fino al 2013 India, Brasile e Tanzania.
Negli ultimi anni opera invece in Etiopia e Vietnam con sempre gli stessi obiettivi:
- Miglioramento delle condizioni di vita, sviluppo sociale e crescita economica delle comunità agricole
- Sviluppo di produzioni di qualità con impatto ambientale progressivamente ridotto, grazie a nuove tecniche agricole e strumenti produttivi, con il fine ultimo di una maggiore competitività e autonomia
Coffee&Climate
Si tratta di un altro progetto a cui prende parte la Fondazione dal 2011 con l’obiettivo lo studio dell’impatto del cambiamento climatico sulla produzione del caffè ai fini
di fornire conoscenze e strumenti per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
Dallo stesso anno prende parte all’ International coffe partners, che pone l’attenzione sui piccoli produttori di caffè e ne eleva la competitività con la finalità di migliorarne le condizioni di vita in modo sostenibile.
Gli spot Lavazza
Gli spot televisivi Lavazza sono trasmessi dagli anni ’50 dello scorso secolo, vanta quasi lo stesso numero di anni della televisione italiana. Esordisce con Caballero e Carmencita che segnano un epoca pubblicitaria dell’azienda ma ricordato con affetto anche dagli spettatori.
Dal ’95 viene trasmessa la campagna pubblicitaria del Paradiso, un insieme di puntate tra loro collegate che usano un umorismo elegante, capace di divertire e non banalizzare mai il prodotto.
Questa campagna prosegue, se non per una breve parentesi del 2005 in cui riappare Carmencita in una rivisitazione moderna, fino ad arrivare alla storica versione che celebra il caffè Lavazza preparato nello spazio.
Il primo caffè nello spazio
Essere il primo marchio di caffè consumato nello spazio fa il suo bell’effetto ma non è semplicemente un immagine creata. Lavazza ha collaborato con l’Agenzia Spaziale Internazionale e Argotec, una nota azienda ingegneristica torinese per creare la macchinetta ISSpresso.
Una macchina a capsule che pesa circa 20kg ed è capace di lavorare a gravità zero. Una tecnologia all’avanguardia che risolve il problema di portare in pressione l’acqua in assenza della forza gravitazionale terrestre, un grande passo in avanti della tecnologia.
La prima astronauta a bere un caffè fuori dall’orbita terrestre è stata un’italiana, Samantha Cristoforetti. La macchina tecnologica in questione non è semplicemente una macchinetta del caffè ma è in grado di preparare altre bevande, come il tè per esempio, ma anche cibi come le zuppe.
Insomma l’ISSpresso fa molto più che bevande, ha rivoluzionate la cucina spaziale.
120 anni
Gustatevi ora il video che Lavazza ha lanciato in occasione del 120esimo anniversario: una summa emozionale di tutto ciò che si siamo finora detti.
Ma allora, dopo aver raggiunto anche lo spazio, dove può arrivare Lavazza?
Per scoprirlo, vi diamo appuntamento il 7 Aprile 2016. Non mancate.