
Ammettiamolo. Settembre è già cominciato, possiamo chiudere gli ombrelloni, mettere via i nostri bellissimi sandali gioiello e fare un bilancio dell’estate 2016 con il sottofondo di una malinconica “Wake me up when September ends”. Ma qual è stata il vero scoop di questi tre mesi? Rihanna e Drake finalmente allo scoperto? La Pellegrini che perde la finale dei 200 stile libero alle Olimpiadi? Il Regno Unito che vota Brexit? Nossignori. La vera bomba di questa estate 2016 è la nomina di Maria Grazia Chiuri a direttore creativo di Dior.
La notizia è trapelata a fine giugno grazie all’agenzia Reuters, ed è stata poi confermata l’8 luglio dalla maison, appena dopo la chiusura della Paris Haute Couture Fashion Week: Chiuri sul trono di Dior come unico direttore creativo di haute couture, prêt-à-porter ed accessori femminili. Mica pizza e fichi. Lo storico compagno Pierpaolo Piccioli viene invece confermato come unico direttore creativo della maison Valentino.
Per i non addetti ai lavori questa può sembrare una news come un’altra, ma è in realtà da guardare con grandissimo interesse per una serie di motivi.
#1 Il duo d’argento
Maria Grazia Chiuri ha lavorato per la bellezza di 26 anni in coppia con Pierpaolo Piccioli. Assunti nel 1999 come designer di accessori per Valentino, nel 2007 l’imperatore in persona li nomina co-direttori al suo ritiro dalle scene. I due stilisti riescono a riportare in auge una maison in seria crisi di immagine, riadattando lo stile Valentino alla contemporaneità – un caso su tutti la linea Rockstud – ma riuscendo a proporre una donna iperfemminile. Il risultato? Un miliardo di fatturato in solo otto anni. La domanda sorge quindi spontanea: Maria Grazia Chiuri, figlia di una sarta e da sempre immersa tra stoffe e metri, sarà in grado di lavorare senza Pierpaolo Piccioli, storico compagno?
#2 Il potere della femminilità
Altro punto. Maria Grazia Chiuri è il primo direttore creativo donna della maison Dior. Fondata nel dicembre 1946 da Christian Dior, alla sua morte la casa di moda passa all’allievo Yves Saint Laurent e continuerà in mano maschili fino ad oggi (Ferré e Galliano solo per citarne alcuni, se volete un elenco di tutti i direttori creativi leggete questo articolo di Grazia). Molti pensano che lo stile iperfemminile di Maria Grazia Chiuri sia più in linea con i dettami di Monsieur Dior rispetto al predecessore Raf Simon. È d’obbligo comunque ricordare come le collezioni di Raf Simons siano state apprezzate sia per il loro rinnovamento – da ricordare la gonna a fiori e la bar jacket – sia per un considerevole aumento nelle vendite.
#3 Dior tra le polemiche
Ultimo ma non meno importante, Maria Grazia Chiuri arriva come direttore creativo di Dior in un momento di forte crisi dell’azienda. L’ultimo direttore creativo, Raf Simon, ha lasciato nell’ottobre 2015 non senza polemiche. Pare infatti che la maison abbia una piramide amministrativa troppo burocratica e che lo stesso Simons abbia lasciato per dei ritmi di lavoro troppo sostenuti.
La mancanza di una vera guida creativa ha indebolito immagine e prodotti Dior, e necessita quindi di una ventata di aria fresca ai vertici. Qualche settimana fa Calvin Klein ha nominato Raf Simons direttore creativo della propria maison.
Intanto, la storica collaborazione tra Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli si è conclusa nel migliore dei modi durante la settimana haute couture parigina: i due artisti si sono ispirati al mito di Shakespeare per un trionfo di linee pulite e senza fronzoli. C’è chi parla già di un capitolo a loro riservato nella storia della moda, ossia lo stile Chiuri&Piccioli, un duo iniziato per caso alla stazione di Roma, dove la Chiuri, in jeans e maglietta bianca, andava a prendere Piccioli al posto di un amico.
Insomma, anche questa volta il Made in Italy ha trionfato nel mondo della moda, e Maria Grazia Chiuri presenterà la sua collezione prêt-à-porter femminile per Dior il prossimo 30 settembre, durante la settimana della moda di Parigi. E girl power sia!