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Mirta, la piattaforma che porta gli artigiani del Made in Italy all’estero

Mirta è una piattaforma nata per supportare gli artigiani del Made in Italy che con sapiente maestria danno vita a pezzi unici, promuovendone i prodotti in maniera diretta ai clienti di tutto il Mondo. Due giovani imprenditori hanno fondato l’azienda nel 2019 per coronare il sogno di valorizzare e rendere nota la tradizione italiana all’estero. Inizialmente il business era focalizzato sulle borse, ora la gamma di articoli si sta ampliando.

Sono passati due anni da quando Martina Capriotti e Ciro Di Lanno, ex consulenti di Boston Consulting Group con alle spalle importanti esperienze all’estero, hanno fondato Mirta, la piattaforma dedicata agli artigiani del Made in Italy. Essi avevano l’obiettivo di creare uno spazio online in grado di dare voce alle piccole botteghe del nostro Paese che con passione e ingegno plasmano piccoli capolavori dallo stile senza tempo. Lavorando all’estero, i due ragazzi hanno potuto constatare che il gusto della produzione italiana veniva apprezzato soprattutto nella categoria merceologica delle borse.

Martina, durante una permanenza in Asia, ha osservato le difficoltà che i piccoli produttori incontrano proponendo le proprie creazioni sui mercati internazionali.
Ciro, in occasione di un MBA a Stanford, ha potuto studiare da vicino le startup della Silicon Valley.

I founder di Mirta hanno dunque realizzato il marketplace unendo le proprie competenze per sviluppare un modello di business sembrato vincente fin dall’inizio. Inizialmente i due hanno rivestito diversi ruoli, da Web Designer a Quality Controller, portando avanti contestualmente la ricerca degli artigiani da introdurre al progetto. Ora il team conta 27 persone specializzate in Business Development, Marketing, Operations e molto altro.

La start-up ha raggiunto risultati incredibili grazie a tanto studio, estrema dedizione e un team di successo. Alla fine del 2020 l’impresa infatti ha registrato un aumento del 100% delle vendite rispetto al trimestre precedente. Inoltre al momento si conta un totale di oltre 100 artigiani presenti sulla piattaforma.

Non solo competenze digitali al servizio degli artigiani

Gli artigiani selezionati da Mirta tendenzialmente lavoravano come terzisti, oppure conducevano attività in proprio facendosi conoscere alle fiere.

I grandi brand stavano acquisendo molte di queste botteghe, operazione che chiaramente metteva in discussione il loro valore identitario. Grazie alla start-up queste possono distribuire i propri prodotti al di fuori dell’Italia mantenendo il proprio stile, il proprio nome e dunque il proprio marchio.

L’azienda infatti ambisce a essere molto di più di un semplice sito-vetrina. Mirta offre la possibilità di conoscere gli artigiani del Made in Italy, le loro storie e quelle delle loro imprese grazie alle pagine profilo realizzate ad hoc con video, foto e racconti.

Il servizio proposto è un vero e proprio supporto ai professionisti del settore, che non riguarda quindi solo la parte di vendita on-line.

Questa realtà gestisce due grandi aree:

  • Operation e logistica: gli artigiani si occupano della produzione, poi l’azienda interviene su tutto ciò che riguarda il centro logistico, il controllo qualità e le attività di customer service.
  • Comunicazione: attorno alle botteghe viene sviluppata un’efficace strategia di storytelling in grado di raccontarne i valori, la passione e la tradizione. Questo viene reso possibile creando delle sezioni del sito dedicate a ogni artigiano per esaltarne al meglio le idee e i prodotti.
    Si tratta infatti spesso di realtà poco avvezze all’uso degli strumenti digitali, perciò oltre alla gestione del caricamento e della vendita dei loro prodotti, Mirta si impegna a mostrare i volti degli individui che lavorano al prodotto, gli strumenti utilizzati e anche i disegni di partenza.

Mirta, piattaforma per artigiani Made in Italy: borsa in magazzino

Ma quali sono i requisiti richiesti agli artigiani per entrare a far parte della famiglia Mirta?

  • la qualità elevata dei prodotti;
  • l’attività 100% italiana;
  • le fasce di prezzo degli articoli (medio-alte).

Inoltre vengono privilegiate botteghe e famiglie con una lunga tradizione artigianale.

L’impegno di Mirta per portare il Made in Italy in giro per il mondo

Mirta ha progettato e sviluppato la piattaforma per raccontare in modo efficace gli artigiani che realizzano prodotti Made in Italy di valore a un’utenza straniera.
Al momento, i mercati di riferimento sono quello statunitense, che rappresenta il 40% dei ricavi totali dell’azienda, e quello asiatico (30%).
L’Asia ha registrato la maggiore crescita con vendite aumentate di dieci volte dall’inizio del 2020. In particolare, Hong Kong, Singapore e Giappone sono risultati i paesi più interessati all’offerta. Non sono da meno anche quello australiano, quello canadese e quello nordeuropeo.

Mirta, piattaforma per artigiani Made in Italy: slide iniziale sito

Il successo più importante sul piano internazionale è stato segnato però a settembre dallo sbarco dell’azienda in Cina grazie a RED. Si tratta di una piattaforma di social-commerce che conta oltre 300 milioni di utenti.
Che il mercato cinese rappresenti terreno fertile per l’internazionalizzazione dei brand italiani del Luxury non è certo una novità. Le imprese del Belpaese se ne sono rese conto da anni e negli ultimi tempi stanno lavorando per far sentire sempre di più la propria presenza in quell’area dell’Asia. Basti pensare alla recente collaborazione di Gucci con Alibaba.
Mirta ha deciso di avvicinarsi al consumatore del Paese del Dragone utilizzando i suoi stessi strumenti, quindi appunto accedendo a una community cui fa parte e di cui si fida.

Little Red Book” o Xiaohongshu, questi sono gli altri nomi della piattaforma, è una delle piattaforme di social commerce più popolari Oltre la Muraglia.
Rispetto a un classico marketplace, qui gli utenti entrano spesso senza l’idea di acquistare qualcosa di particolare, quindi esplorano con curiosità il lifestyle altrui, un po’ come su Instagram. La peculiarità infatti è che su RED le persone postano le loro esperienze di shopping e i prodotti acquistati, aggiungendo descrizioni e consigli.

L’impatto della pandemia sul Business di Mirta

Il primo lockdown ha rappresentato certamente un’opportunità da cogliere per raggiungere l’obiettivo di Mirta di promuovere gli artigiani del Made in Italy oltre i confini nazionali. Molti di questi si sono trovati impossibilitati a vendere offline e quindi dopo un iniziale scetticismo si sono affidati alla start-up e hanno acconsentito ad abbracciare le potenzialità del digitale.
In tal modo hanno innanzitutto potuto smaltire lo stock di ordini cancellati dai negozi.
Durante la prima ondata quindi è stato registrato un aumento di prodotti del 60% tra febbraio e aprile, inoltre gli artigiani facenti parte della piattaforma sono aumentati del 30%. E alcuni sono finiti molto presto nei top seller!

Inoltre, l’azienda ha aggiunto l’opzione per preordinare i prodotti sul sito. Gli artigiani dunque hanno potuto contare su un flusso di ricavi durante il lockdown su degli ordini da mandare in lavorazione alla riapertura.

Mirta, piattaforma per artigiani Made in Italy: produzione di una borsa

Certamente questi professionisti hanno dovuto abituarsi a nuovi ritmi, considerando che le richieste potevano arrivare nell’intero arco delle 24 ore trattandosi di una piattaforma internazionale.
Tuttavia l’aiuto di Mirta, che ha deciso di ricorrere a un meccanismo make-to-order, è stato prezioso per ottimizzare tempi e quantità. Questa strategia fa sì che gli artigiani possano offrire da una parte un prodotto il più possibile personalizzato, dall’altra evitare problemi di sovrapproduzione.

Come si racconta e come racconta i suoi artigiani Mirta

L’obiettivo comunicativo di Mirta è quello di sostituire alla voce altisonante dei grandi brand lo storytelling legato al pregio della maestria degli artigiani del Made in Italy. Questo è possibile grazie a video, foto e articoli che raccontano le esperienze dei professionisti che tramandano alle generazioni tecniche e passioni. Quando la start-up afferma di voler “aprire le porte delle botteghe ai consumatori di tutto il Mondo” si riferisce a questo!

Mirta, piattaforma per artigiani Made in Italy: artigiano che progetta

La promozione attraverso i canali di Digital Marketing è fondamentale. In particolare i social contribuiscono attualmente al 60% delle vendite. Di grande importanza sono anche le attività di email marketing, che incidono sul 15% degli acquisti.

Incidono molto sulla Brand Awareness anche le attività di Digital PR e le affiliazioni. L’azienda ha già sviluppato iniziative di Influencer Marketing a Hong Kong e negli Stati Uniti.

Va specificato che Mirta non si muove come una Web Agency: non crea e gestisce canali social per gli artigiani, ma costruisce e promuove per loro solide strategie di comunicazione attraverso i canali proprietari.

Per quanto concerne invece il rapporto tra l’impresa e le botteghe, certamente l’emergenza sanitaria ha fatto nascere da entrambe le parti la necessità di reinventarsi. Prima l’azienda faceva “scouting” partecipando a fiere ed eventi del settore, ora anche il meccanismo di onboarding è chiaramente a distanza. Attraverso interviste telefoniche, questionari digitali e l’invio di campionari gli artigiani vengono introdotti in questo nuovo mondo.

Non dobbiamo però sottovalutare anche il potere del passaparola: soprattutto in un momento di difficoltà come questo, i produttori fanno sistema tra di loro, aiutandosi. Questo significa che dopo un anno e mezzo di ricerca da parte dell’azienda per identificare gli artigiani da inserire nel proprio network, ora sono loro che si rivolgono a Mirta per ricevere il suo prezioso supporto dopo essere stati indirizzati da altri colleghi.

Cosa prevede il futuro di Mirta

Sono tanti i progetti futuri di Mirta per supportare e valorizzare gli artigiani del Made in Italy in tutto il mondo.

Prima di tutto c’è l’idea di ampliare la propria offerta di prodotto, accanto alle attuali borse che sono state affiancate nel tempo anche da indumenti in cashmere e accessori. Questo significa trasformarsi in un Marketplace pronto a mettere a disposizione tutto ciò che ben si presta a rappresentare l’artigianalità italiana. Parliamo quindi potenzialmente di scarpe, prodotti tessili, pezzi d’arredamento.

Martina Capriotti e Ciro Di Lanno hanno poi intenzione di investire in nuove tecnologie, come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e di nuovi strumenti di analytics per migliorare le performance degli algoritmi.

Per continuare a far apprezzare le abilità degli artigiani del Made in Italy in Cina, è poi in programma la realizzazione di un nuovo sito web proprietario localizzato per il mercato cinese e la collaborazione con partner strategici.

 

Mirta offre a chi decide di affidarsi alle mani esperte degli artigiani del Made in Italy una vera e propria esperienza. Chi acquista un prodotto su questo sito, sa di ricevere qualcosa creato al 100% a mano, personalizzato, destinato a durare nel tempo. E soprattutto, può conoscere “il dietro le quinte” di chi ha lavorato per crearlo con passione e know-how unici.

Valentina D'Antonio

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