
Donna tenace e diretta, ha sfruttato la sua carenza di conoscenze su come si dovesse organizzare un’azienda per avere la libertà di sbagliare e innovarla.
Stephanie Shirley deve la sua fama alla sua umiltà nell’imparare giorno per giorno e alla sua storia personale che ha dato l’impronta al suo carattere diretto e determinato.
La storia
Nata il 16 Settembre 1933 in Gemania, a cinque anni assieme alla sorella ha dovuto abbandonare la propria famiglia per mettersi in viaggio su un Kindertrasport, treno che trasportava i bambini ebrei verso Londra per salvarli dai nazisti.
Nonostante il trauma di ritrovarsi insieme a migliaia di altri rifugiati impauriti ha avuto la fortuna di essere accolta da un’amorevole famiglia alla quale è rimasta legata anche quando i suoi genitori naturali sono riusciti a raggiungerla.
Stephanie Shirley ha dimostrato fin da subito la sua determinazione e afferma che l’esser riuscita a sopravvivere l’ha spinta a dimostrare che la sua vita valeva veramente la pena di essere salvata.
Appassionata di scienza e matematica, Stephanie si iscrive ad una scuola superiore interamente maschile per poter studiare le materie che tanto la incuriosivano e che non erano ammesse nei licei femminili. Forte delle sue passioni, in seguito ha rinunciato all’idea di iscriversi regolarmente all’università (che all’epoca non permetteva alle donne di seguire materie considerate “maschili”) e si è iscritta ai corsi serali per poter ottenere la tanto desiderata laurea in matematica.
Una ribelle in un mondo di uomini
Nel 1962 inizia la propria attività avviando la Freelance Programmers (in seguito conosciuta come Xansa) con appena £6, specializzata in consulenza nel campo dell’Informatica, quando ancora quest’ultima era solo agli albori.
Nel gestire i problemi dell’unico figlio Giles (affetto da autismo e da attacchi epilettici) l’obiettivo principale era di creare delle opportunità di lavoro per le donne con persone a carico. Ancora oggi Shirley si vanta di essere riuscita a mettere in piedi un’azienda gestita esclusivamente da donne, le quali potevano scegliere di lavorare in ufficio o da casa. Questo almeno fino al 1975 quando il Sex Discrimination Act ha imposto che ci fosse la parità dei sessi e la stessa Shirley ha dovuto aprire le porte della propria azienda anche agli uomini.
Evitata nel mondo degli affari perché donna, è in questo periodo che nasce “Steve”, nome con il quale l’imprenditrice firma le lettere per far sì che il loro contenuto fosse letto e considerato al pari di un qualsiasi altro uomo d’affari.
L’azienda, inizialmente derisa, raggiunge nel 1989 il valore di £150 milioni.
Una vita dedicata alla filantropia
Nonostante i suoi incredibili sforzi a 35 anni l’amato figlio si spegne per un attacco epilettico molto violento.
Dal 1993 Stephanie Shirley inizia a dedicarsi alla filantropia: crea la Fondazione Shirley con l’obiettivo di investire nella ricerca medica, in particolare per le cure sull’autismo. Nel 2013 dona un milione di sterline all’università di Edimburgo che ottiene importanti risultati nel campo sperimentale. Fonda Autistica, un’associazione di beneficenza che, tramite eventi e facendo informazione, raccoglie fondi per le ricerche mediche e circa il 75% delle sue donazioni sono mirate alla medicina.
Stephanie Shirley: la Dama
Per la sua incredibile umanità viene nominata Dama nel 2000, uno dei titoli più elevati della Cavalleria, ovvero la massima onorificenza assegnata a coloro che abbiano dato prestigio al Regno Unito e al Commonwealth. Viene inoltre nominata Ambasciatrice per la filantropia nel 2009.
Tenace, ribelle e umanitaria, Dama Stephanie Shirley ha affrontato il mondo maschilista quando ancora non c’era parità dei sessi e ha permesso alle donne di emanciparsi quando nessuno le considerava.
Ha percorso una lunga strada dal viaggio con il Kindertrasport e ha migliorato la vita di innumerevoli persone, ed ancora oggi, con alle spalle una carriera incredibilmente anticonformista, si definisce una “sopravvissuta”.