Skip to main content
search
Stories of Design

Che suono ha l’innovazione – Intervista a Chiara Luzzana

da 19 Novembre 2019Febbraio 27th, 2020Nessun commento
Chiara Luzzana Sound Designer

“Lo sentite questo?”
Ha esordito così al TEDx Genova lo scorso febbraio 2019 Chiara Luzzana, Sound Designer. Quello che pensiamo essere silenzio è ancora rumore, per l’esattezza una frequenza di 50 hertz: “Il silenzio non esiste.”

Fare musica partendo dal rumore: questa la missione di Chiara Luzzana, artista sonora e compositrice di colonne sonore, cacciatrice di suoni e di frequenze da armonizzare. Una ricerca, la sua, che l’ha spinta a catturare i rumori di un tessuto urbano e trasformarlo in musica. È nato così THE SOUND OF CITY®: Shanghai, Milano, Venezia; ogni città con la propria specifica identità sonora.

Chiara Luzzana, ospite al MARKETERs Festival 2019

Se si può creare musica dai rumori di una città, perché non creare anche armonia dai rumori di un brand? Che rumore fanno Swatch e Alessi, e che suono produce le pelle secondo Nivea e Chiara Luzzana? Le collaborazioni sonore con grandi brand sono parte dell’esperienza di Soundteller e “incantatrice” di suoni.

Chiara Luzzana è stata invitata ad aprire il MARKETERs Festival 2019 al Vicenza Convention Centre, sabato prossimo 23 novembre, per spiegare come si può innovare attraverso il suono. Che spazi è in grado di conquistare il suono in un mondo saturo di media visivi? In che modo può guidare il nostro cervello all’attenzione, all’interesse e all’engagement, perfino all’acquisto? Tutto sta nel riconoscere che il suono, per quanto (o proprio perché) è invisibile, è in grado di attivare sensazioni e guidare le nostre emozioni e azioni.

Vediamo ora più da vicino il lavoro di Chiara togliendoci qualche curiosità sulla sua ricerca sonora e su come la comunicazione non sia soltanto visiva.

Ciao Chiara! Partiamo dalle collaborazioni con i grandi brand: Swatch, Nivea, Alessi, soltanto per citarne alcuni. Quando si tratta di creare una composizione sonora legata a un brand, quali sono gli step fondamentali del tuo processo creativo?

Tutto il processo creativo inizia innanzitutto dalla conoscenza approfondita del Cliente. Organizzo i primi incontri, nei quali sottopongo al Cliente un manuale di marketing sonoro che ho costruito negli anni. Attraverso questo manuale il Cliente entra in contatto con una nuova realtà, l’udito appunto, ponendosi per la prima volta una serie di domande alle quali troverà risposta nel manuale stesso.
Successivamente pongo alcune domande mirate, volte a definire l’interazione tra comunicazione visuale e quella sonora che andrò a costruire.
 In questa fase, molto spesso, si instaura con il Cliente un rapporto molto bello, dove anche lui/lei acquisisce consapevolezza delle potenzialità uditive del proprio Brand.
Da questa prima fase, che solitamente dura un paio di settimane, si entra nella fase strategica dove si definiscono obiettivi e necessità. 
Infine (e ho semplificato molto i passaggi), si arriva alla fase creativa, dove pensieri, sensazioni e finalità del Cliente vengono tradotte in suono.

I miei studi mi hanno essenzialmente divisa in due persone: quella più analitica, devota alla psicologia cognitiva tra cervello e suono, e quella più creativa, devota alla composizione pura.
 Sono felice che tutto il mio percorso formativo, iniziato ancor prima che esistesse questa professione, mi permetta di dare al Cliente un prodotto sonoro e una strategia sonora completa, dalla A alla Z.

L’aspetto emozionale e le sensazioni che i suoni e la musica possono trasmettere sono un’ovvietà, ma come si possono trasmettere i valori di un brand e quale forma sonora possono avere dei concetti per lo più astratti?

Il suono gioca la carta dell’emozione e dell’imprevedibilità.
 Nel visivo siamo tutti bravi, anche nel descriverlo: “Ho visto un tramonto ricco di sfumature rosee che mi ha catturato l’anima”. Un suono non si può descrivere. Un suono arriva diretto all’emozione, senza passare dalle parole, dalla razionalità.
 Quindi un Brand che al giorno d’oggi non ha una strategia sonora pianificata e strutturata in modo corretto, parte automaticamente “zoppo”, mutilato di una forte emozione, che solo il suono sa offrire.
 E attenzione, questo non significa prendere audio da library, o sonorizzare un ident televisivo.
 Significa costruire tutto un percorso, atto a riconoscere il Brand a occhi chiusi.

Chiara Luzzana ALESSI EXTRA ORDINARY METAL ORCHESTRA

Domanda su un fenomeno di cui abbiamo parlato anche noi di This MARKETERs Life: cosa ne pensi dei video ASMR? È vero che sono legati anche a un elemento visuale, ma è l’elemento sonoro a essere il vero protagonista.

Esattamente. Proprio per la distinzione di suono/emozione versus visivo. 
È come una carezza per le orecchie, che sa entrare nell’intimo, e ti permette di rilassarti. In questo genere di video, l’aspetto visivo è tutt’altro che fondamentale. È l’audio il protagonista, un audio binaurale che permette al nostro cervello di percepire una “coccola” sonora.

Parlando del tuo progetto THE SOUND OF CITY®, i rumori di quelle che tu definisci “giungle di cemento” occupano un ruolo centrale, al contrario delle voci. Eppure queste grandi città e metropoli sono tali perché l’elemento umano è predominante. Come mai questa scelta?

L’elemento umano è il tessuto delle città stesse.
 Infatti in molte composizioni delle città realizzate per il progetto THE SOUND OF CITY®, la voce non solo è fondamentale, ma diventa essa stessa parte e strumento musicale dell’opera.
 Genova e Shanghai hanno proprio questa predominanza.
In molte altre, ho preferito dedicarmi al tessuto sonoro della sola città, perché la persona è un soggetto attivo, che attivamente prende parte in questo organismo urbano, ma non si accorge di ciò che gli/le sta intorno. La città invece necessita di essere ascoltata, riconosciuta, e i suoi suoni sono la migliore interpretazione.
 È come scattare una foto di un paesaggio: il paesaggio è il protagonista.
 Poi nello stesso scatto inserisci un soggetto umano. Automaticamente quello diventa protagonista della foto.
 Nel mio progetto voglio che sia il paesaggio sonoro a rimanere l’attore principale.

Per finire, c’è un elemento sonoro che ritieni sia il marchio o elemento distintivo di Chiara Luzzana e che ritieni non possa mai mancare in una tua composizione?

Sicuramente la vitalità. Sono una persona che è caduta e si è rialzata molte volte, traendo spunti positivi da ogni fallimento. Questo mi ha resa più vitale e positiva di prima, e credo sia una componente che implicitamente trasudi nelle mie composizioni e progetti sonori.
 Sono passata attraverso diversi aspetti del suono: dalla psicologia cognitiva musicale alla costruzione di strumenti musicali, dall’ingegneria audio allo studio della storia musicale del Cinema e pubblicità, dal taglio del nastro magnetico fino alla discografia, dalla composizione di musiche per le sfilate di Valentino all’installazione audio per l’Hotel di Singapore.
 Credo che tutto questo background sia davvero essenziale nella struttura delle mie composizioni, e nello studio delle strategie sonore che realizzo: ogni Brand è diverso dall’altro, e avere un ventaglio di esperienze così variegato mi permette di immedesimarmi nei loro desideri, e comprendere la direzione creativa che vogliono ottenere.

 

Per maggiori informazioni su Chiara Luzzana:

www.chiaraluzzana.com
www.thesoundof.city

 

Articolo a cura di Alessia Bortolotto.

This MARKETERs Life

Le ragazze e i ragazzi della Redazione: un team variopinto di pianificatori e marketing geek.

Lascia una risposta

Close Menu