
Bellini Canella ospite al MakeIT! 2017 – Taste it!, tradizionale evento targato MARKETERs Club che inaugura la primavera. In attesa di sorseggiare l’intervento in aula dell’azienda veneziana leader nella produzione di spumanti con frutta – appuntamento fissato per venerdì 31 marzo a partire dalle 10.30 – ecco quello che dovete sapere per arrivare a San Giobbe preparati (e ancora più assetati di notizie!).
La storia di Bellini Canella inizia nel 1947, quando il giovane Luciano Canella serve del vino “speciale” ai clienti dell’osteria di famiglia: si tratta di bottiglie di spuma del territorio, riempite di vino dolcificato artigianalmente. L’esperimento piace e i vini Canella, leggeri e frizzanti, conquistano altri bar e trattorie del veneziano. Il marchio, una C trasformata in cameriere, viene creato nel 1960 dopo l’apertura della prima cantina per l’imbottigliamento a San Donà. Luciano allora intuisce le enormi potenzialità del prosecco e decide di prendersi un rischio che lancerà l’azienda nel mondo: preparare e imbottigliare il rinomato cocktail veneziano pronto da bere (prosecco e purea di pesche) e venderlo al pubblico; così, nel 1988, nasce il Bellini di Bellini Canella.
Oggi il Bellini festeggia ventinove anni. E la società è gestita con orgoglio e senso di appartenenza dai fratelli Canella: Alessandra, Lorenzo, Nicoletta e Monica. Ecco che cosa ci hanno raccontato per rompere il ghiaccio prima del loro workshop sul beverage a Ca’ Foscari.
(i fratelli Canella)
Come è cambiata l’azienda nel tempo?
La nostra azienda si è trasformata enormemente durante il suo lungo percorso anticipando in molti casi le tendenze di mercato. È nata con la produzione di vini della zona, per poi evolversi nella produzione di spumanti e quindi di spumanti con frutta. Bellini è il nostro prodotto principale dove si impiegano la maggior parte di energie e di budget. Rossini e Mimosa sono un (buon) completamento di gamma che nel futuro potrà essere maggiormente valorizzato. I punti di riferimento sono sempre stati naturalità e leggerezza, argomenti più che mai attuali; poco alcool, poche calorie per un bere consapevole e uno stile di vita “fit”.
Su quali elementi deve puntare oggi un’azienda come Bellini Canella per essere competitiva?
In campo vinicolo i principali trend di settore sono costituiti dai vini spumanti, ed in particolare dai prosecchi nei mercati interni ed internazionali. Un’azienda ”piccola” come la nostra deve specializzarsi in prodotti difficilmente imitabili, noi ci siamo specializzati nella produzione di spumanti con frutta fresca senza impiego di concentrati, aromi, conservanti, mantenendo la massima naturalità nel prodotto finale. Al momento nessun’altra azienda, che si sappia, è in grado di produrre qualcosa di simile.
In che modo l’azienda è presente sui nuovi canali di comunicazione?
L’azienda è conosciuta per il Bellini perché, già oramai trent’anni fa Luciano Canella ha avuto la brillante idea di proporre, già pronto in bottiglia, un cocktail che era già noto ma che poteva essere solo fatto al momento. La notorietà quindi esisteva da tempo, si è trattato di finalizzarla in un prodotto pronto e commerciabile. Dopodiché l’azienda ha speso negli anni quasi tutte le proprie energie per farlo conoscere ulteriormente. Da poco l’azienda si sta impegnando sui social affidando la comunicazione a collaboratori giovani e preparati. Il settore vinicolo è piuttosto tradizionalista e finora questa campo non ha avuto un grande sviluppo, ma certamente nel futuro, con i millennials che si affacciano al mercato, le cose potranno cambiare.
“Gli amici del Bellini”: qualche curiosità sull’iniziativa?
I Bellini friends sono nati per passioni personali verso cinema e fotografia. Abbiamo scoperto che con molta facilità vip di tutti i tipi si facevano ritrarre volentieri con un Bellini in mano; ad oggi abbiamo una raccolta di più di 200 foto di attori, cantanti, sportivi, ed in genere personaggi noti con una bottiglia od un bicchiere di Bellini.
Bellini e Venezia: che legame c’è?
Un legame fortissimo. Venezia ha dato i natali al Bellini, noi produciamo gli ingredienti in provincia di Venezia, e con il Comune di Venezia abbiamo partecipato ad eventi di grande richiamo come i Capodanni in Piazza San Marco, la festa del Redentore. Il Bellini è spesso protagonista dei momenti culturali più importanti come Biennale, Mostra del Cinema ecc.
Perché è stata scelta la Rai e il suo palinsesto per promuovere i suoi prodotti?
Con Rai abbiamo sposato la nuova strategia del product placement; un sistema di comunicazione che è stato regolamentato da pochi anni (2006) e che consiste nel posizionare il prodotto in vari programmi, film e fiction. E’ un sistema di grande visibilità a costi relativamente contenuti che si rivela molto efficace per merito del colore del Bellini che, letteralmente ”buca” lo schermo.
Canella all’estero: soddisfazioni crescenti o difficoltà ad affermarsi?
I mercati esteri costituiscono per noi il 65% delle vendite e sono in espansione. Per ogni Paese bisogna creare una strategia apposita, generalmente comunque i nostri prodotti sia Bellini che prosecchi godono dell’ appeal del made in Italy ed aggiungerei “di qualità” che apre molte possibilità.
Progetti ed iniziative all’orizzonte?
Tanti, forse troppi.