
Grazie alla continua evoluzione dell’hi-tech, l’arte diventa sempre più accessibile e la vista non è più un prerequisito per poterla apprezzare. Oggi gli stimoli tattili e sonori consentono di percepire le opere d’arte. Attraverso riproduzioni tridimensionali da toccare e audio da ascoltare, Tooteko stimola l’utilizzo di altri due sensi.
L’immagine visiva e l’immagine tattile consentono entrambe di determinare la forma dell’elemento con cui entriamo in contatto. Tuttavia, esse sono indubbiamente diverse l’una dall’altra. Il fattore che le distingue risiede nella qualità degli elementi che costituiscono la forma acquisita e, soprattutto, nel processo di acquisizione della forma stessa. Il momento percettivo, infatti, è chiaramente diverso perché diverso è lo stimolo sensoriale.
Oltre al momento percettivo, in ogni forma d’arte c’è anche il momento intellettivo che coinvolge ogni persona. Mentre il primo provoca un particolare tipo di piacere che dipende dal senso fisico coinvolto, il secondo determina un piacere “spirituale” frutto dell’elaborazione personale del soggetto. Di conseguenza, quest’ultimo raggiunge l’assoluta autenticità indipendentemente dal fatto che la persona veda o meno.
Da una parte abbiamo il momento “edonistico”, dall’altra c’è quello “estetico”. L’immagine tattile, sebbene sia frutto di una costruzione mentale, può esprimere gli stessi valori estetici di quella visiva. È proprio nel momento estetico che vedenti e non vedenti fanno la stessa autentica esperienza.
Le persone con disabilità della vista, quindi, sono perfettamente in grado di apprezzare le arti visive.
Come accedere all’arte
La questione da affrontare è come fornire una chiave d’accesso all’arte adeguata, che si proponga come alternativa alla vista.
Tooteko è una delle chiavi che oggi esistono e ha costruito attorno a questa realtà il proprio business. L’idea che ha messo in moto la startup è quella di portare l’arte a tutti, in particolare a coloro che non la possono vedere. Tutto nasce dall’idea di tesi di Serena Ruffato per il master in architettura digitale presso l’università IUAV di Venezia, la quale dà la svolta al progetto collaborando con l’architetto Fabio D’Agnano e con Gilda Lombardi. Grazie al primo che si dedica a ricerca e sviluppo del prodotto e alla seconda che si occupa di comunicazione, alla fine del 2012 nasce Tooteko .
Tooteko è sostanzialmente un sistema hi-tech che consente ai non vedenti di esplorare tramite il tatto le riproduzioni tridimensionali delle bellezze artistiche, attivando informazioni audio pertinenti e localizzate. Il piacere di apprezzare l’arte diventa così fruibile a tutti.
Partito da una tesi per un master universitario, il progetto diventa sempre più concreto e già nel 2013 inizia a ricevere diversi riconoscimenti. Il passo più importante avviene poi nel 2015, quando Tooteko vince sia il Wind Startup Award nelle categoria “social innovation” sia il primo premio delle TFSO, leader mondiale nella ricerca in campo oftalmologico.
L’ondata di successo non si ferma qui. L’incubatore di Berlino Eye Focus Accelerator, infatti, ha selezionato la startup per partecipare ad un programma di accelerazione d’impresa assieme ad altre undici aziende che operano nell’ambito delle disabilità visive.
La tecnologia
La tecnologia del sistema ideato da Tooteko mette al primo posto il ruolo del tatto e dell’udito nel processo conoscitivo di un lavoro artistico. Le opere d’arte, infatti, sono realizzate in modelli 3D dotati di sensori capacitativi che si attivano al tatto. Questi sensori, attraverso un’applicazione software, fanno sì che si avvii la traccia audio pertinente.
Tutto ciò è possibile grazie all’utilizzo di un sistema composto da tre soli elementi. Un anello capace di leggere i sensori NFC (Near Field Communication), un supporto tattile dotato di tag NFC e l’applicazione per smartphone o tablet che permettere di attivare l’audio su una cuffia wireless oppure direttamente sul device. Grazie alla sua tecnologia a bassissimo costo, Tooteko può essere utilizzato ovunque.
Dal momento che la tecnologia non si ferma, nemmeno Tooteko ha intenzione di farlo. Così la startup sta già lavorando a una evoluzione della propria idea di partenza, che consiste nello sviluppo di un sistema Edu che permetta di accedere ai contenuti audio da casa o scuola direttamente dal computer. Per ovvie ragioni pratiche, in questo caso i modelli non saranno più in 3D, ma verranno realizzati su basi termosensibili in grado di individuare la posizione delle dita senza più bisogno di indossare l’anello.
La tecnologia digitale si mette al servizio dell’arte e dell’inclusione sociale. L’opinione comune viene scardinata, passando dal considerare l’approccio all’arte come massima esperienza visiva al viverla come un’esperienza multisensoriale.
Pensateci: riuscire oggi a concepire un’arte multisensoriale ha veramente dell’incredibile.